Lo strano mondo delle sigle delle serie tv italiane

Anche se si fa di tutto per evitarle, le sigle delle fiction italiane ci rimbombano nelle orecchie sin dalla più tenera età: abbiamo deciso di parlarne un po' per esorcizzare questo male comune.

Le serie televisive italiane sono uno strano animale: a metà tra telenovelas messicane di quart'ordine e i programmi cristiani della domenica su Rai Uno (qualcuno ha mai avuto l'onore di assistere ad una puntata di "A sua immagine"?), incollano anno dopo anno quantità inimmaginabili di italiani davanti alla tv. Italiani che vivono tra noi, e che per qualche motivo amano genuinamente questo stile recitativo pessimo e imbalsamato. Oppure italiani assolutamente consapevoli della pacchianaggine di certi prodotti tv, che ritengono però un elemento imprescindibile della loro italianità, quasi fosse un dovere da espletare per essere dei buoni cittadini (e per giustificare il pagamento del canone). Per questo, anche se si fa di tutto per evitarle, le sigle delle fiction italiane ci rimbombano nelle orecchie sin dalla più tenera età: abbiamo deciso di parlarne un po' per esorcizzare questo male comune.
 

Un medico in famiglia 

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Quella di Un medico in famiglia è forse la madre di tutte le sigle tv brutte d'Italia: sembra in tutto e per tutto un pezzo finto caraibico contenuto in uno di quei cd per la baby dance dei villaggi turistici che i genitori sono poi costretti a comprare una volta finita la vacanza. In effetti è stata composta dai Los Locos, un disgraziato duo che può vantare nella sua carriera celebri cover come "El Meneaito", "El Tiburon" e "Mueve la colita". 

Don Matteo  

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Avete mai sentito una basi midi peggiore di questa? Una cosa che oggi starebbe bene solo rallentata di dieci volte in un pezzo di Fatima Al Qadiri. Per il resto assomiglia paurosamente alla sigla de "Il pranzo è servito", che con Don Matteo condivide solo quella sensazione di disagio estremo che possono regalare solo i pranzi della domenica in provincia.


I Cesaroni  

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La sigla dei Cesaroni è esattamente la canzone pop-rock giovanilistica che di solito si sente quando i protagonisti di una serie tv italiana si recano a sentire un concerto in un club: sul palco degli uomini vestiti malissimo (di solito con camicia nera e cravatta rossa), con capelli pieni di gel cantano dei pezzi finto-rock. Questo in particolare ha la capacità di rimanere in testa per decenni, e in effetti è stato composto, tra gli altri, da Vittorio Cosma. Un ex Premiata Forneria Marconi che ha lavorato con chiunque (Howie B, Mùm, Peter Gabriel), ha prodotto chiunque (De André, Fossati, Bersani) ha diretto l'orchestra di Sanremo in più occasioni, e ha scritto le musiche di un sacco di spot pubblicitari (Fiat, Coca Cola, Tim, Audi, solo per citarne alcuni). 
 

Un posto al sole

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Altra sigla che si regge praticamente solo su una base midi. L'attacco è identico a "T'innamorerai" di Marco Masini, e prosegue con un duetto doloroso e un testo che ha lo stesso effetto di una crocifissione. Una cosa simile la si può provare solo passando la serata in certi locali dell'hinterland romano (ormai ufficiali colonie rumene), tipo Tor Lupara, fissando all'infinito il contorno labbra grossolano e sbafato della cantante.

 

Il commissario Montalbano

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Con la sigla di Montalbano tocca tirare in mezzo Fairouz, che è un po' la Mina del Medio Oriente. Gli archi a inizio sigla sono chiaramente di influenza araba, sarà perché la Sicilia è l'unica regione d'italia ad avere un passato islamico? 

 

Gomorra

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Distorsioni nell'aria, pennellate di melodia minimale. Non siamo dentro la testa di Trent Reznor dei Nine Inch Nails ma nella sigla di Gomorra, che porta la mala campana al livello successivo. Peccato non ci sia alcun riferimento alla tradizione neomelodica. Ce ne faremo una ragione.


