Per la prima volta nella storia della radio, la legge italiana permetterà anche agli operatori privati di trasmettere in onde medie, ovvero sulle frequenze AM, affiancandoli così alla Radio 1 della RAI.
La decisione segue una procedura di infrazione avviata dalla Commissione Europea su richiesta di Giorgio Marsiglio, un cittadino che aveva denunciato il divieto per i privati di trasmettere in AM, divieto che senza la procedura di infrazione della Comunità Europea si sarebbe probabilmente protratto fino alla digitalizzazione della radio italiana e al conseguente sviluppo di un mercato apposito.
Il disegno di legge è stato approvato lo scorso 23 luglio e recita: "Nel rispetto delle risorse di frequenze e delle connesse aree di servizio attribuite all’Italia e coordinate secondo le regole stabilite dall’Unione internazionale delle telecomunicazioni (UIT) in base al Piano di radiodiffusione — Ginevra 1975, le frequenze radio in onde medie a modulazione di ampiezza (AM) possono essere assegnate dal Ministero per le trasmissioni di radiodiffusione sonora (...) anche a soggetti nuovi entranti, previa individuazione dei criteri e delle modalità di assegnazione da parte dell’Autorità (...) e in modo da consentire un uso efficiente dello spettro radioelettrico, anche promuovendo l’innovazione tecnologica"
Tralasciando la simpatica chiusa sull'innovazione tecnologica, dal testo si deduce che i diritti d'uso delle frequenze saranno limitati da criteri e modalità da definire nel futuro, lasciando intendere che probabilmente ci sarà bisogno di apposite concessioni.
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L'articolo Radio: per la prima volta lo Stato aprirà le frequenze AM anche ai privati di Nur Al Habash è apparso su Rockit.it il 2015-07-27 08:29:00
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