SIAE, controlli a tappeto per i dj

La SIAE controlla i dj e scopre che nessuno è in regola. E la Guardia di Finanza si inventa un logo assurdo contro le truffe telematiche

I blitz dell'Agenzia delle Entrate sono tra le novità più discusse del governo Monti: molti criticano la spettacolarità mediatica di questi interventi, ma di fatto i blitz stanno evidenziando situazioni di illegalità più che diffusa.

Nello scorso weekend i controlli hanno toccato diverse zone di Milano, facendo registrare incassi nettamente superiori alla media negli esercizi controllati. Insieme agli agenti della Guardia di Finanza, nei locali sono entrati anche ispettori della SIAE.

Obiettivo dei controlli era verificare se i dj fossero in regola. Risultato: quasi nessuno di loro lo era. Riportiamo dal sito SIAE: «È emerso anche che quasi nessuno tra i dj è in possesso della necessaria autorizzazione per riprodurre i pezzi originali degli autori. Lo ha spiegato il responsabile lombardo della Società degli autori ed editori, Gennaro Milzi. I dj, le cui generalità sono state registrate, dovranno quindi mettersi in regola con il pagamento dell'autorizzazione». Pagamento che si ammonta a duecento euro annui e che va sommato a tutti gli altri versamenti alla SIAE previsti dalle norme sul diritto d'autore.

La Guardia di Finanza, però, è molto attiva anche online, con un nucleo speciale dedicato alla prevenzione di frodi telematiche. Si chiama Gat e ha questo logo. Davvero.

 

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L'articolo SIAE, controlli a tappeto per i dj di Redazione è apparso su Rockit.it il 2012-04-03 00:00:00

COMMENTI (6)

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  • leoge9se 12 anni fa Rispondi

    Da morrisseyiano convinto sono della filosofia "hang the dj", anche se devo ammettere che odio di più finanza e siae

  • umbertopalazzo 12 anni fa Rispondi

    gat a parte, questo l'avevo postato sulla mia bacheca qualche giorno fa:
    La SIAE non ha trovato neanche un DJ in regola a Milano. I giornali ne parlano come evasori, ma vi spiego la cosa. I 254 euro all'anno che i dj devono pagare servono per autenticare le copie di lavoro (hard disc o CD copia) di brani regolarmente acquistati come dischi o file. Su questi brani il diritto d'autore è già stato pagato al momento dell'acquisto. Inoltre il diritto d'autore viene pagato ogni sera dal gestore del locale tramite borderò. Quello che si paga è un'ulteriore bollinatura virtuale della copia di lavoro (tra l'altro il bollino SIAE è stato dichiarato illegale dalla Corte Europea e per BEN TRE VOLTE dalla corte di Cassazione). Quindi non è vero che i dj non pagavano il diritto d'autore, non lo pagavano per la TERZA volta. Comunque se un DJ usa solo dischi originali non deve pagare niente in più, se usa anche una sola traccia acquistata da iTunes o Beatport deve pagare 254 euro (fino a duemila brani posseduti in copia). Io mi sono messo in regola. Ho provato a fare la pratica presso la sede locale, ma nessuno sembrava saperne niente e mi hanno invitato a farlo on line. L'operazione è semplice, il casino è inserire i dati di duemila pezzi, un'operazione estenuante.

  • utente50644 12 anni fa Rispondi

    Finalmente: e ora ognuno si sdraia sulla lettiera che si è preparato.

  • nachofever 12 anni fa Rispondi

    Truffatori on-line nella sabbietta fino al collo.

  • mx 12 anni fa Rispondi

    Controlli a tappetino direi allora

  • faustiko 12 anni fa Rispondi

    Vi prego... ditemi che é un pesce d'aprile partito in ritardo...