I Camillas - Mail, 17-01-2009

Gli Uochi Toki usciranno con "Libro Audio" il prossimo 13 febbraio per Tempesta, i Camillas non sanno ancora, prima o poi anche loro pubblicheranno un nuovo disco. Abbiamo chiesto agli uni di invervistare gli altri, e viceversa. Ecco la prima parte: Napo e Rico domandano, Ruben e Zagor rispondono.



Giusto per introdurvi, raccontateci un aneddoto riguardante un vostro concerto.
Una volta dovevamo suonare a Massa, al TagoMago... era la prima data di una serie di concerti che avremmo fatto insieme ai fratelli X-Mary. Eravamo contenti e pieni di buoni propositi. Ci siamo fermati all'Autogrill Montecatini, dove l'anno precedente, mentre andavamo al TagoFest, Zagor aveva comprato i suoi bellissimi occhiali da sole con la montatura bianca. Adesso invece era febbraio ed era freddo, come capita a febbraio. Siamo scesi, rampa di scale, ingresso... Autogrill piccolo, pupazzoni di peluche all'ingresso e molte confezioni di cioccolata sulla destra... lo spazio lasciava intendere una forma ad L e noi ci siamo chiesti, fermi dopo la porta di vetro, se questo avrebbe potuto compromettere la nostra condotta. Ci siamo rassicurati con alcuni cenni e siamo arrivati alla cassa. Il tempo in Autogrill è stato abbastanza generico, potremmo dire. Come è giusto che sia. Siamo usciti, ci siamo avvicinati alla macchina ...uno strano movimento ci ha catturato gli occhi, come qualcosa che entrava improvvisamente nello schermo percettivo, ma non si fermava abbastanza per farsi prendere. Abbiamo ondeggiato come piattaforme per l'estrazione del petrolio in una tempesta e, colmi d'incertezza riguardo al futuro, incertezza che però non ci eravamo comunicati. Abbiamo visto una gazza appollaiata sulla nostra macchina. Ci guardava. Noi la guardavamo. Stava lì e pensava e guardava. Noi siamo umani ed incapaci, invece di pensare ci mettiamo a parlare e ci muoviamo goffi. Così abbiamo fatto e così la gazza è svolazzata un po' più in là. Siamo risaliti in macchina senza dirci una parola.

Sapete cos'è la gara delle batterie elettroniche (gara che solitamente si svolge a Montelupo, vicino a Cattolica, dove i partecipanti si sfidano "suonando" strumenti autocostruiti, NdR)?
Sì certo, siamo preparatissimi. Davvero! Non abbiamo nemmeno eccessivi dubbi o rimostranze particolari da fare. La gara delle batterie elettroniche è un evento mitologico, che appartiene al Ciclo del Dio Rolando e Bosso, dove si narra che in tempi lontanissimi tante batterie elettroniche si diedero appuntamento sulle colline vicino a S.Maria in Pietrafitta e, sfidandosi tra loro con ghigni e facce storte, si lanciarono giù per la collina a scatafascio, rollando e tumtumpeggiando, in uno sfolgorìo di charleston sintetici e colpi secchi come un ramo d'inverno. Ancora oggi, adepti fedeli al credo del lanciarsi in discesa muniti di esostruttura elettronica, si riuniscono periodicamente per celebrare l'evento: vestiti di piume invisibili e caoticamente arrampicati su tralicci di desiderio e facciatosta, guidati spesso dal sommo sacerdote Zagor Camillas, rinnovano fortissimo ogni volta l'ancheggiare della macchina, la sua perversa dinamica seduttiva, che accarezza nervi e muscoli, agitando le caviglie e le mani.

