Paola Turci - Studi Rai, via Asiago 10 - Roma



Be', insomma. Una mezza metamorfosi Paola Turci l’ha vissuta, con l’ultimo disco “Tra I Fuochi In Mezzo Al Cielo”. Segno ne sia quel “tra” – programmatica preposizione articolata - che sta a testimoniare “la possibilità che l’arte ha di infilarsi, a sogliola, fra i contrasti della nostra società”, come confida ai microfoni di Radio Uno per una nuova puntata de “I concerti del venerdì” di cui è protagonista.

Una metamorfosi che l’ha vista privilegiare il suo lato roseo, intimista, soffice a dispetto di quel dark-side che è da sempre la sua cifra stilistica. Un cambiamento di cui si ha chiara testimonianza nel radioshow per la Rai: rapido ed intenso, attento alle sfumature, tecnicamente pulito. E forte anche dei ricami violinistici di Olen Cesari, guest-star direttamente dalla band di Sergio Cammariere. Che certo non ha avuto ampi margini di manovra all’interno di strutture prevalentemente ballad ma che quando ha potuto ha lasciato il suo colore.

Dal nuovo disco dal vivo colpiscono senza dubbio più di altre “Troppo occidentale”, quasi un rigurgito della Janis Joplin nostrana, e la crepuscolare (ma neanche tanto, a pensarci bene) “Quasi settembre”. Nuova veste, invece, per vecchi successi come “Volo Così”, sacrale, o “Sabbia Bagnata”: arrangiamenti che portano a “scoprire angoli nascosti di pezzi eseguiti dal vivo 5mila volte, ma che continuano ad offrire spazi di manovra” nell’esecuzione live. E si sente. Tirati, cesellati, stravolti ma indirizzati a parlare un linguaggio più morbido eppure costantemente fitto di rimandi, emozioni, turbamenti.

Si, perché alla fine la Turci di questo parla, anche se indossa la bella Telecaster gialla a tracolla meno che in passato: di quanto le passa per la testa. Una testa pensante, però, che non smette di interrogarsi su quel che le scorre attorno.

Il gruppo la supporta egregiamente: la ritmica di Ale “Diesis” Canini – ormai suo braccio destro anche nella scrittura dei dischi – è tosta al punto giusto, tuttavia ogni tanto sembra peccare di invasività. Bravo il chitarrista Davide Aru, anche nelle sue manovra al mandolino. Essenziale Andrea Rosatelli al basso e Lucio Morelli al pianoforte gravato dal compito di condurre, nove su dieci, la linea armonica delle canzoni.

Per il resto, c’è tutta la Paola Turci che l’Italia conosce: affascinante nel suo misterioso e mistico tono nasale e sfibrato, onesta nel confronto col pubblico, amante della Vita anche nelle sue sfaccettature più ambigue.



La Telecaster a tracolla se la mette un po' meno, Paola Turci. Perché, soprattutto con l'ultimo "Tra I Fuochi In Mezzo Al Cielo", ha deciso di lavorare su arrangiamenti più "suonati", meglio architettati, di sfruttare ancor più l'enigmatica voce. Dal vivo, in concerto agli studi di via Asiago 10 per la serata de "I concerti del venerdì" condotta da Silvia Boschero, si presenta in gran forma: affascinante come sempre, con un top "andante" bordeaux e i capelli nerissimi. E la tranquillità espressiva di chi sa di aver sempre messo l'anima in ogni mezza semibreve segnata sul pentagramma

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L'articolo Paola Turci - Studi Rai, via Asiago 10 - Roma di Pseudo è apparso su Rockit.it il 2005-12-18 00:00:00

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