Gabriella Pascale Costa Ovest 2007 - Cantautoriale

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La bellezza della voce di Gabriella Pascale, leggiadra e carezzevole, malinconica e sensuale, come gli strumenti che l’accompagnano, è una luce particolarmente intensa che fa brillare “Costa ovest” fino a renderlo un album di musica popolare d’autore seducente e non banale, proiettato su canali sonori non scontati che rivedono il sound partenopeo.

Chitarre acustiche entrano sommesse in “Luce Ianca” per poi movimentarsi a passi di vivace tarantella nel successivo pezzo dove diversi strumenti sono pronti ad allietare la festa di note danzanti.

Percussioni e movenze tribali fanno di “Suonno, anema e libertà” un ballo affascinante avvolto dalla voce mediterranea di Gabriella che continua a mantenere calde e appassionate le note di “So’ stanco”. Poesia struggente è “Indifferentemente” cullata da una voce splendida che prosegue ad incantare in “1799”: qui il canto carnale di Gabriella si innesta a quello inconfondibile di Francesco Di Bella dei 24 Grana. “Fatmah” si immerge nel melodramma romantico creato da viola, violino e violoncello. Chitarre e percussioni trasportano ancora “Viv’a tempo”. Sax, pianoforte e fagotto disegnano un affresco sonoro d’altri tempi nella sentimentale “Chille va pazze pè tte”. Tutto eseguito con cura e passione. Anche per i non amanti del genere Gabriella Pascale potrebbe risultare una piacevole sorpresa.

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La recensione Costa Ovest di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-06-13 00:00:00

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