Anche Enrico Ruggeri e J-Ax lasciano la SIAE in favore di Soundreef

Il caso più famoso è quello di Fedez, ma anche altri artisti stanno abbandonando la SIAE

Foto via Wikipedia
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05/01/2018 - 12:45 Scritto da Chiara Giletti

Da quando nel 2014 il tribunale di Milano ha ritenuto che collecting societies alternative alla SIAE come ad esempio Soundreef siano perfettamente legali in Italia, la società fondata da Davide D'Atri ha sottratto al monopolio SIAE diversi artisti. Uno dei casi più eclatanti è stato quello di Fedez (anche se si è svolto in una zona grigia mai davvero chiarita), ed è di oggi la notizia che anche il suo sodale J-Ax e il cantautore Enrico Ruggeri abbiano preferito la società di collecting inglese.

Intervistato da Rockit, D'Atri aveva così illustrato le tre principali differenze tra Soundreef e le altre agenzie di collecting: "La prima è la velocità in termini di rendicontazione e pagamento; nel Soundreef live per esempio noi rendicontiamo all'autore ed editore dopo solo 7 giorni dal concerto, mentre una collecting tradizionale può arrivare a rendicontare anche dopo 12 o 18 mesi. Per il pagamento, noi paghiamo entro 90 giorni dal concerto mentre una collecting normale può arrivare a pagare fino a 18-24 mesi dopo il concerto.
L'altra cosa molto importante è il borderò digitale. Niente più errori sul borderò cartacei che possono essere invalidati. L'ultima cosa riguarda invece la trasparenza dell'informazione, nel senso che ogni autore o editore che si iscrive a Soundreef (tra l'altro l'iscrizione è totalmente gratuita e non ci sono tasse annuali) ha un account online dove può visualizzare esattamente dove la sua musica viene suonata, quanto ha guadagnato e quando verrà pagato. Quindi in ogni momento si può risalire all'utilizzazione originale. Se ti arrivano 5.59 € sai esattamente da dove vengono: 50 centesimi da Stoccolma, 30 da Bari e via dicendo." (ad oggi anche SIAE permette di controllare la rendicontazione online e ha integrato il borderò digitale, ndr)

Insieme alle reazioni di D'Atri, che naturalmente ha dichiarato di essere felice delle nuove acquisizioni, è arrivata anche la risposta di SIAE, nelle parole del direttore generale Gaetano Blandini: “Siamo noi a ringraziare il Maestro Ruggeri che per tantissimi anni è stato nostro associato e che nel 2016 è stato tra i primi mille firmatari della Lettera SIAE in Difesa del Diritto d’Autore. Proprio perché abbiamo avuto occasione di conoscere la sensibilità di Enrico Ruggeri nelle battaglie a tutela del diritto d’autore, la sua scelta ci risulta francamente incomprensibile. La Società a cui ha deciso di affidarsi, sulla base della normativa vigente, opera illegittimamente nel nostro Paese in cui l’attività di intermediazione del diritto d’autore è consentita alle organizzazioni – come SIAE - senza scopo di lucro e gestite dai propri associati. SIAE era e resterà la casa degli autori e degli editori e le sue porte erano e resteranno aperte per Enrico Ruggeri e per tutti gli autori, che siano o meno di successo, già famosi o sconosciuti”.

Anche Filippo Sugar, presidente di SIAE, aggiunge: “Nel rispetto assoluto della libertà individuale di decidere, esprimiamo il nostro rammarico e il dispiacere per una scelta di difficile comprensione, anche alla luce dei rilevanti successi che, nell’interesse di tutti gli associati, SIAE ha raggiunto negli ultimi anni. La Società Italiana degli Autori ed Editori è e continuerà ad essere una Società no profit, governata dai propri associati, che non può, ma soprattutto non vuole, ingaggiare campagne acquisti. SIAE è in linea con la normativa vigente, nel rispetto della Direttiva Barnier, e quindi non fa alcuna discriminazione tra associati, trattando tutti nello stesso modo”

 

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