Franco Battiato, il brutto anatroccolo

Fabio Cinti, musicista follemente innamorato dell'artista siciliano, ha voglia di fare dialettica. E quindi sì, effettivamente per lui Battiato, tra i cantautori, è il peggiore

Frame dal video di "Voglio vederti danzare"
Frame dal video di "Voglio vederti danzare"

Fabio Cinti è un cantautore laziale, attivo dal 2011, anno di uscita del suo primo album “L’Esempio delle Mele”. Ha collaborato con artisti come Morgan, Pasquale Panella e Paolo Benvegnù. Nel 2018 ha riarrangiato e reinciso le canzoni contenute nell'album di Franco Battiato "La voce del padrone", pubblicato nel 1981. Il 24 aprile uscità il suo prossimo album "Al buio mi muovo". 

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In una classe di ragazzi non sarebbe certo il primo, quello che fa i compiti come si deve, che prende otto in condotta, quello che ha nove sia in latino che in educazione fisica, il belloccio che turba le ragazzine e che strappa pure un sette in matematica, il genietto dei numeri con la mano sempre alzata, il brillante in francese che non si vergogna di fare la erre moscia e le vocali nasali.

No, niente di tutto questo: sarebbe l’ultimo, quello che non fa i compiti a casa e se li fa non li fa come gli altri, che in classe non sa neanche copiare perché non sa cosa deve copiare, quello che studia solo ciò che gli interessa quando gli interessa, quello che proprio non capisce perché in un’equazione di primo grado deve essere l’accordo tra i numeri noti a determinare il valore della x, perché il valore all’incognita lo vorrebbe dare lui

Sarebbe quello che dinoccolato se ne starebbe in panchina durante la partitella a calcetto concessa dal professore; quello che nei temi ti racconterebbe la meraviglia di viaggi mentali uscendo fuori traccia per raccattare un miserabile cinque, rimanendoci male perché ci aveva messo l’anima e si era letto Huxley nelle ore passate al bar durante il compito di fisica. Sarebbe il peggiore, il brutto anatroccolo, che insisterebbe nel coltivare la sua bruttezza, lo studente che l’anno dopo finirebbe da ripetente in un’altra classe, da solo con se stesso, diventando così - inevitabilmente - il migliore. 

E adesso tutti vorrebbero essere come lui, dispari tra i pari, ma non lo sono, perché non sono lui, perché per coltivare la propria bruttezza bisogna riconoscerla e isolarla, in un processo di dolore e annientamento, di morte e rinascita continua, dal Fetus al Bardo, finché quello che per convenzione è considerato brutto e sbagliato si riconosca come unico e fondante.

E così crescerebbe cercando di disporre il proprio fisico esile nella stretta ombra di una palma nel cortile di mamma e papà. Si affaccerebbe dalle grandi finestre della casa di campagna, immaginandosi di essere elegante e bello come Terence Hill nel Gattopardo, spalancando i cancelli della memoria fino a trasformare quel paesaggio brullo nell’ansa del Danubio che dall’Austria lo porterebbe sulle coste del Mar Nero e da lì, attraversandolo, si spingerebbe oltre l’Armenia e l’Azerbaigian, e da Baku poter osservare, in un unico sguardo lucido e insieme onirico, tutto l’Oriente.

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Uscire fuori dalla catena di montaggio, piantare della marijuana in un campo di grano, mangiare con le mani a tavola con la Regina, legare di nascosto alla sedia i lacci delle scarpe del Presidente, perdersi volutamente nel deserto durante le riprese di un video, sedersi sul cornicione all’ultimo piano di un grattacielo a New York, cercando di distruggere sistematicamente il proprio Io, la propria personalità, non certo per essere il migliore, ma per spingersi tra realtà e irrealtà, a cavallo tra il mistero e la dolcezza.

Perché volare altissimo non vuol dire non essere vicino, e ce lo ha detto chiaramente, che nonostante quella intima, segreta, infaticabile ricerca dell’Uno al di sopra del bene e del male, se ti vengo a cercare, è perché sto bene con te.

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L'articolo Franco Battiato, il brutto anatroccolo di Fabio Cinti è apparso su Rockit.it il 2020-04-07 23:15:00

Tag: opinione

COMMENTI (5)

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  • crimsonpain 4 anni fa Rispondi

    Non c'era motivo di pubblicare...

  • mauroecarmen 4 anni fa Rispondi

    Bella la versione di Summer on a solitary beach. Hai intellettualizzato il Battiato più commerciale.

  • fscapiazza 4 anni fa Rispondi

    Battiato un grande,! Nelle sue canzoni poesia e musica si fondono in un tutt'uno imprescindibile. Le sue canzoni sono perfette così perché riarranggiarle?

  • campofiorito.francesco 4 anni fa Rispondi

    Non mi piace per nulla, il progressive di Battiato è distrutto con questo arrangiamento. Tutto ciò che faceva bella la canzone dov'è sparito? 4 risicato.

  • antoniocivitarese 4 anni fa Rispondi

    Franco Battiato ? ..... storia, vita, arte, musica .