FIMI, da gennaio validi ai fini delle classifiche solo gli streaming a pagamento

Dopo una prima fase di test che comprendeva anche gli streaming gratuiti, la FIMI ha deciso di prendere in considerazione soltanto gli ascolti in abbonamento.

Dopo un periodo di prova, partito per gli album il 7 luglio scorso, in cui sono stati presi in considerazione anche gli streaming gratuiti, la FIMI ha stabilito che, da gennaio 2018, verranno conteggiati ai fini delle classifiche Top of the Music soltanto gli streaming a pagamento, ovvero gli ascolti derivati dai servizi in abbonamento premium.



La decisione è stata presa perché, nonostante la fruizione free sia sempre molto diffusa, i servizi a pagamento sono in forte crescita determinando un cambiamento nel mercato musicale che deve essere preso in considerazione: lo streaming è ormai un metodo di ascolto tra i più utilizzati, un segmento di mercato che vale ben il 44%. Il nuovo conteggio sarà applicato sia per la classifica degli album che per quella dei singoli, e ovviamente avrà effetto sulle certificazioni d’oro e di platino. Per quanto riguarda il conversion rate tra download e streaming (ovvero per i singoli 1 download per 130 ascolti, mentre per gli album si utilizza lo stesso principio e il numero totale degli ascolti relativi ad un titolo album viene diviso per 1.300, col limite del 70% di ascolti per una singola canzone rispetto alle altre, per evitare che un unico tormentone trascini un intero album in classifica), al momento non cambia nulla, ma saranno svolte delle analisi semestrali al fine di aggiornare eventualmente il sistema. 

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L'articolo FIMI, da gennaio validi ai fini delle classifiche solo gli streaming a pagamento di margherita g. di fiore è apparso su Rockit.it il 2017-12-14 11:47:00

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