Che storia ci sta raccontando Liberato? Proviamo a ricostruirla

È ormai chiaro che i video di Liberato ci stanno raccontando una storia, e i fan si stanno scatenando: ecco la nostra ricostruzione

Ci si scherzava già in tempi non sospetti, quando i video sembravano drasticamente slegati l’uno dall’altro ma i testi insistevano su temi e registri simili: “ma il cuore sciarmato di "Nove maggio" è lo stesso cuore rimast’a sotto di "Tu t’e scurdat’ 'e me"?”. Da mercoledì, con la doppia release a distanza di poche ore di "Intostreet" e "Je te voglio bene assaje", qualcosa possiamo dirlo per certo: esiste una sorta di (almeno) trilogia, quella della storia d’amore raccontata in "Tu t’e scurdat’ 'e me". Mentre sui social iniziano a rincorrersi domande e risposte, rimane il dubbio sul legame con "Nove maggio", con il riferimento alla data che sembra suggerire di sì e il video che punta da tutt’altra parte, e su "Gaiola Portafortuna" "Me staje appennenn’ amò", che pure presentano storie diverse ma possiedono quei temi e quel linguaggio che ormai sono il trademark di Liberato.

Prima ipotesi

Proviamo a ricostruire: la seconda uscita di Liberato, "Tu t’e scurdat’ 'e me", mostrava la storia d’amore fra Adam, lo scugnizzo di Piazza Mercato, e Demetra, la chiattilla di Posillipo (i nomi, ignoti ai più, sono quelli degli attori e secondo qualcuno anche dei personaggi, in mancanza d’altro li useremo per comodità).

Seguiamo l’idillio di Adam e Demetra dalla prima posteggia sul lungomare fino al momento in cui, dopo una sequenza di bagni a Marechiaro, imbucaggi alle feste chic e bomboloni vicino al motorino che ci mostra l’affetto fra i due, ma anche le enormi differenze fra i loro mondi, ci rendiamo conto che la relazione è finita. In effetti, e la canzone lo dovrebbe confermare, le scene che ne raccontano lo sviluppo sembrano essere una sequenza di ricordi rivissuti dal ragazzo mentre fuma da solo davanti al mare di Mergellina.

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In "Intostreet" e "Je te voglio bene assaje" scopriamo, dal punto di vista di lui e di lei, che i due hanno iniziato a frequentarsi con altre persone. Rispettivamente, lui con una ragazza che possiamo immaginare dei quartieri popolari, ma senza troppa convinzione, lei con un fighetto tutto macchinone e ristoranti, più vicino al suo mondo posillipino che comprende, scopriamo, anche il privilegio di uno di quegli accessi al mare privati o pseudo tali nascosti qua e là nel promontorio che dà nome al quartiere Posillipo. La tarantella, però, è che “stai cu iss ma po’ chiamme ‘ccà”: al termine di una sequenza molto tenera che ben dipinge la dimensione un po’ alienante dei rapporti sociali nel 2018, fatta di occhi e orecchie fissi sui messaggi e sui vocali del telefono, scopriamo che i due iniziano a risentirsi, per poi vedersi la sera del 3 maggio. Lei all’inizio tituba, ma poi i due passano la notte insieme in giro per la città, fra quella che sembra essere la solita Marechiaro, sfondo di molte scene dei tre video, e un belvedere dalle parti di Posillipo. Il finale dei due video, con l’incrocio delle due nuove coppie a Mergellina il giorno 9 di maggio, sembra suggerire che l’esordio di Liberato sia il quarto capitolo della saga, con lui (o lei?) sfunnato e sciarmato perché lei (o lui?) è turnav nsiem a n’at’, facendo quindi del riavvicinamento fra i ragazzi, come sembra suggerire anche lo sguardo triste di Demetra sul finale, solo un episodio fugace.

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In questo caso, la trilogia sarebbe una sorta di prequel di "Nove maggio", un’operazione di retrocontinuity. Del resto, l’immagine con la catena intrecciata che ha accompagnato l’ultima release, se potrebbe essere solo un riferimento ai due punti di vista raccontati che si intrecciano, probabilmente rappresenta anche il simbolo dell’infinito: un possibile indizio di un loop temporale quasi alla "Strade Perdute", in cui il finale della storia si colloca prima del punto di inizio. Non è sempre facile dire come ogni momento della narrazione si posizioni rispetto agli altri, quasi che ruotino in maniera intercambiabile intorno a un punto focale, in questo caso la giornata del 9 maggio. Ma forse è solo l’entusiasmo per quella che, in ogni caso, è sicuramente una mossa originale e raffinata per una serie di videoclip dalla vocazione così pop.

