Lisagenetica - e-mail, 04-04-2004

Sull’onda lunga dello split pubblicato per RedLed Records/Self assieme alla Wah Companion di Ru Catania, i Lisagenetica proseguono nel loro tour che li vede attualmente impegnati a presentare al pubblico proprio quel dischetto. Abbiamo deciso di andarli ad intervistare per capire quali fossero gli umori di casa ed i progetti per il futuro.



Iniziamo con una domanda di rito: come vi siete incontrati, quando avete iniziato a suonare insieme?
L: Il gruppo è nato nel 99 ma l’attuale formazione ha soltanto un anno e mezzo di vita; della line-up “storica” rimangono soltanto più Fabrizio Veglia (Chitarra) e Carlo Raviola (basso). I due nuovi acquisti sono Riccardo Sereno Regis alla voce e Davide Ferraris alla batteria, provenienti entrambi dalla precedente esperienza con gli Invenia.

In un gruppo che si forma dalle ceneri di altri esistono tra i vari componenti delle preferenze musicali diverse: per voi è stato così?
L: Abbiamo scelto sin dall’inizio di far suonare assieme, liberamente, la nostra personale creatività, senza curarci troppo del risultato finale. Il tempo ha chiaramente delineato alcuni aspetti caratterizzanti della nostra musica, tuttavia non riteniamo sia così necessario soffermarsi più di tanto su quello cui ogni singolo componente ascolta. Diverse influenze, che peraltro nel nostro caso esistono, se amalgamate bene non possono che giovare ad un gruppo.

Quali sono singolarmente le vostre preferenze musicali?
L: L’anima rock credo sia presente in ognuno di noi quattro, anche se di norma tendiamo a diversificare spesso e volentieri i nostri ascolti. Risulterebbe comunque troppo lungo elencare nomi di artisti e bands che hanno lasciato il segno; in sintesi possiamo dirti che ci viene più comodo suddividere la musica bella da quella meno interessante e in entrambi i casi è possibile trovare fulgidi esempi un po’ dappertutto.

Qualcuno di voi ha un eroe musicale?
L: la musica vive di miti “confezionati” da esigenze di mercato cui spesso risulta difficile sottrarsi. Non penso che nessuno di noi abbia un “eroe” o un punto di riferimento cui appoggiarsi completamente, piuttosto infinita ammirazione per artisti italiani e stranieri che hanno lasciato il segno. Se ragioniamo in questi termini credo che un artista del calibro Fabrizio De Andrè non possa non venir menzionato, la sua grandezza artistica ci affascina ed affascinerà sempre.

Parlateci di un vostro pezzo che amate particolarmente e spiegateci il perché.
CARLO: Riccardo è l’esecutore materiale di tutti i testi. La musica invece nasce in maniera differente, quindi penso che ognuno di noi abbia un brano cui tenga particolarmente. Dal momento in cui sono io a chiacchierare con te prevarico gli altri ed eleggo a mia canzone preferita ”Catapulta artificiale”. Si tratta di uno dei primi brani scritti dai Lisagenetica. Non ho una motivazione particolare, mi piace sia il suo andamento rapido e coinvolgente sia metrica e parole che vanno a formare il testo.

Spesso con la musica si cerca di dire qualcosa al pubblico: considerando che esistono persone con gusti diversi, diteci cosa volete far arrivare a queste persone ed in quale modo lo fate.
L: Partiamo da un semplice esempio per farti capire il concetto. Alcuni recensori hanno definito i testi di Riccardo come “criptici” o peggio ancora di “difficile interpretazione”. Noi non riteniamo affatto sia così, al massimo c’è la volontà nemmeno troppo celata di non risultare banali, ma nulla di più. Se chi giudica fornisce una visione distorta del materiale che ha sottomano, manderà inevitabilmente fuori strada anche la maggior parte delle persone che ne leggeranno il resoconto. Tutto questo non permetterà all’ascoltatore di arrivare ad un giudizio “pulito”. Il messaggio più semplice che possiamo lanciare è quello di ascoltare sempre con le proprie orecchie e valutare in seconda istanza se un qualunque prodotto sia meritevole o meno di attenzione. Altrimenti si rischierà di venire inglobati dal grande gregge, sempre in espansione, di persone svuotate dei propri ideali ancor prima di cominciare a pensare…Questo sarebbe un messaggio che ci piacerebbe cercare di comunicare, dovrebbe valere sempre e comunque, anche nella vita di tutti i giorni…poi però leggete le recensioni, non vorremmo creare terra bruciata e troppi nemici attorno a noi ancora prima di cominciare!

