Entics - Chi coglie l'attimo nel rap italiano?

Il disco nuovo “Carpe Diem” abbandona l'immaginario dancehall e si sposa con il rap, quello che in America chiamano hot rap. Cioè l'anticamera del pop. E vuoi vedere che nel frattempo abbiamo inventato il milf-rap?

Entics Intervista
Entics Intervista - Entics

Da quel Sabato 7 Giugno del 2008, in cui nel primo pomeriggio - tra la pioggia e gli sbattimenti - Entics arrivò al MI AMI per il suo live sulla Collinetta prima di nomi come Calibro 35, Altro o LLDCE: è cambiato, ora possiamo dirlo, tutto. Nella musica proprio. Nella sua sicuramente. Il disco nuovo “Carpe Diem” abbandona l'immaginario dancehall e si sposa con il rap, quello che in America chiamano hot rap. Cioè l'anticamera del pop (che, sottolineamolo sempre, non è una parola offensiva). Quindi lo abbiamo richiamato all'ordine, per capire chi sta cambiando cosa. E vuoi vedere che nel frattempo abbiamo inventato il milf-rap?

Ti ricordi la prima volta che sei finito su MTV?
Assolutamente si, e' stato per la campagna di "Tocca a Noi". E'stato divertente perché essendo un promo di Mtv faceva più passaggi dei videoclip ufficiali, tipo 2 ogni ora e credo che a quei tempi mi abbia dato molta visibilità

E a quei tempi ti piaceva al 90% reggae&dancehall?
Decisamente si, anche se quando scrissi quel brano nello studio di Mastermaind mi concentrai di più sul contenuto delle parole, piuttosto che trovare melodie "reggaeggianti", ed il risultato fu un brano piuttosto rappato...

Si, ma il reggae ti piaceva più di tutto..
Possiamo dire cosi: frequentavo molto di piu' l'ambiente delle dancehall.

Cioè voglio parlare di reggae anche se sta per uscire un tuo disco che è rap...
Si può dire che quello è il mio background musicale, ho iniziato infatti registrando i miei mixtape sulle instrumental- riddim giamaicane

Però il reggae, in Italia intendo, è un casino, vero?
Mi ricordo che tra il 2003 ed il 2005 ci fu un boom del reggae molto importante, le vacanze erano rigorosamente in Salento ed il sound di sottofondo era quello in levare ovunque c'era festa. A Milano invece ultimamente la scena reggae si è un po' scremata, e purtroppo non c'e molta affluenza alle danz.

Ed è (anche) per questo che hai cambiato strada? Perché hai cambiato strada, giusto?
Non credo di aver cambiato strada. Non mi è mai piaciuto darmi delle etichette, piuttosto credo che la musica debba essere versatile, anche perché le cose cambiano, i momenti storici, la gente.. e di conseguenza anche la musica.

Si ok, però insomma, etichette o non etichette, la musica è quella.
Gli artisti crescono e andando avanti trovano nuove formule per rinnovarsi ed esprimersi. Hai sentito bene l'album?

Si.
Non c'e solo rap.

E no infatti, ora ci arriviamo. Ma io voglio parlare di reggae, perché il reggae italiano è molto spesso un grande (e felice) ghetto culturale, e tu invece con Soundboy eri altrove. E quindi non ho capito se ti sei tirato fuori o se non ti facevano spazio?
Penso che in Italia si tenda a stereotipare i generi musicali. Io ascolto molti degli artisti reggae e non tutti si esprimono per forza allo stesso modo, forse la chiave che gli abbiamo dato qui era più legata a tematiche "posse" ma con “Soundboy” ho cercato di distinguermi da questo filone, non ho inventato nulla, dall'altra parte dell'oceano c'erano già artisti che si stavano evolvendo in quella direzione. Solo che in Italia non li abbiamo capiti fino in fondo.

Intendi i vari Popcaan, Mavado, Vybz Kartel?
Si, loro mi soddisfano molto dal punto di vista musicale, anche se per quanto riguarda i testi la mia strada è stata meno “porno” della loro! Questi sono artisti che nella stessa Giamaica si sono allontanati dallo stereotipo di Reggae Selassie I etc..

