Trent'anni di discografia in un solo grafico

Volete avere in una sola immagine la storia della discografia mondiale negli ultimi trent'anni?

Cliccate su questo link, e l'avrete: goo.gl/jqTvI

Ad averci pensato sono quelli di Evolver, che hanno realizzato un grafico animato che mostra l'alternarsi dei supporti nel corso di tre decadi. Dallo strapotere dell'LP all'emergere della musicassetta. Poi l'avvento del cd che nei primi anni 2000 arriva a rappresentare il 95% dell'intero mercato. Troppo? Forse sì. La caduta, infatti, è di quelle fragorose e nell'arco di pochi anni si passa dalla quasi totalità a meno della metà.

Il grafico si ferma al 2010. I cd sono al 49%, gli acquisti digitali (singoli e album) sono oltre il 30. Il trend è chiarissimo. Poteva essere compreso con qualche anno di anticipo dai discografici? Senz'altro sì. Ma dieci anni fa la priorità delle major non era allargarsi al mercato digitale, ma stroncare la pirateria. Alla fine, anche loro hanno dovuto capire che Internet non è il male.

Per info:
evolver.fm/2011/08/18/animated-gif-30-years-of-music-industry-change/

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L'articolo Trent'anni di discografia in un solo grafico di Redazione è apparso su Rockit.it il 2011-08-23 00:00:00

COMMENTI (22)

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  • cesareparmiggiani13 anni faRispondi

    Sarò forse troppo Hobbesiano ma è proprio quello il punto che mi rende scettico sull'utilità di Creative Commons. Non sono contrario ma non capisco come si riesca a sensibilizzare la "maggior parte" della gente.

    Stessa cosa per linux, penso sia ottimo! Ma è comunque una "nicchia", e forse proprio per questo è difficile fare una stima su quanti effettivamente preferiscono comprare quanto invece utilizzare software pirata in quell'ambito.

  • faustiko13 anni faRispondi

    Che io sappia, l'unica regolamentazione del settore che hanno provato a fare é la legge Hadopi in Francia. E non mi pare esattamente un "compromesso" che possa definirsi accettabile e al passo coi tempi...

  • acty13 anni faRispondi

    creative commons comincia ad essere riconosciuta anche legalmente nel mondo... anche se ancora non c'è giurisprudenza che garantisca certezze. il discorso di creative commons comunque non punta alla sanzioni, quanto alla sensibilizzazione collettiva verso una modalità d'uso delle opere dell'ingegno che può essere molto più efficace.

    pensate anche a linux... è quasi tutto gratuito, ma esistono anche molti programmi a pagamento. eppure trovarli piratati è quasi impossibile, perchè non c'è nè domanda (la gente li compra), nè tantomeno interesse a creare un'offerta da parte di cracker/pirati.

  • cesareparmiggiani13 anni faRispondi

    Creative commons è interessante. Ma se qualcuno utilizza in modo illecito un contenuto registrato CC (che so, senza citare le fonti), viene sanzionato?

  • acty13 anni faRispondi

    un semplice esempio è qui: creativecommons.org




  • fujikorockit13 anni faRispondi

    si certo, ma è un modo di condividere accettabile. lo è sempre stato. altrimenti spiegami cosa intendi tu per condivisione libera, almeno ci capiamo...

  • acty13 anni faRispondi

    veramente questa è esattamente pirateria...
    (a meno che la "copia" non sia di un contenuto per il quale l'autore ha dettato condizioni d'uso di libera duplicabilità)




    (Messaggio editato da acty il 24/08/2011 17:13:21)

  • fujikorockit13 anni faRispondi

    ba... mi sembrano due termini abbastanza semplici. Pirateria, pur essendo un termine gergale, significa scaricare musica illegalmente. Condivisione significa passarsi musica l'uno con l'altro. Io sono a favore di una condivisione paragonabile al vecchio scambio di musicassette, òur rivista in chiave moderna. Ti passo il disco perchè te ne faccio una copia. tradotto: diffondo cultura. questo è ok, se la fonte di questo meccanismo è una copia legale. Anche per mantenerne intatta la qualità (altro gravissimo problema, la gente si abitua a sentire mp3 di scarsissima qualità grazie ai torrent). La pirateria invece non ha scuse. è da sopprimere e basta, in qualunque modo.

    La confusione rimane nell'utilizzo della rete quando non tiene conto dei concetti di proprietà intellettuale e di proprietà dei contenuti.

  • acty13 anni faRispondi

    la confusione si crea quando si usano come sinonimi "pirateria" e "condivisione".






  • cesareparmiggiani13 anni faRispondi

    La libertà in rete è sacrosanta, mentre la condivisione dei contenuti dovrebbe essere autorizzata da chi produce i contenuti. Molti siti di download sono illegali e dovrebbero essere perseguiti e chiusi e non capisco dove sti la difficolta nel chiudere certi siti.

    Ritengo infatti che molti preferiscano scaricarsi una canzone illegalmente piuttosto che spendere 90 centesimi per scaricarla con I-tunes.

    Le Major avranno delle colpe, ma le major hanno prodotto e diffuso musica e cultura di grande qualità.