Selton - Intervistati da Cochi Ponzoni, 14-01-2011

(Foto di Zoe Vincenti)

Cercando di fare un po' d'ordine: sono di Porto Alegre, Brasile, ma hanno iniziato a suonare al Parco Guell di Barcellona. A Barcellona hanno conosciuto Fabio Volo e lui li ha portati a Milano: sono passati dalle cover dei Beatles a quelle di Cochi e Renato. Ora hanno deciso di rimanerci stabilmente, a Milano, e con l'aiuto di Dente e di Tommaso Colliva dei Calibro 35 hanno inciso il loro primo disco tutto in Italiano. A chi affidare l'intervista? A Cochi naturalmente.



 

PRESENTATEVI

Cochi: Allora, inizierò chiedendovi come vi chiamate... come ti chiami, cosa suoni. Per ciascuno di voi. Va bene? Siete d'accordo? E tu sei?
Rossana: Sono l'ufficio stampa
Cochi: Possiamo andare
Tutti: Sì
Cochi: Come ti chiami?
Riccardo: Riccardo, Riccardo Fischmann
Cochi: Origini? Inglese? Non è che fai il pescatore vero? (risate, NdA)
Riccardo: Forse qualcuno è stato un pesce nella mia famiglia
Cochi: Magari (risate, NdA). Ma tu cosa suoni?
Riccardo: Io canto
Cochi: Tutti cantate, giusto?
Riccardo: Sì, il canto è quello che ho studiato
Cochi: Dove?
Riccardo: In Brasile
Cochi: Ma canti e suoni?
Riccardo: Chitarra e tastiera
Cochi: Hai studiato chitarra e tastiera? Chi ti ha insegnato? João Gilberto?
Riccardo: No, ma lui è stato molto importante per me
Cochi: Sai che lui è il mio idolo? Per me è come un Dio. Vedo le sue cose su youtube e ascolto spesso i suoi dischi. Per me è un genio veramente
Riccardo: Anche per me
Cochi: Quindi lo hai studiato tanto?
Riccardo: E come se lo conoscessi di persona (risate, NdA)
Cochi: Lui cantava in modo molto particolare. E sai leggere la musica?
Riccardo: Non tanto, diciamo che me la cavo.

 

(Cochi e i Selton)

Cochi: E tu invece sei?
Eduardo: Eduardo
Cochi: Cognome?
Eduardo: Stein Decthiar
Cochi: Hein?! (risate, NdA)
Eduardo: il primo Stein come Frankstein
Cochi: Sei di origine tedesca?
Eduardo: Polacca
Cochi: E tu suoni e canti?
Eduardo: Sì, suono il basso e canto
Cochi: E hai studiato?
Eduardo: Sì, ho studiato chitarra con lo stesso maestro di Riccardo, e il basso me l'ha insegnato Ramiro (risate, NdA)
Cochi: Fantastico! Mi piace molto il passaggio della chitarra al basso. Sai leggere?
Eduardo: Ho studiato, ma non sono abituato a leggere la musica
Cochi: E tu sei Ramiro giusto? Sei tu che mi tempesti di telefonate? (risate, NdA)
Ramiro: Sì sono io
Cochi: Allora Ramiro. E il cognome?
Ramiro: Levy
Cochi: Quindi sei di origine ebraica?
Ramiro: In realtà lo siamo tutti e tre!
Cochi: Wow che bello, quindi conoscete il termine "Chutzpah"?
Tutti: no...
Cochi: Voi avete "Chutzpah" perche in yiddish "Chutzpah" vuole dire faccia tosta (risate, NdA). È meglio avere "Chutzpah" e non "Schmaltz".
Tutti: E cos'è "Schmaltz"?
Cochi: Allora non sapete niente (risate, NdA)? "Schmaltz" è una cosa dolce, è grasso di gallina. Allora "Chutzpah" va bene, "Schmaltz" no (risate, NdA).