"Carpe diem" col reggae non c'entra niente, possiamo dirlo?
All'interno di Carpe Diem ci sono varie atmosfere musicali, sicuramente quella reggae questa volta non è prevalente.

Però sei diventato un cazzo di diplomatico oh.
Quando ho iniziato a scrivere il nuovo album le prime tracce lo erano, ma poi mi sono detto: "questo e' il vecchio Entics". Le cose mi piacevano ma non avevano quella marcia in più che invece stavo cercando. Allora ho cominciato ad avere un approccio differente con la penna ed il foglio di carta. Ho cominciato a guardare ogni singola parola, ogni singola lettera, a scomporla ed ho trovato ispirazione in questo nuovo modo di scrivere in un certo senso mi ha smosso.

Cioè una roba più intimista?
Si , anche perche' a volte quando cerchi delle melodie, ma vuoi dire delle cose particolari, con l'italiano si fa fatica a trovare il giusto compromesso, alcune parole proprio non suonano come ce lo metti "Zuzzurellone" in un ritornello cantato? Ho dovuto rallentare, capire le pause, concentrarmi di più sul testo e sul messaggio per chiudere al meglio ogni singolo pezzo, mi sono impegnato stavolta

Non era più facile prima che facevi una musica spontanea e senza troppi pensieri?
Ma è stato spontaneo anche adesso, ti ho appena detto che a smuovermi è stato questo. Anche io sono cambiato molto nell'ultimo anno.

Ma ascoltando il disco, le strofe, i ritornelli, sembra tutto più organizzato. Non che sia un difetto questo eh. E' che sembra un disco vero.
Ho fatto molta esperienza in giro, molte collaborazioni, ho preso coscienza di cosa vuol dire fare questo mestiere in questo paese. "Cogli l'attimo" e quello che io stesso sto cercando di fare

E cioè, mi fai capire? I soldi? La stabilità? Per cosa cogli l'attimo?
Per la mia vita. Pochi anni fa facevo il commesso in un negozio di abbigliamento, ad oggi ho fatto due dischi Sony, un programma televisivo, un tour. Insomma mi sono dato da fare, tutte queste cose le ho cercate, ci ho lavorato sodo. Non ho lasciato che mi passassero davanti. E' tutto questo oggi e' diventato la mia vita, mi piace e mi appaga moralmente. Di soldi non e' che ce ne siano poi troppi da dire “lo faccio per i soldi”.

E pare invece che, da quando è scoppiato quell'inutile caos qualche settimana fa tra “soddisfatti” o “rimborsati” del rap italiano, ci siano budget milionari. Il più scemo di tutti ha scritto che gente come te guadagna tipo 8mila euro a serata, per dire...
Probabilmente questo non ha capito che nei costi di un mio live ci sono da pagare: 2 autisti, 5 musicisti, un DJ, un tour manager, 2 facchini, 2 fonici, l'azienda che ti fa booking e solo alla fine me. Ma ti assicuro che per portare in giro tutto questo i miei guadagni si sono dimezzati. Ma io volevo dare alla gente un vero concerto e anche se ho guadagnato meno sono contento e quelli che hanno visto il nostro live sono andati a casa con il ballo di San Vito nel sangue.

La gente parla a caso.
Sai cosa penso?

Devi dirmelo, anche perché sei in mezzo alla faccenda per "colpa" di una frase detta nell'intervista alla presentazione di Art of Rap?
Mi viene subito in mente una manifestazione, se cosi vogliamo chiamarla, che avvenne l'anno scorso a Bologna, dove tanti della vecchia scuola inveivano a caso nei confronti della nuova. Quando mi hanno chiesto se in Italia allo stato attuale si puo' avere un film come The Art Of Rap con i nostri artisti, ho pensato di no, perché in America artisti vecchi e nuovi riescono a coesistere, andare avanti senza farsi la guerra. Ognuno di loro coglie il suo attimo e pensa ai fatti suoi..Io non ho nulla contro nessuno della vecchia scuola, sono cresciuto con i loro brani e li rispetto tutti.. a quanto pare non e' reciproca la cosa. E tutto ciò mi stupisce perché poche settimane prima ci si dava la mano. Pare che tutto faccia brodo per trovare un pretesto per stare in auge.

