Dischi volanti per il gran finale

Dischi volanti per il gran finale

Gustavo

2018 - Cantautoriale, Rock, Folk

Descrizione

Ciao, mi chiamo Francesco Tedesco, mi è sempre piaciuto scrivere e da un po' mi dedico saltuariamente
alla poesia. Nel 2012 ho creato un profilo social per pubblicarne alcune, per puro piacere personale. Parte
tutto come una cosa letteraria (senza averne le velleità, né aspettative di sorta), non una cosa musicale.
L'idea della musica non mi ha mai neanche sfiorato per queste parole.
Col tempo, queste poesie, questi racconti brevissimi - che stanno anche su benissimo da soli – rivelano
una grande musicalità e un grande fascino, se inseriti in un contesto sonoro.
Comincio a cantarne qualcuna su delle musiche che avevo scritto.
Alla terza canzone, la decisione: suonarle con qualcuno. Un amico alla batteria, io alla chitarra e alla
voce, ed è già ok. Seguono alcuni mesi di prova. Poi stop. Per cinque anni.
In questo tempo il pensiero torna spesso a quelle musiche, a quelle parole. Riprendo tutto in mano, nel
2017, con una certa emozione, ma intanto le cose sono cambiate, e sono cambiato io: in due non basta,
manca qualcosa.
Passo alla baritona, una Danelectro Reissue del '56 e rifletto su come arricchire gli arrangiamenti. Penso
alle colonne sonore, al suono dei fiati di molte composizioni, a quei brani magnifici entrati nella coscienza
collettiva popolare.
Ci arrivo: tromba e sax sarebbero perfetti.
Batteria, chitarra baritona, voce, tromba e sax.
Una band così.
Ho undici canzoni, i cui testi saranno scelti tra le poesie contenute in quella pagina, senza cambiare una
virgola.
Si fa un album, dal titolo “Dischi volanti per il gran finale”, un tour (se ci è concesso).
Gustavo è il nome del progetto. È un personaggio della fantasia, nato nel 1797, attorno a cui ruota tutto.
Ma è anche un verbo: "gustare", al passato.
Mi piace definirlo "progetto ludico-esistenziale in memoria della fantasia". Sarà il mio disco solista, ma
suonato da una band.
Si tratta di cantautorato, quasi, ma mi piace chiamarlo "Western".

Credits

COMMENTI (3)

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  • imrecording 5 anni fa Rispondi

    @fabio.mugelli
    Non è stato neanche recensito peraltro, quindi non poteva esserci. Ma grazie comunque :)

  • fabio.mugelli 5 anni fa Rispondi

    un gioiellino - peccheto che Rockit.it non lo abbia messo fra i migliori del 2018

  • maxavo 6 anni fa Rispondi

    Francesco Tedesco rilascia un album "solista" che ha il sapore di un esperimento nel quale, al termine, riesce a trasformare il carbone in diamante. Poesia in musica verrebbe da dire, soprattutto ascoltando quella che io, molto soggettivamente, considero la descrizione di un processo creativo, nella traccia dal titolo "sanbenitos e berretti da somaro": >. Un album dove rock, prog e jazz si equilibrano in maniera sorprendente e dove la musica, quando si libera delle parole, ci regale un assolo si tromba e sax che riporta alla mente i mai dimenticati Morphine (“rbpj”). Le sue trame oscure, anche se attraversate da squarci di illuminante melodia, rendono l'album impegnativo, come è giusto che sia!
    Per dirla alla vecchia maniera (da)na-ma-ste.