Truceklan - Roma, 20-02-2008

(Lou Chano e Noys Narcos - Foto di Albertine)

Il collettivo hardcore rap romano Truceklan dà vita a “Il ministero dell'inferno”, una compilation di inediti che ospita artisti quali Fabri Fibra, Club Dogo, Miss Violetta Beauregarde e la band grindcore astigiana Cripple Bastards. Quella che leggerete sotto è la sbobinatura integrale delle interviste fatte da Alberto Motta a Miss Violetta Beauregarde, Metal Carter e Lou Chano. Non sono state fatte correzioni o revisioni. Nuda e cruda come arriva sul desktop di un giornalista. Come dovrebbe sempre essere. Sono stati tralasciati molti temi e troverete domande doppie. Questo perché il fuoco è più sui contenuti che sulla forma. Fuoco!



MISS VIOLETTA BEAUREGARDE

Miss Violetta, dallo screamo al rap alla pubblicazione del libro. Da dove arriva il tuo bisogno di comunicare? perchè quello è innegabile!
Quando ero piccola non mi facevano mai parlare. Quando potevo parlare, non c'era nessuno ad ascoltarmi perchè vivevo in un posto la cui densità era di 0,3 persone per km quadrato. Ho un po' di arretrati da smaltire.

Ho intervistato Dade dei Linea 77, ci tiene a farti una domanda in differita: "Violetta, dove cazzo sei finita?"
Digli che sto a Roma, chiusa nel sottosuolo del Quadraro studio a registrare il terzo disco, che sto bene e che mi danno da mangiare tutti i giorni.

Come è nata la collaborazione con i Truceboys? Affinità umana?
Le persone con travagli interiori pesanti paiono spesso attirarsi l'un l'altra, e delle volte si raggrumano in un unica massa coesa, della quale però i singoli elementi originari conservano un proprio carattere e una propria individualità e vitalità. Questo per me è il Truceklan, e in questo modo io vi sono entrata in contatto. Con loro c'è stata prima di tutto affinità umana, poi sintonia a livello artistico, e la condivisione di un certo tipo di gusti ed immaginari ed esperienze. Sono amici, non solo "gente con cui collaboro".

Raccontami un'esperienza che ti ha segnato positivamente nel corso della tua attività artistica o umana.
No, la domanda-baratro anedottica no! Non sono mica Indro Montanelli buonanima, ho 30 anni, faccio musica di nicchia seguita da pochissimi e mi sentirei veramente pirla a raccontarti "esperienze che mi hanno segnato positivamente bla bla".

Evidentemente non abiti a San Francisco, ma a Roma, che secondo me è pure meglio. Come ti trovi in mezzo al popolo e alla cultura italiana?
Tutti vogliono partire, per Londra, Berlino, Barcellona, gli Stati Uniti, emigrare, vi è sto clima di costrizione, insofferenza, ci si sgomita l'un l'altro al fine di trovare un proprio alveolo, una collocazione, una nicchia sociale, artistica o chissà che cazzi; io sto bene qui e sfrutto le risorse che qui trovo; sinceramente preferisco costituire una realtà tangibile in patria, con le difficoltà, i tempi dilatati, l'ottundimento mentale che comporta tutto ciò, piuttosto che giocare a fare l'ennesima artistoide wannabe cazzeggiante nella metropoli X coi soldi del papi. Se potessi realmente scegliere dove vivere me ne starei permanentemente da qualche parte in Tirolo sopra i 2000 metri a mangiarmi panini con speck di cinghiale e cetrioli, e mandare affanculo le serate, la gente, internet, la Disneyland sociale inutile ma che tocca starci per tenere i contatti, mi piacerebbe stare lì, scrivere e suonare a distanza e avere a che fare col minor numero di persone possibili.

Hai un libro da consigliare e un disco?
No, ho due libri da consigliare e nessun disco: "Il maestro e margherita" di Bulgakov e "Cime tempestose" di Emily Bronte.

