Green like july - Studio Report

(Nicola Crivelli e Jake Bellows)

Prendere gli strumenti ed andare ad Omaha, in Nebraska, a registrare con Jake Bellows dei Neva Dinova, avere come ospite Mike Mogis dei Bright Eyes al pedal steel, il tutto per un disco che non si sa ancora quando e per chi uscirà. Ma ne valeva la pena ugualmente, ci dicono i Green like july. Ci raccontano i giorni in studio.



Non sono mai stato abituato a grandi attenzioni. Avere l'occasione di suonare e registrare con Jake Bellows è stato il primo vero traguardo della mia vita musicale. I Neva Dinova sono un gruppo con tanto cuore. La prima volta che ho ascoltato il loro split con Bright Eyes è stato cinque anni fa. Stavo andando con Nicola a suonare non ricordo bene dove. Ci chiamavamo da poco Green Like July e non sapevamo ancora di preciso cosa stessimo facendo. Ricordo che avevamo tanto entusiasmo e una scaletta fitta ed alquanto pretenziosa. Ho incontrato Jake Bellows in Svizzera nel settembre del 2008. Nicola ed io eravamo da poco usciti da un'esperienza musicale e umana a tratti deteriorante che è culminata con la decisione di ridurre il gruppo all'osso: chitarra, basso e batteria. Abbiamo trovato Paolo, il batterista, in un momento difficile. Il suo gusto ed il suo entusiasmo sono stati fonte di ispirazione ed equilibrio. Nel giro di pochi mesi ci siamo trovati con dieci nuove canzoni. L'idea era quella di fare un disco essenziale. Un hammond, un piano e qualche assolo qua e là.

A Zurigo ho lasciato a Jake un disco con alcune registrazioni piccole piccole. Dopo poche settimane ricevo una telefonata dove mi viene proposto di andare a registrare in Nebraska negli studi di Mike e AJ Mogis. Mi viene detto che AJ aveva ascoltato le nostre cose, che gli erano piaciute e che addirittura aveva intenzione di suonare su alcuni pezzi. È stata grande la lusinga derivante dal ricevere una simile considerazione, visto che AJ è l'ingegnere del suono di gruppi come Cursive, Rilo Kiley e Tilly And The Wall.

(Mike Mogis e Nicola Crivelli)

Ad Omaha siamo stati poco più di due settimane. Che non sono tanto per poter dire di conoscere un posto, ma sono abbastanza per affezionarsi alle persone e alle cose. Nel giro di pochi giorni, con l'avanzare delle registrazioni, attorno a noi si è formato un vero e proprio gruppo. AJ è una persona molto riflessiva e silenziosa. Non ho mai incontrato un musicista tanto talentuoso e, allo stesso tempo, umile. Registrare con lui è stato aggiungere gusto e senso critico ad ore ed ore passate in sala prove. Jake è una persona che dà poca importanza alle cose poco importanti e molta importanza alle cose importanti. È un chitarrista disinvolto e con riferimenti niente affatto scontati. E quando canta ti spezza il cuore. Letteralmente. Dopo appena due giorni dal nostro arrivo avevamo già registrato la sezione ritmica di tutti i pezzi. Nei mesi prima della partenza, l'organizzazione e la preparazione delle registrazioni avevano creato in me una situazione di profonda tensione emotiva. Tensione che, se da un lato ha creato intorno a noi tanto fervore e curiosità musicale, dall'altro ha portato ansia e preoccupazione. Appena ho iniziato a registrare le voci gli equilibri si sono incrinati. Ho sempre messo tutto me stesso in quello che scrivo e in quello che suono. In quel momento, è stato molto importante avere Jake al mio fianco. Mi ha aiutato a riprendere il controllo della situazione, a farmi sentire a mio agio e a dare il meglio. La cosa bella della gente con cui ho avuto a che fare in Nebraska è che mette la musica al primo posto. E che tratta le tue canzoni con estremo rispetto. A poco a poco, giorno dopo giorno, il disco ha preso forma. Scrivere gli arrangiamenti è stata la parte più divertente e naturale.

(Andrea Poggio)

La cosa sorprendente è quanto fosse facile trovare musicisti disposti a partecipare alle registrazioni. Mike Mogis dei Bright Eyes ha suonato il pedal steel. Kacynna Tompsett dei Thunder Power ha lasciato tutti di stucco con le sue armonizzazioni vocali delicate e profonde. Matthew Amandus ha registrato piano e hammond su quattro pezzi in un solo pomeriggio. Philip Schaffart ci ha aiutati con il suo finger picking deciso e sognante. È stata un'esperienza che ci ha dato molto sia sul piano umano che sul piano musicale. E che ci ha fatto finalmente credere in noi stessi e nelle nostre capacità compositive. // Andrea



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L'articolo Green like july - Studio Report di Green like july è apparso su Rockit.it il 2010-01-22 00:00:00

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