Statuto - via Mail, 01-06-2009

(Gli Statuto a Torino)

Se si guarda il cartellone del MI AMI saltano subito all'occhio, cosa c'entrano con il Festival della musica bella e dei baci? La risposta è: tantissimo. Ogni festival che si rispetti ha il gruppo che di colpo cambia le carte in tavola e trasforma tutto in una festa. Faranno diventare il Pertini il palco più stiloso d'Italia. Per chi non li conoscesse ancora, Christian Amadeo ha intervistato gli Statuto.



Se dovessi descrivere in poche parole a chi non vi conosce chi sono gli Statuto e cosa hanno fatto in questi 25 anni, cosa diresti?
Siamo un complesso mod che fin dall'esordio si propone attraverso la musica, di far sapere che i Mods esistono e agiscono a più gente possibile ed eventualmente far scoprire a chi ci ascolta di avere una propria attitudine mod tutta da esprimere. Detto questo, il nostro pubblico è veramente eterogeneo.

Avete festeggiato 25 anni di carriera. Qual è lo stato di salute degli Statuto dopo un quarto di secolo di musica?
Ottimo. Abbiamo ancora più voglia e quando suoniamo ci divertiamo ancora più degli inizi. Le idee non mancano, il pubblico ci segue e abbiamo appena rinnovato il contratto discografico con la Sony.

Avete rifatto "Vamos a la playa" dei concittadini Righeira: come nasce questa scelta? Si riallaccia alle vostre precedenti proposte "marine" quali "Qui non c'è il mare", "Saluti dal mare" e "Sole mare?"
Noi amiamo le canzoni "da spiaggia" e "Vamos a la playa" è una delle canzoni estive più celebri d'ogni tempo. Ma l'abbiamo anche scelta perché nella versione in italiano ha un testo antinucleare che noi condividiamo e che ci sembra più che mai adatto a questo periodo in cui si parla nuovamente di utilizzare questa forma di energia spaventosamente pericolosa per gli esseri umani.

Entriamo nell'universo mod, di cui siete i più noti esponenti in Italia. Cosa significa essere mod? E cosa è cambiato dall'esserlo 25 anni fa ed esserlo oggi?
E' praticamente impossibile descrivere a parole l'essere mod. Anche perché ognuno di noi te lo potrebbe descrivere in modo diverso seppur sempre affine. Innanzitutto Mod è vita. Le frasi convenzionali che uso di più per descrivere la vita mod sono "essere qualcuno per quello che si è e non per quello che si ha", oppure "un aforisma per vivere al meglio e con stile le situazioni difficili" (come scrive Pete Meaden sulla copertina del disco "Quadrophenia" degli Who). Trovare sempre il meglio in ogni situazione e prima degli altri, un'attitudine che esula dalle mode. Liberi dal consumismo sfrenato, dagli schemi imposti, dall'autoghettizzazione, dalla politica e dalle religioni. Proprio per queste caratteristiche il vivere mod ha lo stesso senso oggi come agli inizi del movimento. In ogni parte del mondo, sotto qualsiasi regime politico e in qualsiasi periodo storico. Ma un'altra frase molto efficace è "Il Modernismo si vive, non si spiega". Personalmente al Modernismo ho dato tutto me stesso ma in cambio ho avuto tutto, anzi di più. E'bello essere mod.

Mod revival: 1979/2009, 30 anni appena festeggiati a Torino con sette bands italiane sul palco. Quali sono le differenze tra mod "originali" e quelli che ne hanno ripreso lo stile anni dopo?
Negli anni, dal primo Modern jazz ascoltato dai "pionieri" del Modernismo, il patrimonio musicale degli ascolti dei Mods si è arricchito di un sacco di altri generi, essenzialmente generati dalla musica nera. Quindi i musicisti mod ascoltano e suonano veramente un sacco di generi diversi: r&b, beat, soul, ska, rocksteady, psichedelia, powerpop, britpop, indie e chissà quanti altri generi ancora a venire.

Quanti mods siete riusciti a contare ad oggi in Italia, e dove si concentrano maggiormente?
Non amiamo e non facciamo certo dei "censimenti". Saremo un migliaio in tutta Italia e di Mods ne puoi trovare veramente ovunque, su e giù per tutta la Penisola.

Descrivimi il look tipico di un mod, dalla testa ai piedi...
Così come la musica, anche l'abbigliamento dei Mods è veramente ricco pieno di sfaccettature e "sottostili". C'è chi si rifa all'immagine dei primi Mods con abiti di taglio italiano anni 60, altri più fine anni 60, altri legati al revival '79 o addirittura a quello del '94. E poi c'è tutto l'universo mod femminile, veramente sterminato. Ci sarebbe da scrivere un libro intero e in una risposta sarei veramente incompleto e penalizzerei troppi aspetti estetici del nostro stile. In ogni caso un mod lo si distingue anche in mutande…

Dove vi rifornite? Negozi specializzati o abiti su misura?
Sarebbe bello potessimo sempre farci fare abiti su misura, purtroppo costano cari! Cerchiamo di trovare abiti usati ben tenuti e di buon taglio nei negozi vintage o nei mercatini. Esistono anche negozi specializzati, più che per gli abiti però ci serviamo da loro per polo, magliette, pantaloni sta-prest, giubbotti, felpe, maglioni, in pratica la parte più "casual" del nostro abbigliamento.

Il ritrovo è sempre in piazza Statuto?
Certo, davanti al n° civico 18 (Palazzo Paravia), dal 1980 e per sempre.

Fate parte degli ultras granata, a Torino. Che legame si crea tra mod e ultras?
Vivere la realtà urbana in modo estremo e sviluppare un forte senso di appartenenza sono caratteristiche che fanno di alcuni Mods anche l'essere ultrà della propria squadra.