1992

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La colonna sonora di 1992 (da un'idea di Stefano Accorsi, ovviamente) è stata curata da Boosta dei Subsonica. Bisogna ammettere che ci si sarebbe aspettato di peggio. Non brilla certo per originalità, ma sta bene con tutti quei pezzi di vetro volanti. 

Carabinieri

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La sigla di Carabinieri è una cosa profondamente italiana: c'è quel clarinetto paesano, quella melodia bonaria, quell'andamento placido e post prandiale che in effetti ricorda in tutto e per tutto la camminata di un carabiniere. O di un prete, ma fa lo stesso.


Distretto di Polizia

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Cos'è questa roba? Scale indiane col synth su una base tarocca rubata a Beck quando era giovane. Un tantino distante dalla tradizione delle grandi colonne sonore dei poliziotteschi di Franco Micalizzi, ma anche Distretto di Polizia è quello che è, cosa volevate, Morricone?


Il maresciallo Rocca

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La sigla de Il maresciallo Rocca ruggisce dall'alto del suo andamento anni '80 per ammonirci del pericolo imminente: tutto sembra alludere alla grande suspence che si creerà dì lì a pochi minuti. Nonostante Gigi Proietti sia poco adatto a vestire i panni dell'eroe (gli manca il fisico, la presenza, i muscoli, la dizione), bisogna ammettere che la melodia di questa sigla non è per nulla male.


Boris

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La mitica "Gli occhi del cuore" di Elio e le Storie Tese è l'inno di tutte le fiction fatte un po' "a cazzo di cane" (dopotutto è stata scritta proprio con questo obiettivo). Superiore alla media, perfetta per Boris, una serie tv di cui tutti sentiamo la mancanza.


Ispettore Coliandro

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L'ispettore Coliandro, con quella faccia un po' così, fa impazzire le donne e fa morire d'invidia gli uomini. Sì insomma. Peccato che la canzone "The winner" di Pivio e De Scalzi sia un plagio spudorato di "Across 110th Street" di Bobby Womack (è anche nella colonna sonora di "Jackie Brown" di Tarantino), ma proprio di quelli senza vergogna. Ascoltatele una dietro l'altra e impallidite. Tra l'altro questo duo ci aveva già abituato a simili plagi in passato, come nella mini serie tv Moana in cui il commento sonoro è praticamente identico a quello di Mulholland Drive di David Lynch.

Romanzo Criminale

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Bella serie e ottima sigla, perfetta per gli inseguimenti tra gli sbirri e la banda della Magliana. Chitarra western, melodia orchestrale anni '70 colorata di giallo, ottima per chi si sente gangsta di periferia e vuole emulare le gesta dei malviventi gridando "Sto col libanese!". Ecco, do not try this at home, guardate la tv e poi fate i bravi.

Capri

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Capri di Peppino di Capri. Cos'è, Inception? A questo punto aspettiamo Bari di Nicola di Bari per fare la combo più devastante nella storia della musica italiana. 

College

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Ci eravamo ripromessi di non includere in quest'articolo delle serie tv troppo vecchie. Facciamo un'eccezione per College, e solo per comunicare al mondo che è stata la più bella serie tv italiana di sempre con la sigla più bella di sempre. Lo rivogliamo in prima serata! 

I Ragazzi della Terza C

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"Lui più sexy di Prince, lui con le Timberland, lui e i Duran Duran, Bronski Beat, faccio tilt, sembra un po' Cabrini, è il mio Indiana Jones." Altra eccezione: tutti gli anni '80 sono racchiusi in questa sigla, che poi guardi il video e parla di Bruno Sacchi, il cicciottone imbranato della Terza C (prima di dimagrire e andare a Forum). Storia.

Incantesimo

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Nel cast c'è Walter Nudo. Non abbiamo bisogno di altre prove, signor giudice. In ogni caso la sigla sembra un po' il tema del videogioco Castlevania, solo senza vampiri.

 

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L'articolo Lo strano mondo delle sigle delle serie tv italiane di Simone Stefanini e Nur Al Habash è apparso su Rockit.it il 2015-04-10 14:21:00

COMMENTI (1)

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  • lino.traini 9 anni fa Rispondi

    La sigla dei Cesaroni (almeno all'inizio) ricorda non poco Vivo morto o X