Al giorno d’oggi esistono vari mezzi di elaborazione dei suoni e sempre più spesso vengono utilizzati software casalinghi per produrli. Anche voi utilizzate questi strumenti per le vostre idee musicali? Che ne pensate?
L: Per la realizzazione dei brani presenti nello Split abbiamo solo e semplicemente usato noi stessi! Credo sia una questione legata al tipo di proposta che si intende realizzare ma anche e soprattutto alle capacità che ognuno possiede nei confronti delle nuove tecnologie. Nell’era delle grandi evoluzioni molte cose risultano interessanti, tuttavia pensiamo sia necessario usare le macchine con accortezza e moderazione..i Lisagenetica costruiscono i sala prove la loro musica, almeno per ora!

Quale tipo di rapporto avete con la discografia Italiana? Si parla spesso di un’unione delle grandi Major; secondo voi distruggono veramente la cultura musicale?
L: Lo split RedLed realizzato assieme alla WAH Companion è stato prodotto dalla nostra etichetta, la RedLed records appunto…La distribuzione è stata invece affidata alla Self. Non so se esista un’unione tra grandi major discografiche, sicuramente mantenere prezzi così elevati su qualunque tipo di supporto sonoro devasta un mercato che per conseguenza tende ad atrofizzarsi. Il risultato sono produzioni copia-incolla man mano che si sale verso l’alto. Fortunatamente il “sottobosco” riesce ancora ha risplendere di luce propria.. il nostro cd è commercializzato a 7,75 euri, credo sia una scelta giusta e corretta!

Un’altra domanda che amo spesso fare: In Italia esiste un grande “sottobosco musicale”, e molti gruppi fanno la scelta di scrivere i loro testi in Italiano. Voi cosa ne pensate?
L: Noi apparteniamo a questo “sottobosco”! L’inglese ha forse una maggiore musicalità, soprattutto in determinati generi, tuttavia va quasi sempre a incidere negativamente sul testo. In pochi si soffermano a tradurre quanto viene cantato, il che molte volte non è un male! Scherzi a parte, i testi sono importanti, almeno per noi, quindi la scelta dell’italiano è inevitabile quanto scontata…

Chi di voi nel gruppo è il leader, chi di voi cura i testi, le musiche e le P.R.?
CARLO: Al momento non sono ancora stati strutturati i ruoli in maniera così definita, diciamo che avendo curato io l’intervista potrei tranquillamente considerare mie le relazioni con il mondo esterno… mi sentirei pronto anche per diventare un leader carismatico, ma non so se i miei compari la pensino come me! La musica, come ti abbiamo già detto, nasce in sala prove, da sempre; i testi dall’espressività di Riccardo.

Quali sono i vostri progetti per il futuro?
L: Terminare il tour, innanzitutto, abbiamo ancora molte date, sia soli che assieme alla Wah… solo dopo penseremo a quello che potrebbe riservarci il futuro. Sicuramente stiamo già pensando al disco che verrà, ma è davvero ancora troppo presto.

Ed ora lasciamoci con un bel saluto…dateci una vostra massima!
L: Le massime non sono il nostro forte: saremo forse un po’ troppo riservati ma preferiamo suonare, arrivare all’ascoltatore con la musica piuttosto che con frasi sforzate. Se ci permetti invece vorremmo ringraziarti per la disponibilità e segnalare a tutti il nostro sito internet, nel quale troverete sempre gli aggiornamenti e le novità.

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L'articolo Lisagenetica - e-mail, 04-04-2004 di Paolo Perini è apparso su Rockit.it il 2004-04-07 00:00:00

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