"Il ministero dell'inferno" è un maelstrom di spleen, nichilismo, gore, filosofia urbana. Praticamente un capolavoro transgenerazionale. Nella vostra mente è chiaro il fatto che stiate creando della musica 'oltre' la quotidianità o lavorate più d'istinto? Cioè, vi ritenete portavoce di una generazione? Che poi è quello che sono stati i cantautori in ere passate?
Grazie grazie troppo gentile. La musica che ascoltate nel "Ministero dell'inferno", forse, è "oltre" la Vostra quotidianità. In questo disco ognuno c'ha messo un pezzetto del proprio vissuto quotidiano, delle proprie ansie, difficoltà, disagi, conflitti interiori, del proprio individuale modo di affrontarli o di fuggirvi o di fingere di affrontarli. Ciononostante noi non possiamo ritenerci portavoce di una generazione; a conti fatti a noi non importa nulla degli altri. Siamo individualisti, egomani, affetti da vistosi problemi relazionali col prossimo, pensiamo solo a noi stessi, non ci schieriamo politicamente e non crediamo a nulla, e tutto questo per pigrizia, egoismo, paura, volontà di sfuggire al riproporsi di situazioni, traumi irrisolti, conflitti non superati. Cercando una valvola di sfogo nella musica siamo diventati involontariamente lo specchio, privato di tutti i filtri ipocriti e di tutte le edulcorazioni operate dai media, di una generazione di imbambolati, che avendo troppe strade spianate, si ritrova a non sapere quale seguire realmente. La cosa peggiore, è che i soggetti più giovani che seguono le nostre varie manifestazioni mediatiche hanno trovato servita su un piatto d'argento una scusa per crogiolarsi nel loro malessere e trovare vie di fuga autodistruttive.

Un tuo difetto e un tuo pregio?
Queste sono info riservate.

METAL CARTER

Quanti anni di attività con il Truceklan?
I Truceboys sono stati fondati nell’estate del 1999 da me, Gel e Cole...ci chiudevamo in casa del nostro dj a fare freestyle...dopodichè abbiamo pubblicato un’ep ed abbiamo cominciato a suonare freneticamente in giro...sentivamo e sapevamo che avevamo qualcosa di diverso da dire rispetto a tutta la scena rap italiana…volevamo metterci in gioco e lo abbiamo fatto…non sai che figure di merda che facevamo ai nostri primi concerti…clamorose! sahsahuashuashash

"Il ministero..." parla abbastanza chiaro su 'sto punto, la vita è un vaffanculo. Deve esserlo necessariamente o c'è una via di fuga?
Ognuno può vedere la vita come meglio crede. Se volete che la vostra vita sia un vaffanculo che lo sia…se cercate vie di fuga le troverete...ma l’unica cosa da cui non potete fuggire è dalla vostra realtà. Io non emano verità divine…non voglio insegnare niente a nessuno…ognuno nella mia musica può vederci ciò che vuole, mi interessa che ognuno la interpreti a modo suo…anche perchè non esiste un solo modo di interpretarla.

Raccontami un'esperienza che ti ha segnato positivamente nel corso della tua attività artistica o umana.
Avrei sicuramente più di una esperienza che mi ha segnato positivamente da raccontarti ma preferisco passare alla prossima domanda.

"Il ministero dell'inferno" è un maelstrom di spleen, nichilismo, gore, filosofia urbana. Praticamente un capolavoro transgenerazionale. Nella vostra mente è chiaro il fatto che stiate creando della musica 'oltre' la quotidianità o lavorate più d'istinto? Cioè, vi ritenete portavoce di una generazione? Che poi è quello che sono stati i cantautori in ere passate?
Penso che la nostra musica esprima sentimenti negativi terribilmente umani (come rabbia, dolore disperazione, rancore etc). Che un po’ tutti, chi più, chi meno prova…forse è proprio per questo che c’è questo riscontro…la gente si sfoga e ci si identifica…diamo una voce al nostro e al vostro lato oscuro…ma non solo (ad esempio il rap di Zinghero, Mr. P, Cicoria e Duke Montana rappresenta la parte più “street” del crew)…chi ascolta le mie rime malate ci si rispecchia e si sente meno solo…Metal Carter non fa il superuomo e il vincente a tutti i costi…Metal Carter è un’alter ego vero e proprio che mi permette di esprimere determinate cose…e credimi…questo mi aiuta nella quotidianità.