Non fatevene mancare nessuna, mi raccomando! tum tum tum tum tum tchi tum tum tum tum thciiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiizzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz... frrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr

Abbiamo constatato che durante i vostri live non riuscite a eseguire il brano "Bisonte" senza ridere a crepapelle, come siete riusciti a registrarlo in studio?
Nostro fratello Rizzo Camillas, addetto alle registrazioni ed alle pazienze, utilizza gas particolari estratti da piante che crescono nelle distese umidose del pavese. Al Phicophonic Studio, dove abbiamo registrato, Rizzo ha predisposto una serie di diffusori (alcuni di colore rosa, altri invece verdi scuro, che sembrano rospi abbandonati dalla storia), che emanano placidamente effluvi di gas, il cui effetto sostanziale è di rimandare il ridere di circa un'oretta. Quindi tu suoni e canti qualsiasi cosa, registri, ascolti, riprovi, riregistri, ririascolti, ririprovi, riririregistri... e resti sempre serissimo, senza espressioni, senza sorrisetti infidi, senza risate soffocate, senza occhi accesi e luccicanti. Serio e compìto. Poi dopo un'ora, quando hai finito, ridi tutte le risate accumulate e sembra che non riesci mai a smettere e provi a pizzicarti, a strisciare le nocche sul muro, a percuotere con violenza le unghie dei piedi... niente, non riesci a smettere per un bel po'... poi tutto sfuma, in un'aura vaporifera dal vago odore di cactus.

Con "Bisonte" ha funzionato benissimo. Abbiamo avuto dei problemi lo scorso anno, perchè dopo una sessione di registrazione ci siamo dimenticati dell'effetto ritardante e siamo andati ad una conferenza sul Rap italiano e porcamerda proprio quando il relatore parlava degli Uochi Toki abbiamo iniziato a ridere come due scemi, che alla fine ci hanno sbattuti fuori, nonostante le nostre giustificazioni ed i certificati medici che esibivamo con orgoglio...

(Ruben Camillas)

Quale è il vostro rapporto letterario con gli animali?
Gli animali sono un grande interrogativo per noi Camillas. Una specie di coscienza inespressa, che attraverso le nostre voci ed i nostri suoni cerca di farsi strada nel mondo dei significati, ma spesso inganna se stessa e ci lascia indecisi fra il dire ed il non dire, fra il vagare nudi alla ricerca di una nostra autenticità e l'indossare cappotti che ci sfilino un po', fra l'emettere versi a caso ed il rigido imporsi di forme strutturate d'espressione. Cantare di animali vuol dire allevarli ai confini dell'esistere. Alimentarli di desiderio muto. Accarezzarli distrattamente. Infilare la testa in tutte le bocche, senza temere i denti. Tirare dolcemente tutte le code che hai a portata di mano. Dormire rannicchiati sotto il letto. E correre sempre.

Da dove nasce e come si sviluppa la vostra passione per le paste lievitate?
Crediamo si sia trattato di uno sbaglio. Siamo stracolmi di muffe: gialle, rosse, zebrate, odorose, rumorose, flaccide, tonde, alte, cocciute, frenetiche, delicate. Sono le muffe a farci crescere ogni giorno, plotoncini di batteri piliformi spongiformi uochitochiformi sputriformi... che si arrampicano, giocano a nascondino, tamburellano le loro piccolissime nocche sulle teste l'uno dell'altro, discutono di problemi d'amore, disegnano. Sono queste muffe che avvolgono con pazienza tutti i nostri pensieri e le nostre emozioni, per trasformarli, dilatarli, renderli piacevoli al tatto, resistenti alla luce ed al buio, stoccabili in quantità infinite, se mantenuti a temperatura adeguata.

Capita a volte che briciole di pane o pizza cadano dentro la nostra anima... restino lì... diventino morbide morbide... arrivano le muffe... crescono crescono crescono e diventano veri e propri panini d'anima, coscienza lievitata che poi il mondo chiama 'canzone'. E fanno pure dondolare! La nostra anima sa di gorgonzola, forse.

Quali sono le vostre entrate economiche?
Non le conosciamo. Abbiamo una società, la CA.IN.O (Camillas INterprise Overwhelming), che si occupa della gestione dei nostri denari. Mensilmente riceviamo, in una busta sigillata con grasso di capra raddensato, un assegno sostanzioso, che possiamo cambiare in qualsiasi banca e con il quale effettuiamo gli acquisti necessari ad una soddisfacente vita quotidiana. Non abbiamo mai avuto problemi, perchè vivendo nell'ignoranza e potendo soddisfare ogni nostro desiderio, non capiamo perchè dobbiamo lamentarci.

