Istituto Italiano di Cumbia - Davide Toffolo e la sua fame di Spaghetti Cumbia

Davide Toffolo dei Tre Allegri Ragazzi Morti racconta la "Spaghetti Cumbia" che porterà al MI AMI Festival

"Una mano
más una mano
no son dos manos
Son manos unidas
Une tu mano
a nuestras manos
para que el mundo
no esté en pocas manos
sino en todas las manos"

(Gonzalo Arango, Revoluciòn)


Se c'è una band senza tempo e senza confini è quella dei Tre Allegri Ragazzi Morti: maschere dalla forte identità che stavolta incontrano i suoni lontani e ancestrali della cumbia, una contagiosa musica popolare colombiana che ha trovato orecchie attente anche in Italia. A raccontarci il nuovo progetto, che unisce i TARM con tanti altri artisti che suonano la cumbia in Italia, la voce inconfondibile di Davide Toffolo 

"La cumbia di chi cambia" è il titolo di una canzone di Adriano Celentano, scritta da Lorenzo Jovanotti, presente nell'album "Facciamo finta che sia vero". Anche i Tarm proprio con Jovanotti hanno scritto la canzone "In questa grande città", cumbia dedicata a Milano. È stato questo il primo approccio al genere?
In realtà in me è nata da un’accensione di qualche anno fa: si tratta di un interesse conseguente un viaggio in Argentina dove per la prima volta ho scoperto la cumbia

"Mi immagino un'Italia invasa dalla cumbia, gruppi in ogni città con varianti diversissime. Cumbia milanesa, cumbia genovesa, cumbia di Pordenone e di Bologna. Cumbia allegra, veloce, lenta, cumbia black, metal, melodica, elettrica, acustica, psicadelica, dolce e tristissima. Ogni quartiere il suo gruppo. Ogni quartiere il suo immaginario e le sue storie". Così ci avevi raccontato tempo fa. In questo lavoro ci sono ben 9 nuovi nomi provenienti da altrettante città italiane. Come è stato mettere insieme realtà così diverse?
Be', io sono più mobile degli altri e per questo ho avuto la possibilità di trovare da Milano a Catanzaro, in giro per il paese, molta gente e soprattutto artisti appassionati a questo tipo di musica. Certo qui è ancora un genere vergine, ma è questo il bello. C'è poco in Italia quindi è un grande momento creativo. Io sono da sempre poco legato a una situazione territoriale unica, quindi è stato più semplice trovare e collegarmi a diverse reltà. L'ultima è stata Roma dove ho trovato un forte background di artisti appassionati del genere. Che dire, ci sono nell'aria alti livelli di gioia per l'inizio di questa nuova scena. Quello che è certo che non c'è ancora un codice ben definito, per questo al volume 1 seguiranno altri.

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Infatti ho avuto il piacere di vederti sul palco romano del Monk al fianco della Medfree Orkestra...
Sì sì mi piace sperimentare, adoro il meticciato! Mi piace pensare che c'è un luogo dell'immaginario libero, chiamato musica, dove ci si può incontrare. Tra musicisti si impara sempre qualcosa, si trovano nuovi spunti, è un viaggio continuo. È una possibilità di incontro umano per capire dove stiamo vivendo e cosa sta succedendo intorno a noi.

Una vera scommessa che ha portato un'ampliamento della stessa Tempesta Dischi con una nuova "sezione", La Tempesta Sur
Sì, include tutti queli che hanno collaborato al disco. Oltre La Tempesta Dischi, per i dischi in italiano, dove ci siamo noi, gli Zen Circus, Le Luci della Centrale Elettrica e molti altri - c’è La Tempesta International, dove ci sono i gruppi di lingua inglese, poi LaTempesta Dub per i gruppi dub come i Mellow Mood, e da adesso anche questa, dove (per ora) ci sono dentro Mr Island, Los3Saltos, Cacao Mental, Malagiunta, Ucronic, Rui Costa Ricae ilSoffritto Musical e Sonora Maddalena.

Ma veniamo a noi: sarai tra i super ospiti della nuova edizione del MI AMI ormai alle porte... che set dobbiamo aspettarci?
Be' il MI AMI l'ho visto sin dalla prima edizione. Con i Tarm abbiamo partecipato e poi ho collaborato nella realizzazione di alcune edizioni. Non si tratta solo di bei concerti ma di una grande occasione per vedere le nuove proposte che poi si ascolteranno nei mesi a venire. Per il set di quest'anno ho preso spunto ad esempio da un gruppo ascoltato lo scorso anno, i Dubfiles: quando mi hanno chiesto di presentare questo disco al MI AMI ho deciso di farlo come loro, con un live set unico, una formula fatta per ballare, particolarità della cumbia. Mostreremo tutte le perle dell'istituto in questa serata ...sarà una all star.

(via)

Siete stati la colonna sonora di un'intera generazione, i trentenni di oggi: dovessi fare una fotografia della società di oggi, quale canzone sceglieresti?
In questo periodo mi sta tornando su una certa ironia, forse dovuta all'eta un pò simile a quella dei Tarm delle origini. Dovessi inquadrare questo perido ti parlerei proprio con le parole di "Grana", un gioco ironico sui soldi.

Qualcosa di esotico ma dalle forti connotazioni italiane, come sottolineate nel vostro manifesto programmatico: è l'era della "spaghetti cumbia"!
È un gioco la spaghetti cumbia, un chiaro riferimento al western nostrano: occorreva trovare una chiave di racconto per questo genere in italia. Tutto quello che è stato prodotto è italiano. Anzi, se vuoi, possiamo salutarci in modo tipico cumbiero: una mano in modo orizzontale tra gli occhi e il naso e guardi.

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L'articolo Istituto Italiano di Cumbia - Davide Toffolo e la sua fame di Spaghetti Cumbia di Francesca Ceccarelli è apparso su Rockit.it il 2017-05-19 11:58:00

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