Riccardo: Mia nonna direbbe che sei un "mensch"
Cochi: Wow e cos'è?
Riccardo: Una buona anima
Cochi: Grazie! Questa non lo sapevo, io conosco un po' di yiddish. Allora torniamo a Ramiro. Tu suoni la chitarra e canti? E hai studiato?
Ramiro: Sì, giusto. E ho studiato in Brasile con il loro stesso insegnante!
Cochi: Che bello! E tu leggi la musica?
Ramiro: La sto studiando molto perche studio canto alla Scuola Civica
Cochi: La Scuola di Enrico Intra, a Milano? Sai che lui è stato il fondatore del Derby? Il cabaret dove io e Renato abbiamo iniziato. Si chiamava, allora, l'Inter's Jazz Club. E siccome in quel periodo il jazz si sposava col Cabaret abbiamo iniziato lì. Prima è arrivato Enzo Jannacci e poi noi. Tutto è iniziato lì. Negli anni 50 c'è stata una invasione del jazz a Milano, tutti i jazzisti venivano a suonare qua. Chet Baker ha suonato al Derby! Milano ha accolto molto bene il jazz negli anni 50. Ella Fitzgerald è venuta a Milano e in quegli anni fioriva qua
Ramiro: non lo sapevo
Cochi: Manchi tu, allora tu sei?
Daniel: Daniel Plentz
Cochi: Suoni? (suona il suo telefono, NdA). Non il telefono (risate, NdA).
Daniel: Suono la batteria e canto. Ho studiato chitarra però
Cochi: Anche tu con il loro maestro?!
Daniel: No
Ramiro: È per quello che è diventato batterista (risate, NdA).

Cochi: Innanzi tutto, sono molto curioso di sapere come vi siete incontrati
Daniel: Noi abbiamo studiato alla stessa scuola in Brasile. Eduardo e Riccardo erano proprio nella stessa classe. Loro tre si conoscono da quando erano piccoli. Io abitavo in un'altra città. Sono arrivato soltanto l'ultimo anno di scuola. E siccome sono un anno più grande, ci conoscevamo soltanto di vista
Cochi: Quindi siete originari di..?
Tutti: Porto Alegre
Cochi: Daniel, anche tu?
Daniel: Sono nato a Porto Alegre però ho vissuto 12 anni a Florianopolis, in Brasile, e poi sono tornato a Porto Alegre
Cochi: Ah.. ho capito. E la vostra nascita artistica è stata a Porto Alegre?
Daniel: No, è stata a Barcellona. Ci siamo ritrovati lì. 4 chitarristi che volevano fare un gruppo!
Cochi: E siete andati a Barcellona ognuno per conto proprio?
Daniel: Sì
Cochi: E vi siete ritrovati per caso?! Si dovrebbe scrivere un libro di questa storia! È magia, è una favola. Veramente... 4 persone che si ritrovano in un'altra città oltre l'oceano e per caso formano un gruppo, molto bello!
Cochi: E voi avete iniziato suonando le canzoni dei Beatles, vero?
Ramiro: Sì, abbiamo suonato i Beatles al Parco Guell di Barcellona per 2 anni
Cochi: E vi trovavate bene a Barcellona?
Tutti: Sì
Cochi: Meglio che a Milano?
Daniel: Per certe cose sì e per certe no. Sono città in cui si vivono cose diverse
Cochi: Barcellona è un pochino più dolce di Milano. Milano è una città un po' dura no?
Riccardo: Sì, è vero
Cochi: Principalmente in questo periodo è una città non molto umana. Sareste stati fortunati a vivere qui negli anni 50. Pero non si può tornare indietro nel tempo e si deve guardare avanti
Daniel: Allora proviamo a migliorare il presente
Cochi: Certo, dipende da noi. E voi, siccome non siete italiani, potete darci un po' della vostra poesia. La musica brasiliana è una delle più belle in assoluto. È una musica talmente raffinata e poetica che potrebbe aiutare la gente ad avere un po' di magia e vedere le cose da un altro punto di vista
Ramiro: Infatti, sentiamo un po' di avere questo ruolo a Milano. Tutti dicono che è una bruttissima città
Cochi: Certo, e voi siete degli angeli che vengono a salvar la città
Riccardo: Magari... (risate, NdA)
Cochi: Voi siete giovani ed ottimisti, avete tutto un futuro davanti. E poi la musica brasiliana è cosi semplice e raffinata che è riuscita a cambiare pezzi italiani come "Estate", di cui non fregava a nessuno, in un pezzo molto più bello nelle mani di João Gilberto. E questo è un po' il vostro compito qua in Italia.
Ce la farete, ce la farete. Ve lo meritate, non mollate. Tenete duro! Nella musica leggera ci sono tanti musicanti e pochi musicisti, voi avete tutte le doti e le qualità per farla bene.