Hai un libro da consigliare?
Tutti i racconti di H.P. Lovecraft.

E un disco?
Slayer, “Reign in blood”.

In Italia la musica è più che altro forma, bel canto, bello stile, anche nelle forme estreme. La tua musica sembra invece un puro pretesto per analizzare la vita. Da cosa nasce questo desiderio di analisi? Come mai, a differenza di altri, la vostra arte non teme di affrontare anche le estreme conseguenze della ricerca umana (il nichilismo, ad esempio)?
Ho sempre analizzato la mia vita mano mano che crescevo. Mi è venuto da fare questa cosa in modo istintivo, con naturalezza. Mano mano che andavo avanti mi sono sempre domandato il perché di questo o di quest’altra cosa. Ho sempre cercato di essere il protagonista della mia vita e non la vittima degli eventi; anche se non sempre ci sono riuscito. Ho cercato sempre di usare la mia testa senza farmi influenzare dai pareri della gente…questa attitudine può sicuramente diventare una strada dolorosa…ma secondo me quando vivi mettendoti sempre in discussione e prendi la vita dalle palle…beh tutto ciò in qualche modo ti ripaga.

Roma, un capolavoro di città. Sei legato a quello che ti sta intorno? Come ti trovi a vivere nella cultura italiana? Vorresti essere nato a Los Angeles (secondo me no)?
La provenienza è fondamentale nel Rap. Sono molto legato a Roma. Tutti quelli del Truceklan, chi più chi meno, si sono confrontati con dure realtà di strada quindi è naturale che si avverta molto la presenza della nostra città nel nostro rap. La cultura italiana? Bah, sono nato in Italia e non ho deciso né di essere battezzato né di nascere qui…cerco di convivere al meglio con la “cultura italiana”…è sicuramente migliore di quella americana! E meno male che non sono nato a Los Angeles! (pensavi bene!)

Cosa rappresenta per te "Il ministero dell'inferno'? E la musica in generale?
"Il Ministero dell’inferno" è la prima compilation ufficiale Truceklan in cui trovi tutti noi e dove ospitiamo altra gente con cui c’è stima reciproca. La musica in generale per me è una cosa preziosa…è sempre stata importante nella mia vita…a volte addirittura fondamentale.

LOU CHANO

Come hai iniziato a lavorare con il Truceklan?
Li ho conosciuti quando mi sono trasferito a Roma nel 2003. Mi avevano incuriosito, avevo visto gli adesivi in giro e all'inizio pensavo fossero un gruppo punk. Mi sono informato e durante le registrazioni di "In The Panchine" sono andato a conoscerli all'Hombre Lobo Studio, dove stavano preparando quell'album. Io all'epoca suonavo la Tekno e avevo iniziato a maneggiare l'hip hop con Inoki a Bologna, con il quale eravamo stati in tour in Italia e Francia nei rave parties. Ho invitato i Truce a collaborare con me, Fuzzy e Rough al Quadraro Studio, dove abbiamo missato un brano del primo cd di Noyz Narcos "Non Dormire". Ci siamo trovati bene e abbiamo iniziato a lavorare insieme a Gel e Metal Carter a "I Più Corrotti", uscito su Vibra Records nel 2005. Successivamente abbiamo continuato a sfornare produzioni insieme ai Truce, senza fermarci mai...oltre a "Cosa Avete Fatto A Metal Carter?" di Metal Carter e "Verano Zombie" di Noyz Narcos, usciti entrambi l'anno scorso, e al "Ministero dell’inferno", stiamo preparando il cd solista di Cole dei Truceboys; l'esordio del Duo Meraviglia; un nuovo progetto con Chicoria, Zinghero e Duke Montana denominato "Malarazza"; e abbiamo appena finito di masterizzare il nuovo cd solista di Chicoria. GET READY MOTHERFUCKERS!

