Foto Profilo: Dizzyride

Per ogni risposta, una foto: oggi vi presentiamo i Dizzyride, tra i protagonisti del MI AMI Festival

Dizzyride
Dizzyride - via Facebook

Foto Profilo è la nostra rubrica di interviste con la quale continueremo a seguire la nostra vocazione primaria: presentarvi validissimi e nuovi artisti italiani. Le regole sono semplici: con ogni risposta, una foto. Oggi i protagonisti sono i Dizzyride, un duo (e una coppia nella vita) italo-canadese, che ha da poco pubblicato un album d'esordio talmente incredibile da meritarsi immediatamente un posto nella lineup del MI AMI Festival 2017. Venite a scoprirli anche dal vivo sabato 27 maggio. Qui le prevendite.

Quando sono con una coppia di amici che non conosco molto bene, tendenzialmente per rompere il ghiaccio, con le mani giunte, in pieno stile nonna, esclamo a voce alta: “…e quindi? Come vi siete conosciuti?!”
Di solito prima di rispondere a questa domanda io e Zoë ci guardiamo, sorridiamo imbarazzati, esclamiamo "Cazzo" in 3 lingue diverse. Questa è la prassi. Poi ..."E ora da dove iniziamo?". "Vuoi sentire la storia lunga o quella corta?" "Cominci tu, Zoë?" "No dai racconta di quella volta che..." "Ma quella non era la prima volta che ci siamo visti!" "Ok aspetta." "Consideriamo come prima volta quel giorno in cui ci siamo guardati negli occhi e abbiamo capito che ci conoscevamo già?" "Allora.. no il concerto di Horrible Present a Montréal non era la prima volta che ci siamo incontrati.. "Ehm.. Uh.. Ah.. Aspè..." A questo punto il poliziotto è assopito. Prendiamo i nostri passaporti e ci dileguiamo come se nulla fosse.



Cosa pensate ci sia di Venezia e cosa di Montreal nella vostra musica? Come si sposano i suoni delle vostre esperienze dalle opposte parti del mondo?
Montréal ha di sicuro una scena DIY unica al mondo, fatta di analog synths, weird pop, psychedelia, afterhours etc. Zoë è cresciuta lì quindi tutto questo era attorno a lei quando ha iniziato. Ogni volta che andiamo a Montréal capisco che si conoscono tutti, riconosco un'attitudine simile e una certa genuinità nel fare le cose. L'aspetto artistico ha molta più importanza dell'abilità ad autopromuoversi, all'uso dei social networks, per esempio. Forse perché qualsiasi cosa che si faccia in una città come Montréal ha più eco di una cosa fatta da un'altra parte, appunto perché c'è una scena. Questa libertà credo sia nel DNA di Zoë quando compone. (E daje di complimenti haha)
Se dovessi citare Venezia città inizierei dal genio di Aldo Donà negli anni '40 poi emigrato in Venezuela. Oppure potrei parlare per ore delle band con cui sono cresciuto sul Delta del Po. Quando ero un ragazzino si respirava una scena. Ebbene sì; esisteva anche in Italia un certo Delta sound. Erano gli anni pre-MySpace e se non eri veneto non potevi essere a conoscenza di queste gemme nascoste tra la nebbia. Ho poi vissuto a Ferrara e gestito Zuni per qualche anno prima di emigrare a NYC per la prima volta, Londra per qualche anno e poi New York in pianta stabile. A Ferrara c'erano un sacco di band fighe e tramite Zuni ho avuto la fortuna di conoscere un sacco di artisti che mi hanno sicuramente influenzato e con cui sono amico tuttora. A Londra vivevo nel Sud-Est dove stavano muovendo i primi passi gruppi come Disclosure. Le distanze geografiche si sono però azzerate quando i nostri background si sono incontrati. Avevamo due progetti solisti e gusti davvero molto simili. Vivere nella profonda Brooklyn a Flatbush che è un melting pot incredibile ci ispira ed influenza tutti i giorni. Ci siamo molto legati ed appassionati alla musica caraibica, alla musica africana, al doo-wop, il jazz, il soul, la dancehall, l'hip hop, l'RnB.



Sappiamo che la vostra piccola Fela vi segue in tour, come sta crescendo in mezzo a questi viaggioni fisici e sonori?
Fela quest'anno ci ha seguiti nel nostro primo tour da headliner in America in van con 11 persone (una era la babysitter) ed è stata bravissima. Nel 2015 quando era ancora nella pancia si è fatta da Stoccolma alla Sicilia in tour! Ovviamente è circondata da strumenti da quando è nata visto che il nostro appartamento sembra più uno studio di registrazione che una casa e gioca con tutto; piano, maracas, pedali e manovelle le sue cose preferite. Volevamo mostrarle da subito quanto fosse dura (e assolutamente non remunerativa) la vita da musicista in modo che la odiasse profondamente e decidesse di fare l'avvocato, il dottore, l'ingegnere (ride).



Zoe è diventata protagonista di un piccolo grande film per il video di “Young You”, girato da Angus Borsos. Come è stato lavorarci?
​Angus e Zoë sono amici da tanti anni. Avevano già collaborato in passato. Zoë fa una piccola parte nel video di Sean Nicholas Savage "Other Life". Un giorno Angus venne a trovarci a Brooklyn proprio mentre stavo scrivendo e registrando "Young You". Zoë fece ascoltare il demo ad Angus che se ne innamorò. Quando decisero di lavorare a un video del nostro ultimo album, Angus aveva scelta libera sul pezzo e decise di filmare quel demo che lo aveva ispirato l'anno prima. Giravano tutto il giorno / tutti i giorni per due settimane su tutta New York. Angus possiede ore ed ore di footage che poi non ha usato. Scherzando diciamo sempre che potremmo fare infiniti video durante tutta la carriera di Dizzyride.

video frame placeholder

Le vostre canzoni nascono da un rapporto molto concreto e spesso parlano di quanto sia importante, proprio in generale, questo grande rapporto di fondo a tutto. Come lavorate per esprimere questa cosa con la musica? Da dove iniziate?
Le storie raccontate nei testi sono meno autobiografiche di quanto sembrino. Potrebbero rimembrare relazioni amorose ma a volte sono relazioni tra persone e noi due non c'entriamo nulla nello svolgimento della storia. Anche quando parlano di noi non c'è un inizio ed una fine. Improvvisiamo e registriamo di continuo. Insieme o separatamente. A grandi linee e molto liberamente ci siamo divisi un pò i compiti. Diciamo che per Zoë è più naturale lavorare sui beats mentre io mi occupo più di arrangiamenti, melodie, sovraincisioni di strumenti diversi etc. Testi, voci e produzione facciamo insieme o con amici produttori.

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L'articolo Foto Profilo: Dizzyride di Pietro Raimondi è apparso su Rockit.it il 2017-04-27 15:52:00

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