Breakfast Flowers And Spiderwebs 2008 - Rock, Psichedelia, Elettronica

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Dopo l'acclamato album omonimo e soprattutto "Ordinary heroes", i Breakfast si riaffacciano al mercato discografico con "Flowers and spiderwebs". Fiori e ragnatele. Canzoni che attirano per i loro colori irresistibili. Ipnotizzati da bellezza estetica si viene poi catturati dalle ragnatele che non lasciano scampo. Ti catturano e non ti lasciano più andare via. Canzoni che ti si appiccicano addosso. Quelle del precedente capolavoro degli "eroi comuni" erano la perfetta sintesi tra psichedelia sixties ed elettronica del nuovo secolo, ricerca beatlesiana e sapiente utilizzo delle tecnologie moderne.

Nel terzo capitolo della discografia della band (o meglio: del duo, visto che conducono la ditta Enrico Decolle e Maurice Andiloro) friulana sembra spostarsi l'ago della macchina del tempo verso i decenni '80/'90 più che '60. Le radici affondano tra il britpop à la Oasis, Blur, Stone Roses, ecc., e le trame più oscure di gente come Jesus & Mary Chain (quelli meno rumoristi di "Darklands"), Placebo e R.E.M. Dopo la partenza psichedelica dell'intro - che sicuramente gli orfani di Syd Barret apprezzeranno - e di "The ballad of General Kramer", i Breakfast si tuffano in brani dove le chitarre, a tratti ruvide, a tratti dolci accordi, dominano unitamente ad una vocalità sempre affascinante. Già da "On all fours" e "Leave", i nostri disegnano le linee che seguiranno nelle tracce a seguire. Tra Usa e Inghilterra, Stipe e Gallagher. Momenti più decisi e malinconiche atmosfere (lasciatevi andare mentre gira "Color your world"...) si concentrano nelle tracce di "Flowers and spiderwebs", fino alla straniante esperienza di "My best friend", soffice esecuzione che non sfigurerebbe in una raccolta dei Verve, se solo questi avessero osato anche utilizzare sax, armonica e un pizzico di ispirazione prog (??!!). Un gradino sotto "Ordinary heroes", in sintesi, ma comunque un lavoro ispirato, piacevole, seducente, ricercato. Come la copertina, come queste canzoni che mai potranno stancarci.

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La recensione Flowers And Spiderwebs di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-04-14 00:00:00

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