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Seconda ipotesi

Un’altra ipotesi interessante è che "Tu t’e scurdat’ 'e me" sia da posizionarsi non all’inizio della storia, ma nella fase dei tentativi di riavvicinamento raccontata in "Intostreet", con i versi “jamm a Marechiaro, te port addò vuò tu” e via dicendo a significare proprio il desiderio di riconciliazione di lui. La nottata raminga di ‘‘Tu t’e scurdat’ 'e me" in cui Adam ricorda tutta la storia potrebbe essere quella fra il 2 e il 3 maggio, quindi quella dell’appostamento sotto casa di lei che finisce in una piccola lite quando la incontra col nuovo ragazzo; i vestiti del protagonista non sono gli stessi, ma la scena di lui che non riesce a dormire potrebbe preludere a una successiva uscita in solitaria, con felpa diversa. In questo caso, saremmo davanti a un flashback e alla sua cornice, incastonati in mezzo a due scene di un video successivo di un anno, ad aggiungere un ulteriore livello di complessità all’intreccio.

Terza ipotesi

Meno arzigogolata, ma anche meno affascinante, l’ipotesi in cui il flashback di "Tu t’e scurdat’ 'e me" sia da posizionarsi in una delle sere fra il 3 e il 9 maggio, o addirittura dopo. Rimangono da posizionare "Gaiola Portafortuna" e "Me staje appennen’ amò", che a prima vista sembrano essere una specie di spin off, vicini per atmosfera ma diversi per intrecci e protagonisti. Guardando ai testi e al linguaggio, però, non sarebbe impossibile ricondurli alla storia principale: la prima potrebbe raccontare il motivo della rottura, una classica storia di corna, e l'altra la fase dell’appendimento e del “nun rispunne cchiù, nun visualizz cchiù”. Potrebbe deporre in questo senso il riferimento alla Gaiola, spiaggia vicina alla solita Marechiaro e quindi alle zone frequentate da Adam e Demetra, e invece lontanissima da Castelvolturno, località della provincia di Caserta dove è ambientata la storia d’amore in salsa latina mostrata nel video del terzo pezzo di Liberato, che a questo punto sarebbe diviso fra uno spin off e un segmento della storia portante.

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Quarta ipotesi

La teoria più entusiasmante, comunque, è sicuramente quella che vede in questi due episodi degli universi alternativi stile Marvel o DC, uno in cui Liberato è donna e uno in cui Napoli e dintorni sono abitate interamente da caraibici, a suggello definitivo dell’idea che i meridionali siano più affini ai latini che al resto degli europei. Comunque meno coraggiosa della teoria neoborbonica, poco diffusa ma suffragata da una attenta ricerca in un commento su YouTube a "Nove maggio", secondo cui la canzone sarebbe piena di riferimenti alla colonizzazione del Sud da parte dei Savoia, a partire dalla data 9/05, quella della sconfitta dell’esercito borbonico nella battaglia di Palestrina (1849), in seguito alla quale i Borboni rimasero ‘sciarmati’ e dovettero rinunciare alla possibilità di conquistare Roma e procedere, forse, a una eventuale unificazione dell’Italia da sud.

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Intanto, qualunque cosa succeda nel 9 maggio del mondo della finzione, è da pochissimo arrivata la conferma che in quello reale potremo assistere finalmente ad un concerto di Liberato a Napoli, alla Rotonda Diaz, proprio su quel lungomare che dalla sua pedonalizzazione è stato ribattezzato dal sindaco De Magistris “Lungomare Liberato”. Dopo le date al MI AMI Festival di Milano e al Club 2 Club di Torino e l’annuncio della partecipazione al prossimo Sonar di Barcellona, l’artista misterioso approda nella sua città per un concerto gratuito che, come gli ultimi video e "Gaiola Portafortuna", sarà sponsorizzato da Converse, con buona pace di tutti quelli che nell’ultimo anno hanno provato ad accaparrarsi l’esclusiva dell’esordio partenopeo, dai grandi promoter e club locali fino ad alcuni collettivi dei cosiddetti spazi (appunto) liberati. Intanto continuano ad alzarsi le critiche secondo cui tutto il progetto sia un’operazione che utilizza la cultura e l’immaginario napoletani come prodotto da vendere in Italia e nel mondo, stavolta anche col patrocinio e i relativi fini pubblicitari di un grande brand internazionale.

Anche nel nostro mondo, quindi, ricomincia il loop delle curiosità e delle domande: chi ci sarà sul palco? Sarà svelata l’identità dell’incappucciato? Sarà annunciato un album? Ma soprattutto, smetteremo mai di appassionarci a questa sorta di "Un posto al sole" in versione urban? All’ultima domanda, considerato il livello di azzeccamento che, a distanza di più di un anno dall’uscita di "Nove maggio", gli ultimi video hanno scatenato su internet tanto tra i fan quanto tra i detrattori e gli indecisi, pare che la risposta per ora sia un secco no.

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L'articolo Che storia ci sta raccontando Liberato? Proviamo a ricostruirla di Sergio Sciambra è apparso su Rockit.it il 2018-05-04 09:17:00

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