Da produttore, cos'è secondo te il Truceklan?
E' quello che mancava, è la tribe dell'hip hop, è il primo gruppo death rap in Italia, il crew del male, na banda di disgraviti con un attitudine più punk che rap, anzi sono in un certo senso il contrario del rap. Al posto di sfoggiare il solito trick del politicizzato o dello stiloso sono arrivati fuori sputando la merda della società, senza falsi moralismi, come un film splatter, direttamente e senza compromessi. Non ti dicono come dovresti fare, al massimo quello che NON dovresti fare. Prendono spunto dal degrado, ispirazione dai dischi e dai film che più mi piacciono. Si sono inventati uno stile nuovo, è stato ed è un piacere poter collaborare ad un progetto del genere.

Quale disco ti ha cambiato la vita?
Domanda difficile, il primo che ho comprato forse...si trattava degli Iron Maiden: lo stesso giorno ho acquistato "Iron Maiden" e "Killers", i loro primi 2 album, e da li sono entrato nel vortice...compro dischi quotidianamente, ogni giorno mi piace avere stimoli nuovi: potrei segnalarti troppi titoli! Ultimamente ascolto soprattutto dark ambient e black metal, tra i miei dischi preferiti di quest'anno passato c'è l'album di Gallhammer "Ill Innocence", i Sunn O))) con i Boris in "Altar", il disco dei Der Blutharsch "The Philosopher's Stone" e il nuovo dei Darkthrone dal memorabile titolo "F.O.A.D."...FUCK OFF AND DIE!

Il libro che più ti ha segnato?
Non leggo, compro libri per lo più di immagini, non amo leggere parole.

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L'articolo Truceklan - Roma, 20-02-2008 di Alberto Motta è apparso su Rockit.it il 2008-03-03 00:00:00

COMMENTI (17)

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  • utente0 16 anni fa Rispondi

    di hip hop underground non capite un cazzo.. per curiosita, cosa ascoltate?

  • sliskovic 16 anni fa Rispondi

    e' ovvio che ti sfugge qualcosa.
    d'altro canto sfugge anche a me.
    e cosa sia che mi sfugge non lo so, ne' mi interessa.

  • deliriumdoll 16 anni fa Rispondi

    Un mondo a me davvero sconosciuto...
    "Duke Montana", che è, un incrocio tra un texano ed il Padrino? Questo perché vantato di fare musica in Italia.. Certo con nomi xenofili..
    Non azzardo a scrivere altro, realtà davvero sconosciuta per me, probabilmente non capisco io la loro grandezza, dato il tono esaltato di chi li ha intervistati.

  • spezia 16 anni fa Rispondi

    son dei poveretti....fra poco eclisseranno come le loro rime.

  • enver 16 anni fa Rispondi

    come il saltimBOCCA, del resto... [:

  • lant 16 anni fa Rispondi

    touchée! (alla romana)

  • enver 16 anni fa Rispondi

    "sempre el casso in boca", diseva me pora nona...[:

  • lant 16 anni fa Rispondi

    ti vedi che no ti capissi un casso! a me il disco del teatro mi è piaciuto. casso, se mi è piaciuto!

  • enver 16 anni fa Rispondi

    appunto, in quel senso lo intendiamo dalle nostre parti. tipo "te xe piasuo el disco del teatro dei orori?" "sto casso!"
    Cataniiii! URGI! Vieni qua! Illuminaci!
    [:

  • lant 16 anni fa Rispondi

    no sta dir monade! "stocazzo" vuol dire "col cazzo"