Ci siamo fatti una domanda molto semplice: perché non dare spazio alle cassettine, ai cd fatti in casa, alle pennette piene di mp3 che ascoltano i musicisti in furgone, durante gli spostamenti del tour? Tutte le playlist di questa nuova rubrica sono curate personalmente dagli artisti in questione. In questa terza puntata della nostra rubrica tocca a Brunori S.A.S.
La regola è semplice: chi guida sceglie la musica. Se la scelta non è gradita si ha comunque la possibilità di commentare negativamente a voce alta… la qual cosa non produce alcun cambiamento nella playlist, permette solo di condividere il fastidio e, nel migliore dei casi, scatena dibattito.
1. Red Hot Chili Peppers - One hot minute
1995. Ci ricorda di quando eravamo ggiovani e ribelli. A distanza di 20 anni ancora si discute se Navarro o Frusciante.
2. Ivano Fossati - Panama e dintorni
L'ascolto si confonde col gossip e senza che te ne accorgi inizi ad immaginare i brani cantati da Mia Martini, o dalla Berté.. e suonano tutti perfetti. "La costruzione di un Amore" uber alles.
3. Jeff Buckley - Grace
Comprato in un mercatino al porto di Genova. Figlio d'arte e raccomandato o poeta fragile? Il dilemma non scalfisce questa perla.
4. Respighi.
Pini di Roma, fontane di Roma. Capolavoro della letteratura musicale italiana del '900. Ascolti suggestivi, immagini di una Roma incantata e senza tempo. Da ascoltare in prossimità del Grande Raccordo Anulare.
5. John Lee Hooker
Raccoltona da autogrill presa insieme a Nina Simone (4 cd 10 euro). Registrazioni sparse senza soluzione di continuità. Vecchi blues con band, altri da solo, chitarra storta e voce polverosa. Atmosfera perfetta per fare un viaggio nel viaggio.
6. Vasco Rossi - Non siamo mica gli americani.
Discone, imprescindibile ed indimenticabile. Il Vasco marcio di Fegato Spappolato e quello romantico di Albachiara. Lo ascolti e gli errori della maturità glieli perdoni tutti.
7. Charlotte Gainsbourg - 5:55.
Con Air e Nigel Godrich a rendere le 11 tracce di questo secondo album dell'attrice francese decisamente unico e irripetibile. Arrangiamenti, sonorità e voce dalla disarmante carica spirituale ci proiettano con rara raffinatezza e vibrante sensualità oltre le Alpi, verso una Parigi forse non poi così lontana. Bianco candido il colore di 5:55 ma da apprezzare in orari decisamente serali.
8. Tom Waits - Small change
La vocalità da Armstrong bianco all'inizio fa sorridere, poi via via diventa viscerale, al terzo brano sei prigioniero e sorseggi l'acqua Panna dell'autogrill come fosse Lagavulin.
9. Bon Iver - Omonimo
Un falsetto così non si sentiva dall'epoca dei Bee Gees. Arrangiamenti preziosi e ritmiche in doppia cassa. Le dinamiche sono sorprendenti. Ogni ascolto aggiunge un dettaglio: un disco a fecondità ripetuta.
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L'articolo Mixtape Furgone #5: Brunori S.A.S di Alice Tiezzi e Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2014-04-29 16:10:00
COMMENTI (2)
Perdonare Vasco e Jeff Buckley raccomandato?
A' Brunò, ma che te fai?
un BACKGROUND "invidiabile"...... e i risultati si sentono, OH MY GOD !!!