Fuh s/t 2006 - Rock, Noise, Indie

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Energia e urgenza. Pulsioni in crescendo. Deflagrazioni distorte. Tutto questo per una band dalla perfetta indie- noise attitute. In "Starpiece" l’iniziale arpeggio distorto, subito raggiunto da un’esplosione ritmica, rivela una voce riverberata, diretta discendente dei migliori Girls Against Boys. Ma non solo, perchè fra le band accostabili ai Fuh ci sono anche Unwound e Trans Megetti, con cui condividono il modo di bilanciare voce e strumenti, le ripercussioni sonicyouthiane e una sorta di sintomatologia post-punk.

Dopo aver dimostrato una predilezione all’incazzatura, sempre e comunque con metodo e, da non dimenticare, con grande stile, la band piemontese vuole manifestare anche il suo aspetto più soft. Lo fa con "Eating Aniceberg", pezzo scanzonato con melodie alla Beck di "Sea Changes" e un cantato vicino a dei Mudhoney un po’ sbiaditi. L’atteggiamento noncurante, un po’ provocatorio, viene comunque ribadito fino alla fine di questo album che “sa di spirito adolescente” in modo impressionante. Sono proprio bravi questi quattro ragazzi piemontesi, che - avevo dimenticato di segnalarvi - si presentano con un packaging in bianco e nero, vagamente surrealista, per niente male.

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La recensione s/t di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2006-10-26 00:00:00

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