Paolo Angeli Tessuti 2007 - Strumentale, Sperimentale, Acustico

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Una maglietta a righe orizzontali spiazza. Spiazza perché destruttura la figura umana, contrastandone il naturale sviluppo verso l’alto.

Partendo da un presupposto reinterpretativo di tracce firmate da Bjòrk (autrice molto favorevole a questi progetti, basti pensare alle cover/remix di “Army of me”) e Fred Frith cui vanno ad intrecciarsi opere autografe, Paolo Angeli offre una visione anticonformista della sua Sardegna: un connubio tra la tradizione della chitarra sarda e la ricerca delle microfonazioni piezoelettriche. Reinterpreta e trasfigura, interrompe, dilata gli originali vestendoli di nuovo e mostrando il rispetto necessario ad evitare inutili lungaggini nelle divagazioni in solo. Riesce anche a centrare appieno il bersaglio emotivo più volte, toccando l’apice in una maestosa rivisitazione di "Unravel" incredibilmente eseguita senza sovraincisioni, ricordando certa drone music, più Christian Fennesz che Sunn O))).

Ed ha su una maglietta a righe orizzontali in copertina. Così, per sottolineare l’intento a destrutturare, forse.

Sebbene certe tracce si rifacciano ad originali giunti a Top of the pops, non è facile seguire l’opera nel suo lungo scorrere: la sua natura avanguardistica non la rende certo adatta a tutti e né Fred Frith né Bjòrk sono mai stati paragonabili a Michael Bublè od a Kylie Minogue. Gusto personale presuppongo. Ma è questo che è “Tessuti”: gusto personale. E una maglietta a righe orizzontali.

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La recensione Tessuti di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-01-24 00:00:00

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