E' la – diffusissima - sindrome dell'escluso.
..che li fa parlare così.

Però chissà cosa diranno adesso che scoprono che hai fatto un pezzo con Raf?
Mi ricordo che Bassi campionò "Cosa resterà". Che bomba quel pezzo.

Epic.
Raf è stato un bel colpo, mi sarebbe davvero piaciuto fare un pezzo con lui, Nais aveva fatto questo beat super 80's e mi è venuto in mente.

Lo conoscevi personalmente?
No, questi sono i poteri magici della Major. Essendo anche lui artista Sony, ho proposto la collaborazione ai miei discografici che ci hanno messo in contatto. Il risultato è stato uno scambio di collaborazioni, io nel suo disco e lui nel mio. Infatti nel suo ultimo album sono l'unico feat. in un pezzo remixato da Stefano Fontana (Stylophonic). Ci siamo trovati bene. Ho sentito di recente una sua intervista in radio dove mi faceva i complimenti, sono lusingato. Grazie Raf!

Tu cosa pensi di Nesli?
Penso che sia stato molto bravo a trovare la sua direzione musicale, andando dritto per la sua strada.

Però non ci finiresti mai in quel giro di simil-Pop alla Vasco Rossi, o non si può mai dire?
Dipende da cosa si intende per Pop, non esiste solo quello all'Italiana. Si può essere Pop anche con brani meno Pop, ma tutto dipende dalla gente. Comunque Vasco non mi e' mai piaciuto.

Qual è la hit del disco nuovo che secondo te può sfondare le radio?
La percezione che ho io di brani bomba potrebbe non essere la stessa delle radio a volte, è sempre un po' una lotteria. Sicuramente sia il brano con Raf "Cosa farei cosa faresti" che "L'amore da' l'amore toglie" potrebbero avere dei valori commerciali interessanti. Ma quello che preferisco e' Carpe Diem.

Ok commerciale è solo una parola, però ci pensi mai alla credibilità underground?
In questo disco ci ho pensato molto. Io sono stato un artista che ha avuto una forte credibilità underground in passato, sono andato in Radio e su media televisivi già da quando facevo i mixtape "ganja chanel" quindi sbattendo la testa sulla linea che delineava underground e commerciale, ho fatto per primo i grossi in-stores che sono poi diventati uno standard, cosi' come i ritornelli che sono diventati uno standard ancora più comune oggi, lavorando a dischi grossi da quando ero senza contratto. Con carpe diem credo si possano saziare anche i miei fan più longevi e più underground se vogliamo.

Il featuring più riuscito di questo disco (tranne Raf e senza che mi dici che sono tutti belli tutti bravi tutti fratelli)?
Il featuring più riuscito è quello con i Casino Royale. Il brano si sviluppa in due momenti, come se loro entrassero sul riddim con una tune tutta loro, esattamente come si usa fare in Giamaica. A parte il fatto che sono di parte e mi interessava dare ai miei fan più grandi qualcosa di più. Ma oltre ad essere un grande fan dei Casino, trovo che quel brano sia molto attuale sia dal punto di vista musicale, sia concettuale. Due generazioni differenti che collaborano insieme a discapito di chi ci dice che non si puo' fare.

E' un offesa se scrivo che dal reggae per teenagers ora sei lanciato verso un suono rap per mamme (e figlie).
(ride)

Milf?
Non sono sicuro che sia il giusto identikit.

Milf-rap.
(ride) Più che altro magari é la volta buona che nel backstage ci sono maggiorenni.

E magari si..
Alla fine siamo tutti italiani e la musica italiana fa parte del nostro DNA.

Alla fine la musica è un mercato, anche.
Certo, altrimenti facevo la metropolitana con la chitarra.
 

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L'articolo Entics - Chi coglie l'attimo nel rap italiano? di Michele Wad Caporosso è apparso su Rockit.it il 2012-11-05 16:37:19

COMMENTI (2)

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  • wad 12 anni fa Rispondi

    grazie di cuore.

  • raggio 12 anni fa Rispondi

    Entics resiste. Wad Caporosso è il migliore. Sì.