Descrizione

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Birthh è l’oscuro alter-ego di Alice Bisi, “la coscienza di una diciannovenne che spende la maggior parte del proprio tempo a pensare a eventi apocalittici”. Un personaggio che, per prendere in prestito il titolo di una delle canzoni del disco, si definisce “Queen Of Failureland”, una giovane regina che non trova pace: “I thought love was enough / But truth is love is dead”. Born In The Woods non è solo la voce di questo personaggio, è il suo stesso corpo: con i suoi colpi di cassa a mimare un inquieto battito cardiaco, i respiri affannosi tra i versi, le sue chitarre nauseanti, i suoi cori caldi, quasi tangibili, intrecciati a tappeti sintetici che avvolgono ed entrano nelle vene. Anche le parole di queste canzoni sono colme di riferimenti alla fisicità, alla carne stessa attraverso cui Birthh si racconta: “I'll be poison in your blood / And I'll be darkness in your eyes / And I'll be propane in your lungs” proclama Wraith, mentre Chlorine descrive un avvelenamento da amore: “You're chlorine in my veins / The blood flooding to my brain”. L’esito in ogni caso è fatale: “Kill my senses now, I don’t mind / if you want death, darling, death you’ll find” (Senses).
Il suono di questo tormento mostra una grande attenzione per i particolari e un gusto per le atmosfere downtempo e ambient. «Ho preferito che i suoni del Wurlitzer e di gran parte delle chitarre avessero un certo timbro lo-fi, a fare da contrasto ai suoni precisi e netti dei beat e degli arpeggiatori. Anche l’organo e l’armonium sono stati inseriti con lo stesso scopo. Mancano quasi del tutto gli elementi della batteria acustica. Abbiamo lavorato molto per aggiungere suoni percussivi presi dalla quotidianità (snap, battiti di mani, acqua, porte che sbattono…) e integrarli dentro ritmi frammentati, a volte disorientanti. In gran parte dei brani non abbiamo usato nemmeno il basso: mi piaceva l’idea di poter fare un disco di musica elettronica senza l’ausilio di questo elemento centrale: per ottenere quella profondità abbiamo optato per delle casse con una frequenza bassissima».
Born In The Woods unisce la sensibilità di una scrittura cantautorale, dalle evidenti radici folk, alle ricercatezze degli arrangiamenti elettronici. Il vero elemento distintivo del disco restano le armonie vocali (artificiali e non), che portano le canzoni a climax dai toni quasi gospel, e fanno parlare l’intensa voce di Birthh direttamente al cuore.

Credits

releases March 18, 2016

Music and lyrics by Alice Bisi
Arrangements by Alice Bisi, Lorenzo Borgatti and Massimo Borghi
Strings played by Daniela Savoldi
Produced by Alice Bisi and Lorenzo Caperchi with Lorenzo Borgatti

Vibraphone recorded by Alessandro Paderno at Perpetuum Mobile,
Nave (BS)
Baby grand piano and harmonium recorded by Alessandro Paderno at
Bluefemme, Montirone (BS)

All songs recorded at RedCarpet Studio by Lorenzo Caperchi and
Alessandro Paderno
All songs mixed and mastered at RedCarpet Studio by Lorenzo
Caperchi

Artwork by Margot Pandone
Cover Typeface “Liquido” by Alessandro Comotti
Tracklist Typeface “Eh Gut“ by Elias Hanzer

Line-up:
Alice Bisi – Vocals, Guitar, Keys, Electronics
Lorenzo Borgatti – Electronics, Guitar, Backing Vocals
Massimo Borghi - Drums

Links:
www.birthh.com
www.wwnbb.net
wwnbbcollective@gmail.com
https://www.facebook.com/ohalicetunes/
www.facebook.com/WWNBBcollective

COMMENTI (2)

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  • mario.reiner 7 anni fa Rispondi

    Grazie a questi ragazzi, la musica vive ancora.

  • BitRider 8 anni fa Rispondi

    C'è qualcosa che non torna... non si può essere così perfetti a 19 anni.