Prima la dichiarazione: Gino Paoli è innocente, l’accusa di evasione fiscale è falsa e tutto verrà chiarito.
Poi l’annuncio: Gino Paoli vuole dimettersi da presidente della SIAE
Infine il compromesso: Gino Paoli si autosospende da presidente della SIAE.
Tutti questi eventi trovano posto in un’unica dichiarazione dell’avvocato di Paoli, che, come riporta il Corriere, ha convinto il cantautore a non dimettersi dalla presidenza della SIAE, optando per una soluzione interlocutoria come l’autosospensione.
Cosa vuol dire? Vuol dire che Paoli non è più attivo come presidente, ma allo stesso tempo rimane presidente. Una decisione-non-decisione
L'annuncio segue di un giorno la notizia dell’indagine a carico del cantautore per una presunta evasione fiscale di due milioni di euro, portati illegalmente in Svizzera.
La questione ha creato anche un dibattito all'interno del Movimento 5 Stelle: il gruppo alla Camera ha infatti chiesto le dimissioni di Paoli, mentre Beppe Grillo, sul suo blog, è intervenuto in difesa dell'amico musicista. Ecco un breve estratto: «a questo gioco al massacro di una persona di 80 anni non pregiudicato, mai inquisito, per alcunché, che mi risulti, io non ci sto! [...] I cittadini sono diventati vittime sacrificali, mostri da sbattere in prima pagina senza che possano difendersi in alcun modo»
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L'articolo Gino Paoli non è più presidente della SIAE (per ora) di Marco Villa è apparso su Rockit.it il 2015-02-20 16:44:00
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