17.000.000

17.000.000

Radiofiera

2016 - Folk

Descrizione

100 anni fa, tra le trincee della Grande Guerra, nascevano canzoni bellissime e terribili.
I soldati italiani esorcizzavano con il canto l'orrore, accusavano in versi i comandanti, imprimevano
nella memoria le atrocità di cui erano testimoni.
I Radiofiera hanno raccolto quelle canzoni e le ha rivestite del suo sound
elettrico, per presentarle al nuovo secolo in un vinile in edizione limitata da collezione: 17.000.000.
Un disco nato con l'intento di rimettere in circolo delle testimonianze preziose, “aiutando”
idealmente i soldati di allora a trasportare nel tempo un carico di nefandezze ancora troppo
pesante per non essere condiviso.
17.000.000 è il frutto di una sottoscrizione volontaria tra i fan dei Radiofiera: in un video-appello
lanciato in primavera sul web, Ricky Bizzarro e Bepi Fedato hanno chiesto
direttamente ai loro più accaniti sostenitori una mano per realizzare l'album. Dopo appena due
settimane, il crowdfunding ha superato la quota richiesta per far fronte ai costi minimi di
produzione, consentendo ai Radiofiera di entrare nuovamente in studio di registrazione, a distanza
di 5 anni da “Atimpuri”.
Così 17.000.000 è diventato realtà. Contiene quattro brani storici: “Fuoco e mitragliatrici”,
“Gorizia tu sei maledetta”, “Ponte de Priula”, “La Tradotta”. Tutte canzoni scritte e cantate tra
Caporetto e il Piave, in quel NordEst che i Radiofiera cantano da più di vent'anni, spesso ricorrendo
all'immediatezza del dialetto veneto.
“Siamo onorati di aver potuto suonare queste canzoni: ogni brano di 17.000.000 racconta una
parte della nostra storia con cui è fondamentale misurarsi ” dice Ricky Bizzarro, frontman della dei
Radiofiera “Gorizia tu sei maledetta, ad esempio, è un inno anarchico e antimilitarista, usato
durante il ventennio come provocazione antifascista: chi la intonava rischiava l'esecuzione. Ponte
de Priula è un brano senza nemmeno un autore, raccolto nel 1970 a Preganziol da un musicologo
che lo ascoltò per la prima volta direttamente dalla bocca di un reduce. Racconta il ripiegamento di
Caporetto, gli ordini drammaticamente sbagliati degli ufficiali, le fucilazioni sommarie dei soldati
per un tradimento che tale non fu.”.

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