Tutti i festival musicali stanno iniziando ad avere la stessa lineup

La musica dal vivo sta diventando un fenomeno di massa (e meno male): il risultato però è che i festival finiscono per assomigliarsi tutti

- Immagine via timeout.com
18/04/2016 - 12:15 Scritto da Nur Al Habash

Ogni anno, alle prime avvisaglie di primavera, su internet cominciano a fioccare annunci di lineup di festival vicini e lontani: Coachella, Primavera Sound, Sziget, Pukkelpop, Lollapalooza, Field Day, Home, MI AMI, Ypsigrock, Rock in Roma, Handmade, solo per citarne alcuni, in Italia e all'estero. E ogni anno ai festival più longevi si aggiungono nuove manifestazioni live, tutte che riescono bene o male a rimanere in piedi o addirittura ad espandersi.

Sono in molti ormai a sostenere che la musica live, e i festival in particolare, siano rimasti l'unica parte viva della musica dei nostri tempi: smantellato ogni tipo di esclusivismo e difficoltà di accesso ai dischi, ciò che davvero rende l'esperienza musicale qualcosa di autentico, unico, individuale e soprattutto attivo (contrapposto alla passività di streaming e playlist) è proprio il festival, un evento che prende vita solo una volta l'anno e in una particolare location - una considerazione che spiegherebbe quindi (almeno in parte) il recente boom di manifestazioni musicali in tutto il mondo. Secondo i dati raccolti da Nielsen, nel 2014 negli Stati Uniti hanno partecipato ad un festival musicale 32 milioni di persone, e di media hanno percorso 1500 km per raggiungere il luogo dell'evento (distanze impressionanti, giustificate però dalla geografia americana).

Cosa succede però se la crescente popolarità dei festival li rende un fenomeno di massa?
Se lo sono chiesti sulle pagine di Quarz, dove si è provato a fare un confronto nelle lineup dei maggiori festival americani per confrontarne le lineup.

Non che ci volesse uno schemino apposito, ma è piuttosto evidente che da qualche anno a questa parte le lineup dei festival di tutto il mondo hanno finito per assomigliarsi paurosamente, soprattutto in Europa, dove gli artisti in tour in estate di solito suonano quasi esclusivamente in festival, rassegne e manifestazioni musicali. Se poi guardiamo all'Italia, la teoria si conferma in maniera ancora più lampante a causa del fatto che gli artisti italiani con un certo seguito si contano sulle dita di due mani, e allo stesso tempo i festival che hanno la capacità di chiamare a suonare grandi band straniere sono pochissimi. A questo punto, ciò che davvero differenzia un evento dall'altro è esclusivamente il luogo in cui si tiene, e l'atmosfera che si crea durante i giorni di musica dal vivo. 

È probabile che sul lungo periodo questa tendenza all'all-you-can-eat finisca per fagocitare gli eventi stessi, a meno che ogni festival non cerchi di sviluppare una precisa identità, che oltre che nella location si rifletta anche e soprattutto nell'offerta dei live. 

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Tag: festival

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