Live Report: Shiva Bakta al Brevevita - Centobuchi (AP)

Il Barbabakta tour passa da Centobuchi: Barbgallo e Shiva Batka. Più acido e teso il primo, più rilassato il secondo. Anche se la sua voce non lo convince del tutto, e da solo sul palco non si trova a suo agio. Ma per Alex Urso non poteva andare meglio di così. Un live stupendo, ci racconta.



Prima di prendere la sua chitarra e sedersi sullo sgabello in alluminio del Brevevita, Shiva Bakta mi dice di aver accusato il freddo bastardo di queste date marchigiane. Mi dice che ha la gola a pezzi, che va avanti a spruzzini e che spera di far bella figura. Io gli dico che gli vogliamo bene uguale.

Nel frattempo Barbagallo suona. Il componente degli Albanopower accompagna Shiva in queste quattro date del Barbabakta tour. E i due sembrano avere molta sintonia. Le urla sghembe del siciliano e i giri caldi di blues riempiono l'atmosfera. Le corde di chitarra che partono, i bicchieri di vino rosso che vengono. L'ambiente del Brevevita è ormai collaudato a simili serate. Il Brevevita è un piccolo gioiello di locale, dieci metri quadrati (esagero?) da cui sono passati i nomi più apprezzati dell'alternativo nostrano. Ci si sta davvero in pochi, giusto il bancone e il fiato sul collo degli artisti. È tipo un ambiente da salotto col camino e tutti stanno a ridere intorno al camino. Ecco, tipo così, però con gli artisti al posto del camino.

E dunque nel frattempo con Shiva parliamo un pò. Dei Record's che stima molto. Degli Yuppie Flu e della loro telefonata inattesa, quando nel 2008 lo invitarono ad aprire il loro mini tour. Del fatto che stia producendo tanto e che ha tante idee per la testa. Della necessità di non montarsela, la testa. E anche discorriamo in merito a questioni socialmente impegnate, cose tipo il fatto che la gente corra sempre. Ma corre per cosa? Per il lavoro i soldi lo stress. Corre per l'economia. Ma l'economia è andata a puttane. E allora dove correte? Una corsa per niente. Certo, una corsa per niente.

Così fa l'ultimo sorso e va a sedersi sullo sgabello in alluminio. Si siede, si raschia la voce. Si spruzza Locabiotal a quantità industriali e parte. Le canzoni sono quelle di "Homerec Album". Dolci e drammatiche, colate di miele su sentimenti sgualciti. Dovresti dare una sistemata a tutto quell'armamentario che hai lì dentro, appena sotto il costato. Dargli un'organizzata, così, giusto per far chiarezza con te stesso.

Io non so se Shiva Bakta abbia fatto mai chiarezza con se stesso. Non ha il tipico sguardo di chi abbia mai fatto chiarezza con se stesso. Anche perchè spesso ha gli occhi chiusi. E mentre canta si poggia pesante sulla chitarra abbassando lo sguardo.

Dice che non ama i suoi live. Vorrebbe che fossero diversi. Dice che vorrebbe, un giorno non lontano, accompagnarsi ad un paio di strumenti in più. Forse perderebbe un pò di fascino, forse acquisterebbe un pò di vigore. Non so, sta di fatto che "Another Song #1" scorre affollata di silenzi, semplice e spietata. Dice anche di non amare troppo le sue canzoni. Che non sono nulla di speciale. Ma io non gli credo, e "Come Back" mi da ragione, piccola allegra sensazione prima del cinismo timido e violento di "Black Sunday".

I pezzi scivolano con la ruvidezza lo-fi che "Homerec Album" conserva. La voce dello spezzino è graffiata da una tracheite bastarda e rattoppata da spruzzi chimici. Una chitarra da cinquanta euro sulle ginocchia. I sorrisi spontanei che quando sei da solo, intendo con te stesso, li regali al diavolo. E tutto scorre leggero, breve ed intenso.

La gente apprezza Lidio. Perchè Lidio non se la tira. Peccato che per lo più non lo conoscano ancora come cantante, altrimenti lo amerebbero. Da oggi lo amano anche loro. Ne sono sicuro. Anzi, ora passo a chiederlo a tutti. Se amano Lidio. Perchè si. Deve essere così.

Poi Lidio scende dallo sgabello. Ma non vuole che lo si chiami Lidio. E Allora, Shiva Bakta, scende dallo sgabello e saluta menandosi altre due spruzzate chimiche di Locabiotal. E mentre fa questo mi viene da pensare che a poco gli serva il fatto che domani Lidio abbia la voce come nuova, perchè tanto non dovrà cantare. Perchè domani, Shiva Bakta, riattacca a lavorare. E lo sanno tutti che Shiva Bakta di lavoro non fa il cantante.



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L'articolo Live Report: Shiva Bakta al Brevevita - Centobuchi (AP) di alex urso è apparso su Rockit.it il 2010-03-07 00:00:00

COMMENTI (4)

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  • onironauta 14 anni fa Rispondi

    L'adoro.

  • ofeliadorme 14 anni fa Rispondi

    bravo L!:)

  • mufonomo 14 anni fa Rispondi

    Shiva spacca!

  • nicko 14 anni fa Rispondi

    grande alex!
    In Shiva we trust!