E' la CA.IN.O che tiene i rapporti con i gestori dei locali in cui andiamo a suonare e che provvede, attraverso i suoi incaricati, a riscuotere i compensi. Divertente la situazione creatasi al MI AMI 2008, quando l'incaricato della CA.IN.O, spudoratamente uguale a Vasco Brondi, è stato fermato da alcune ragazzine e convinto a visitare con loro tutte tutte tutte le centraline elettriche delle rotatorie intorno all'aeroporto di Linate, mentre gli recitavano a memoria i testi delle sue canzoni. Simpatico, perchè l'incaricato parlava esclusivamente copto, per cui ha sorriso tutto il tempo, facendo sì con la testa e insinuando più di un dubbio alle ragazzine, che hanno pensato che forse le centraline non bastavano ed allora gli hanno proposto di visitare: un deposito di ruspe che grattano l'asfalto; i parcheggi in costruzione di un ipermercato; la galleria delle acque reflue di Gallarate; i ponti sull'autostrada, da percorrere bendati; una discarica di bambole e computer; la casa degli Uochi Toki. Poi non sappiamo com' è andata a finire... lui diceva sempre di sì e sorrideva....

Dove abitate e con chi? Lavate i piatti? Che tipo di riscaldamento avete?
I Camillas vivono in una comune alle porte dell'universo. Siamo circa in trecentomila ed ogni giorno arrivano persone nuove. E' un posto molto rilassante e politicamente significativo, in quanto, ad un velato anarchismo dell'intenzionalità, uniamo un feroce lassismo nella prassi, determinando così situazioni di eccitazione creativa, particolarmente favorevole alle nostre produzioni musicali. La comune, fondata più di 150 anni fa da un gruppo di esuli dal mondo, è caratterizzata dall'assenza di limiti spaziali e temporali: per cui è dappertutto ed è sempre accesa. Chiaro che, in tale contesto di vita, lavare i piatti e riscaldarsi siano questioni molto oziose. Cioè puoi evitare di farle dislocandoti dove tale faccenduole siano già state fatte o dove sia stracolmo di volontari che vogliono bagnarsi le mani ed accendere il fuoco. Soltanto sottraendo la quotidianità ad ogni ipotesi ragionevole e pragmatica potremo conquistare il mondo.

(Zagor Camillas)

Quando potremo comprare nel tuo negozio, Mirko, il vostro cd? Per che etichetta uscirà?
Boh.... chi è Mirko? Zagor ha un negozio di dischi, il Plastic a Pesaro... e beh sì, il nostro nuovo disco lo troverete sicuramente lì! Lì trovate tutto! Tutto da toccare sentire annusare leggere ascoltare. Ma la domanda era: quando? Al giorno d'oggi è difficile dare una risposta certa... ci sono tante cose da fare quando fai un disco... trovare il titolo, le etichette discografiche, la copertina, la stampa, l'incellofannatura (lo riscrivo… incellofannatura ...bello), l'adesività siae, trovare canali di distribuzione e tante altre cose che ci fanno bruciare il cervello - il nostro povero cervello di mais che scoppietta popcornando. Quindi dai, vista l'ufficialità della domanda ed il contesto in cui la risposta sarà contenuta, diciamo che il disco (15 addirittura canzoni dentro!) uscirà finefebbraioprimidimarzo.... sarà un disco poliprodotto. Saranno diverse le etichette che si abbracceranno e rotolando lo faranno uscire: per adesso, che è il 17 gennaio e c'è la nebbia fuori, ci sono Dischi Di Plastica, Tafuzzy e Wallace. Ma ce ne sono altre, che aspettano il nostro lento incedere da lumaconi e vogliono sentire le canzoni e valutare l'abbraccio. Noi siamo felici di essere molti.

Che strumenti usate? Fuori i nomi e numeri!
Non siamo i tipi che danno il nome alle cose. Siamo ragazzi seri. La chitarra si chiama chitarra. Anzi, si chiama Questachitarra. Noi usiamo Questadrumachine, dalle varie sfumature di grigio e con diversi pirulini e numeri rossi che cambiano e pulsanti. Vicino ci sta Questatastiera, che Zagor dice che è muta e Ruben prova sempre un po' di tenerezza per lei, che poi è bianca e nera, come tutti vi aspettavate, ma ha anche larghe parti color carta da zucchero, che fino a 20 anni fa non si sapeva che colore era.

