Bisogna pagare la SIAE anche se si suona musica non SIAE?

Chiedilo all'avvocato: la rubrica di Rockit in cui l'avvocato Simone Aliprandi risponde a dubbi su diritti d'autore e dintorni

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Per proporre le tue domande all'Avvocato Aliprandi, scrivi a aliprandi@rockit.it 
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#20 Spesso succede che, se si organizzano eventi di musica dal vivo con artisti non iscritti alla SIAE e che eseguono brani non registrati alla SIAE, l'ufficio SIAE locale chieda comunque il versamento di un forfait, che verrà restituito solo dopo le dovute verifiche. E' legittimo?

Questo è uno dei temi più caldi e dibattuti. Giustamente viene spesso da chiedersi perché si dovrebbero versare dei soldi alla SIAE se la SIAE non ha nulla a che fare con la musica suonata in quell'occasione. Il problema però sta in una sorta di “presunzione” secondo cui, essendo il repertorio musicale gestito dalla SIAE davvero immenso (si pensi che gestisce anche gli autori del resto del mondo, attraverso accordi con le collecting society estere), si presume che sostanzialmente in uno spettacolo di 2-3 ore qualche brano tutelato dalla SIAE ci scappi quasi sicuramente. E visto che l'unico modo per verificare se davvero non ci è scappato è quello di chiedere comunque la compilazione del programma musicale (borderò) ed eventualmente registrare la serata, ecco che i responsabili degli uffici SIAE spesso applicano un'interpretazione molto conservatrice delle regole (che – bisogna dirlo – sono tutt'altro che chiare). La scelta di far versare un forfait in anticipo è più che altro un modo per loro per “mettere le mani avanti” nel caso qualche organizzatore di eventi musicali ne approfitti, dichiarando il falso e poi lasciando che si suonino brani in gestione SIAE anche senza autorizzazione. Ad ogni modo, da tempo si attende che la SIAE fornisca chiare direttive su questo tema; e nel frattempo ogni sede distaccata SIAE si autoregola secondo le sue prassi. Non è certo una situazione ottimale, ma spesso adattarsi alle loro richieste è l'unico modo per evitare di avere ulteriori complicazioni.

Avv. Simone Aliprandi

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L'articolo Bisogna pagare la SIAE anche se si suona musica non SIAE? di Simone Aliprandi è apparso su Rockit.it il 2013-06-26 00:00:00

COMMENTI (3)

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  • raidina 4 anni fa Rispondi

    @vommino È una vera e propria vergogna il distema di strozzinaggio idesto da questa organizzazione.Certamente non aiuta la diffusione della mudica e neppure incoraggia eventi culturali.Si potrebbe rovesciare la prospettiva e sottolineare il fatto,non marginale,che quando si eseguono brani di qualsiasi autore, si fa un'opra di diffusione e dunque l'autore ne acquista in visibilità.

  • vommino 11 anni fa Rispondi

    Un pagamento forfettario??? Forse (FORSE) può essere previsto, ma è un'opzione MAI stata presa in considerazione (né tantomeno enunciata) nel corso di più di 11 anni di miei rapporti lavorativi con la dannata SIAE. Una band che esegue brani non tutelati in una serata AD INGRESSO LIBERO E GRATUITO deve semplicemente compilare preventivamente quello che si chiama MODULO SOSTITUTIVO DEL PROGRAMMA MUSICALE, in cui autocertifica che i brani che andrà ad eseguire non sono tutelati (con tanto di tracklist + nome dell'autore di ogni singolo pezzo). Questo modulo deve poi essere fatto pervenire all'ufficio SIAE di competenza, anche via fax. E' ovvio che nessuno della band deve essere iscritto alla SIAE, altrimenti può successivamente incorrere in sanzioni. Tutto ciò esenta da QUALSIASI PAGAMENTO, a meno che la serata non preveda un biglietto d'ingresso, ma questo è un altro discorso.

    Prima di pagare vergognosi e fantomatici forfait, informatevi a modo. I funzionari SIAE sono al 99% impreparati e/o in mala fede. Quindi andate da quegli strozzini e pretendete il benedetto MODULO SOSTITUTIVO. Se non non sanno cosa sia o si rifiutano, bé... agite di conseguenza a seconda della vostra indole.

  • franky.nastro 11 anni fa Rispondi

    "versamento di un forfait, che verrà restituito solo dopo le dovute verifiche" ?!?!?!?!?!?!?!!?!?!?!? Questa cosa non è mai esistita!