Girl with the gun S/t 2008 - Jazz, Elettronica, Acustico

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Ci sono degli immaginari che fanno parte della memoria visiva ed emozionale di ognuno di noi, che riescono ad emergere quando senti profumi,  sapori, suoni particolari. Registrazioni cerebrali involontarie che fissano momenti del proprio vissuto che magari per varie ragioni erano passate inosservate, ma che invece vantano un radicamento interiore che non t'aspettavi. Suoni che fanno il paio con immagini lontane del tempo, come le scene di un film, che, sì, ora ti ricordi, raccontava di vite che ti sarebbe piaciuto fossero state tue. Poi la tua vita si è sviluppata in maniera totalmente diversa, ma un forte legame a quel sogno/desiderio è rimasto. Non sai perché, o forse sì, e ora che te ne sei ricordata può ridiventare una tana mentale per quando quello che hai intorno non ti piace.

Gioie sommesse, malinconie dolcissime, sorrisi desiderati e "il naufragar m'è dolce in questo mar" di melodie che s'espandono dal lavoro omonimo dei Girl With The Gun.

Cocteau Twins feauturing Jim O'Rourke e colonne sonore di romantiche commedie tardo anni 70 nell'incontro ideale tra Gato Barbieri e Piero Piccioni immergono identità drammatiche decise in una sorta di patinatura ovattata, dove un'elegante muoversi acustico fa da stabile medium. Batteria accarezzata da spazzole leggere, ambienti sonori rarefatti, come l'echeggiare di ombre bucoliche, pensando intensamente a Nick Drake, su spartiti intangibili dei Tangerine Dream più comprensibili, voce maschile romantically correct, voce femminile disciolta in rivoli di fumo emozionale su tracce di minimalismo à la "Son De Mar", incontro onirico tra un Bigas Luna etereo e dei Piano Magic insondabili.

Un viaggio intimo, interiore in primo piano e sullo sfondo lo scorrere veloce di cumulonembi stagliati su un cielo azzurrissimo. Che se ci pensi intensamente lo vedi davvero, e lo schermo del pc sul quale stai scrivendo si dissolve, così che si possa respirare a pieni polmoni freschezza inebriante.

Ogni canzone una visione, ogni traccia un tuffo mentale, una serie di viaggi leggeri in cui perdersi per necessità o puro e semplice piacere.

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La recensione S/t di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-08-13 00:00:00

COMMENTI (5)

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  • utente0 16 anni fa Rispondi

    album un pochino scialbo, ma quali drake, ma quali piano magic...

  • nur 16 anni fa Rispondi

    Matilde si gioca con Francesca Amati lo scettro di voce più bella e sexy d'Italia. Popolous fa il resto e ne esce fuori un discone. Bravi!

  • eloisa 16 anni fa Rispondi

    Ciao utente informato.
    Grazie del suggerimento, ma ti posso dire che la bio l'ho letta anche io, e a parte il "coautore di due brani", non c'era scritto che l'aveva cantate lui le canzoni. Cosa non esplicitata neanche nella cartella stampa. :)
    per il resto, hai avuto modo di leggere la rece prima che fosse definitiva per un disguido tecnico, e converrai con me che le dovute correzioni sono state fatte.

    Ah. Grazie per "giornalista".
    Eli

  • pons 16 anni fa Rispondi

    Ho ascoltato i pezzi, belli.

  • utente0 16 anni fa Rispondi

    Bellissimo progetto, ho sentito il myspace e non vedo l'ora di sentire il disco. Giusto una rettifica: le voci maschili non sono di Populous ma sia di Short Stories che di Tuma. Per ulteriori conferme è possibile controllare sul sito della loro etichetta: disastrorecords.com/release… qui c'è la biografia del gruppo (che un giornalista penso dovrebbe leggere prima di scrivere una recensione ).

    Carlo
    :[