Poi c'è Questachitarra, che è classica e piezoamplificata (ohhhhhhhhhhh!!!!) e viene dalla Cina e non riscuote molto credito e forse a ragione. Ci sono poi Questocembalo, Questarmonicabocca, Questemaracas, Questobasso (che è con noi da poco ed è molto lucido). Inoltre crediamo molto nelle casse spia, nei fonici, nelle scatolette Di Ai, nei cavi jack, nelle prese cannon, nel volume altoalto, nelle facce delle persone che ascoltano e nelle loro gambe.

Quali sono stati i vostri giochi\videogames preferiti attraverso gli anni?
I Camillas giocano, per rilassarsi, ad una versione ottusa del solitario con le carte, utilizzando un mazzo che ha soltanto tre di bastoni, otto di denari e fanti di spade. Da soli preferiscono attardarsi con nascondino e palla avvelenata. A volte Zagor fa le facce allo specchio per vedere chi ride prima e perde sempre. Ruben, più astuto, preferisce recitarsi le solite scuse, finchè, dopo essersi lamentato un po' di se stesso, non si consola raccontandosi tutte le cose belle che conosce, cercando di metterle in ordine alfabetico.

E poi certo, con il tempo ci siamo evoluti... pascolando giovanili nei bar e nelle sale giochi, abbiamo plasmato la nostra mente sui colori pixellati dell'universo, sulla durezza della vita (ti può sempre arrivare un barile addosso), sulle difficoltà legate all'esecuzione di compiti impossibili, sull'inesorabilità del gameover e sulle enormi possibilità delle monetine… tin tin tin nel taschino. I nostri preferiti sono Mungopark, ambientato in un allevamento di mucche; Mungopark II, ambientato in una stazione spaziale; Mungopark III, ambientato in un allevamento di mucche nello spazio. Praticamente non sapevi mai se quelle che trovavi erano mammelle da mungere o tentacoli extraterrestri... che brividi!

Ricordiamo ancora una partita nel 1982, al Bar Graziella, con Zagor vicinissimo al record e Ruben che gli urlava "Mungi Mungi Mungi Mungi..." e lui si è emozionato ed è stato colpito da un fungo cattivo, che ha sparato subodole spore radioattive. Allora Ruben ha afferrato Zagor con uno sguardo preciso e gli ha detto: "Tu. Puoi. Vincere". E così lui ha raggranellato punti mangiucchiando margherite viola sui prati di Saturno e poi è tornato allo schema finale, ha polverizzato i funghi con due bombette e via! Ha afferrato la mammella gigante definitiva ed ha iniziato la mungitura... Oh, 13.567 punti, una vita in più (che ha sprecato malamente poco dopo, ostinandosi a voler afferrare delle banane...), tre opzioni Yogurt (una specie di bonus che ti permetteva di bloccare gli avversari...) e soprattutto il records del bar, sottolineato da un applauso a scena aperta degli avventori, mentre Ruben stringeva la mano a tutti dicendo "è un mio amico"... "suono con lui'"... "suoniamo insieme, sapete?'"… Sono queste certezze ad innaffiare i Camillas.

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L'articolo I Camillas - Mail, 17-01-2009 di Redazione è apparso su Rockit.it il 2009-02-09 00:00:00

COMMENTI (5)

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  • solenoidd 15 anni fa Rispondi

    òppelaaaa.. grandi Camillas!

  • seymour 15 anni fa Rispondi

    (con la voce di john cleese) TROVO TUTTO CIò OFFENSIVO E UNA GRANDE PERDITA DI TEMPO, SPERO NON SI RIPETA MAI PIU!!

  • mariopanzeri 15 anni fa Rispondi

    Presto più famosi di Gesù.

  • airiins 15 anni fa Rispondi

    Camilli siete dei ciccioni luccicosi incellofanati! si.

  • fake 15 anni fa Rispondi

    Toto, se ti tagli i capelli e la barba a zero sei lo zio fester... Ma che occhiaie c'hai?!?! Gli straordinari del papà eh?! :)
    La domanda sulla gara delle batterie elettroniche è autocelebrativa (questa è per Rico & Napo)!!! ;)
    AYOP!
    d*