Compilation Seminale 1999 - Lo-Fi, Rock, Psichedelia

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Anche in questo caso, ahinoi, arriviamo in ritardo su una delle compilation importanti dell’area rock italiana, non tanto per i nomi contenuti all’interno (che, meglio precisare, sono quasi tutti ottimi), ma per il progetto “Barriera Corallina”, a tutti gli effetti una nuova etichetta che esordisce con una raccolta che vede 11 artisti, con differenti stili musicali, interpretare canzoni originali.

Il dischetto si apre con i Poor Rich Ones, compatrioti dei Motorpsycho e artefici di un pop assolutamente intrigante, almeno a sentire dalle note di “Small glimpse”. Si prosegue poi con un episodio dei Brat , da collocare senza dubbio sulla scia musicali dei norvegesi in apertura. Con i Dust Fuzz, invece, si cambia musica: hardcore al vetriolo, con tanto di fraseggi crossover/punk da far impallidire i Limp Bizkit. Tocca poi ai Seed’n’Feed, più sbilanciati verso il punk e fortemente debitori dei Bad Religion e al noise in generale, tanto che non si direbbe siano solo un terzetto e, soprattutto, di origine italiana, per la potenza e la carica esplosiva che caratterizza la loro proposta.

Subito dopo i Julie’s Haircut che propongono “High school confidential”, già apparsa nel loro esordio a 33 giri e di cui non ci dilunghiamo per non tessere ulteriori lodi. Parliamo invece dei pisani Cuorenuovo, assolutamente originali con le loro canzoni sospese tra il trip-hop (i ritmi di Tricky) e i campioni più svariati, dimostrando un’abilità compositiva superiore alla media. Stessi territori solcano i Tilak, terzetto che traccia “percorsi etnicotech” avvalendosi “dell’uso di loop ritmici di didjeridoo, tabla, berimbau, …miscelati a beats elettronici, sitar, chitarra, batteria e sinth”; il risultato è assolutamente eccitante, quasi a ricordare i Thievery Corporation orfani della vena pop.

Si continua sulle stesse coordinate con Sub, ovvero Stefano Bernardi e le sue macchine che partoriscono suoni liquidi con un groove di matrice fortemente dub; non si può fare lo stesso discorso per i Jumpin’ Cherries, sostenitori di quella scuola della lentezza che qui viene celebrata con “Diatriba”, altro ottimo esempio di come gli italiani non sono da meno a nessuno. E la conferma di ciò viene anche dai Beati Paoli, all’epoca ancora in attesa di vedere il loro “Supermarket” nei negozi, ma già capaci di impressionare con la loro commistione di new-wave e rock.

Chiude infine uno strumentale d’atmosfera di Amerigo Verardi, uno degli artisti più sottovalutati del panorama rock nostrano. Il suo contributo, che dà (casualmente?!) il titolo alla raccolta è tratto dal disco omonimo “Cremlino & coca”, album, inutile dirlo, tanto bello quanto introvabile!

Ma non è tutto! La raccolta è dotata di una traccia cd-rom in cui si spiega il perché di Barriera Corallina e di ogni band partecipante viene riportata la biografia con relative foto. A questo punto penso proprio che ai ragazzi non si potesse chiedere di più!

Ad majora!

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La recensione Seminale di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2000-10-04 00:00:00

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