Direi che questo non è il periodo migliore per parlare di calcio per la squadra del Toro. Vuoi lanciare comunque un messaggio a dirigenti e giocatori della tua squadra del cuore per dare la carica giusta per la prossima stagione?
Cominciamo tutto da capo, puntando tutto sui giovani ed evitando accozzaglie di giocatori demotivati o a fine carriera come era il Toro di quest'anno.

Nel tuo libro "Il migliore dei mondi possibili", descrivi il mondo dei mods e lo definisci "un mondo diverso ma mai fuori dalla realtà o autoghettizzato". Come viene giudicato dall'esterno il vostro mondo e come vi difendete dai giudizi altrui?
Non sta a me dirti come siamo giudicati all'esterno, visto che io sono decisamente "interno". Ma credo che "giudicare" qualcuno sia già in partenza un errore e una mancanza di rispetto. Noi diamo rispetto a tutti e ne vogliamo altrettanto in cambio. Ci piace confrontarci e partecipare attivamente alla vita metropolitana, inserendoci fino in fondo nel tessuto urbano in ogni aspetto della vita quotidiana. Con tutti e in tutto, ma sempre con una forte e chiara identità "mod" a motivarci e distinguerci.

Politicamente come si schierano i mods?
Non si schierano proprio. Di sicuro la cultura Mod è la prima che ha saputo fondere insieme culture e soprattutto etnie provenienti da ogni parte del mondo, il suono afroamericano e giamaicano, gli scooter e i vestiti italiani ed europei. Giovani neri e bianchi che si trovavano ad ascoltare il jazz, r&r, condividendo gusti estetici e necessità sociali. La vera e propria integrazione senza ipocrisie politiche. Insomma, un mod razzista non può esistere, sarebbe un falso storico.

Tra le preferenze musicali dei mods si trovano le sonorità più energiche e rumorose di gente come Who e Jam, i ritmi in levare dello ska e un certo amore per le sonorità beat e soul. Come si conciliano stili così diversi tra loro?
La varietà di stili musicali ed estetici è la dimostrazione di quanto la cultura mod sia estesa ed evoluta negli anni. Altro che "inquadrati"!

Festival di Sanremo e Festivalbar. E poi piccoli clubs, grandi platee, fabbriche. Luoghi molto diversi dove portare la propria musica. Anche questo, come i vari generi musicali suonati, rappresenta la "duttilità" di un gruppo mod?
E' fondamentale essere sempre noi stessi in qualsiasi situazione, che sia la più nazional popolare o quella più "sovversiva". Noi suoniamo la nostra musica proponendoci con la nostra immagine e dicendo quello che pensiamo sempre, senza "aggiustare" o "evitare" in funzione dal palco in cui ci esibiamo. Nei palchi così come nella vita quotidiana di qualsiasi mod, si trovi sul posto di lavoro, a scuola o a farsi una passeggiata per le vie del centro.

C'è ancora rivalità con altre "bande" come gli storici nemici rockers o altri?
Gli scontri degli anni 80 a livello metropolitano erano frutto della necessità di conquistare spazi nel territorio urbano. A Torino, a vivere la strada, siamo rimasti solo noi Mods. La rivalità con i rockers o con altre realtà non hanno senso d'essere. Ciò non toglie che noi Mods di piazza Statuto siamo una realtà mod e solo mod al 100%, la nostra identità è molto precisa.

A proposito di scontri. Siete nati e cresciuti a Torino. E Torino vi ha "delusi" dal vostro punto di vista. Possiamo riassumere gli eventi che vi hanno portato a scegliere di non suonare più nel capoluogo piemontese e se ancora oggi mantenete questa scelta?
Torino è molto ben descritta dall'ultimo libro di Giuseppe Culicchia, "Brucia la città". Consiglio vivamente la lettura. Non suoniamo più a Torino perché in tanti anni di attività, abbiamo sempre avuto una nostra indipendenza da realtà locali che hanno sempre monopolizzato tutto ciò che è musica. Ciononostante siamo arrivati ad ottenere risultati entusiasmanti per un gruppo metropolitano come il nostro e questo ha accentuato l'ostilità di alcuni musicisti, alcuni giornalisti e alcuni operatori del settore musicale a Torino i quali hanno raggiunto, anni addietro, livelli di boicottaggio e censura nei nostri confronti veramente vergognosi (vedi "mai più a Torino" sul nostro sito).

Ecco perché dal 24 ottobre 2004 non suoniamo più a Torino.

Ultimamente siamo stati contattati per cercare chiarimenti costruttivi, stiamo supportando il progetto (che ci sembra valido e utile per Torino) TorinoSistemaSolare mettendo a disposizione il nostro nuovo singolo estivo "Vamos a la playa". Il tempo ci dirà se finalmente la persecuzione degli Statuto a Torino da parte dei poteri forti e dei giornali sarà veramente finita, una volta per tutte.

Il fatto di essere coerenti fino in fondo con le vostre ideologie vi ha più penalizzato o premiato?
Essere coerenti è fondamentale per vivere bene ogni giorno con sé stessi. Esiste premio migliore?

Quale futuro vi aspetta come mods e come Statuto? Sempre che si possano scindere le due cose...
Noi siamo nel futuro da 26 anni e il bello deve ancora venire! W i Mods!

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L'articolo Statuto - via Mail, 01-06-2009 di Christian Amadeo è apparso su Rockit.it il 2009-06-02 00:00:00

COMMENTI (3)

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  • pietro 15 anni fa Rispondi

    sono dei grandi!

  • pons 15 anni fa Rispondi

    ci vediamo al mi ami!

  • nicko 15 anni fa Rispondi

    fichi!
    :)