 

IL DISCO

Rossana: Hai ascoltato bene il disco?
Cochi: Certo, e ho trovato tutte queste qualità. Questo disco, rispetto al primo, è un pochino più rischioso, nel senso che prima avete fatto un disco più vicino alla vostra natura cantando in portoghese e adesso vi siete buttati in quello che un pubblico italiano potrebbe aspettarsi da voi. E mi sembra un ottimo prodotto, molto carino e molto divertente. Vi auguro una bella continuazione
Daniel: Fare un disco in italiano è stato un processo molto interessante perche abbiamo dovuto tradurre i pezzi. Di solito scriviamo in portoghese o in inglese
Cochi: E siete riusciti benissimo secondo me
Rossana: C'è stato anche un amico che gli ha dato una mano
Cochi: E chi è stato?
Daniel: Dente
Cochi: Bene. E le canzoni sono belle e non hanno melodie banali. Secondo me avete tutte le potenzialità per andare benissimo avanti, il problema è sempre quello di trovare spazio per i giovani. Pero voi ormai siete abbastanza conosciuti e suonate tanto
Rossana: Quello che vogliamo noi adesso è allontanarci un po' dal disco che loro hanno fatto con i pezzi tuoi e di Renato. Non c'è niente da rinnegare pero adesso è anche un pubblico diverso
Cochi: Certo, dovete trovare il vostro spazio. Voi avete un agente?
Daniel: Sì, certo
Cochi: Se uno non ha una casa discografica che si può permettere di investire tanti soldi deve iniziare dal basso e suonare tanto. Comunque avete una grande presenza dal vivo, non ho mai visto una stecca (risate, NdA)
Riccardo: Preparando il nuovo concerto però proviamo sempre a suonare pezzi vostri come "La canzone intelligente"
Cochi: È bello mischiare. Fate bene
Daniel: E a volte la gente fa il vostro balletto.

 

(Cochi e Renato - La canzone intelligente)

Cochi: È da 50 anni che lo faccio e sono un po' stufo (risate, NdA). Adesso stiamo facendo anche noi un nuovo spettacolo, però la gente si aspetta ancora alcuni dei vecchi pezzi. Io sono andato a un incontro con un politico e "La vita l'è Bela" era la canzone della serata. Poi ho saputo che nell'Inter quando fanno gol cantano "La Vita L'è Bela"! Sarebbe bello se poteste venire a suonare con noi un'altra volta. Adesso parlo con Renato e vediamo di portarvi sul palco con noi di nuovo (risate, NdA)
Tutti: Volentieri!
Cochi: Cos'altro posso fare per voi?
Rossana: Il discorso di Milano mi interessa. Io sono nata a Milano e non siamo molto fieri della nostra città. Voi che venite da un posto bello e colorato, e avete vissuto a Barcellona, come mai rimanete qua?
Moglie di Cochi: Anch'io voglio sapere!
Riccardo: A Barcellona avevamo una vita molto semplice e suonavamo al Parco pero non vedevamo un futuro in quello che facevamo. Dopo un anno tutti siamo tornati in Brasile per seguire i nostri studi. Però l'Italia, e in particolare Milano, ci ha offerto una possibilità di fare qualcosa di più grande con la musica che va oltre alla città in cui vivi
Cochi: Vi ha scoperto Fabio Volo a Barcellona vero?
Tutti: Sì, più o meno
Cochi: È bello sapere che Milano vi ha dato questa possibilità. Voi siete unici e sono contento che qui siate riusciti a trovare un modo per andare avanti. Siete molto originali
Riccardo: Una cosa che la gente non dice ma noi vediamo molto spesso è che il pubblico di Milano è molto attento
Cochi: Sì, il pubblico qui è esigente e molto abituato a vedere tanti concerti e bravi musicisti. Da molto tempo vengono bravissimi artisti da tutto il mondo qui. Enzo Jannacci ha suonato con tantissimi bravi musicisti jazz in quel periodo. E lui è anche laureato in medicina! (Risate, NdA)
Tutti: Grazie del tuo tempo
Cochi: Ci mancherebbe, mi fa piacere.
Tutti: Grazie, grazie (risate, NdA).

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L'articolo Selton - Intervistati da Cochi Ponzoni, 14-01-2011 di Cochi Ponzoni è apparso su Rockit.it il 2011-01-14 00:00:00

COMMENTI (2)

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  • seymour 13 anni fa Rispondi

    porto alegre, barcellona, fabio volo, dente, cochi e renato.... ma che è? forrest gump col ciuffo indie .. ?

  • fedetrani01 13 anni fa Rispondi

    Che bella storia. Bravi.