Foto Profilo: Fancies

Foto Profilo è la nostra rubrica con cui presentiamo nuove band: oggi è il turno dei Fancies.

Foto di Silvia Piva
Foto di Silvia Piva

Torna la nostra rubrica Foto Profilo, con cui continuiamo a perseguire la nostra missione primaria: presentarvi nuovissime e validissime band italiane. La regola è solo una: per ogni risposta, una foto. Oggi vi presentiamo i Fancies, band palermitana che ha esordito a maggio con il singolo "Al di là dell'Africa". Conosciamoli meglio.

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Prima eravate una cover band. Quale artista e quali brani avete reinterpretato?
Abbiamo iniziato circa cinque anni fa con una formazione acustica, molto semplice, che ci consentiva di suonare in diverse situazioni, dalle più intime nei ristoranti alle più grandi sui palchi. Abbiamo cominciato suonando i brani che hanno fatto la storia del rock 'n' roll, da Elvis a Chuck Berry, da Jerry Lee Lewis a Little Richard. Successivamente abbiamo scoperto i Beatles, i Doors, i Creedence, per poi arrivare agli anni '70 e '80 con David Bowie, il cantautorato italiano con i due Lucio, Battisti e Dalla appunto. Abbiamo fatto un percorso musicale molto lungo, che ci ha portato ad avvicinarci con meno riserve alla musica pop contemporanea, declinata in tutte le sue molteplici sfumature. Insomma, abbiamo provato a non tralasciare nulla, anche se la ricerca e l'esplorazione sono le parti più esaltanti dei processi formativi, quindi speriamo di avere ancora tanto da scoprire.

(credit: Julie Cockburn)

Cosa vi ha spinto a passare dalle cover a scrivere brani di vostro proprio pugno?
Il bisogno di buttare fuori impressioni e sensazioni accumulate con il tempo. Adesso ci sentiamo pronti di dire al pubblico la nostra, è da quasi due anni che lavoriamo al nostro disco e ci auguriamo di poterlo fare ascoltare a tutti al più presto. È iniziato tutto grazie alla costanza, non abbiamo mai avuto fretta nello scrivere le nostre canzoni: occorre essere ispirati, c'è bisogno che la luce sia accesa, avere tutte le carte in tavola, e fortunatamente sembra che ci siamo dentro.

(credit: Daniel Mercadante)

Il vostro sound ha un sapore molto anni '70, ma si avvicina anche a un'elettronica più moderna: come definireste con una parola il genere che fate?
Direi che fancy-pop è la parola più calzante. Non è un genere musicale, è una suggestione.

(credit: Vanessa Mckeown)

"Al di là dell'Africa" è un pezzo dal suono leggero, molto estivo, anche se allo stesso tempo parecchio malinconico: dietro il testo si nasconde per caso il ricordo di qualche vostra estate in particolare? Se sì, volete raccontarci qualcosa?
Dietro "Al di là dell'Africa" si nasconde una storia fatta di tanti momenti realmente accaduti, la maggior parte malinconici, che sentivamo di buttar giù in un modo, definiamolo amaro, ma con la voglia di andare avanti e di riprendere il controllo della situazione. C’è amore ma anche tanta illusione, c’è amarezza ma anche spensieratezza e voglia di lasciarsi andare. L'ispirazione del titolo probabilmente sarà dovuta alla posizione geografica, e il fatto che siamo siciliani.

(credit: Domenico Pellegrino)

“II capodoglio gonfiabile allude al proverbiale elefante nella stanza, espressione tipica della lingua inglese metafora di un problema che tutti vedono ma di cui nessuno vuole parlare. In questo caso il capodoglio, gonfiabile, rappresenta la leggerezza e l'ironia che a volte occorrono per affrontare i problemi della vita”: come mai avete utilizzato la figura del capodoglio per esprimere questo concetto nel videoclip di "Al di là dell'Africa"?
È stata un’idea di regia e l’abbiamo sposata subito, dal momento che completava al meglio il messaggio che volevamo dare con "Al di là dell'Africa".
Se ci pensi, la balena gonfiabile è l'ideale per comunicare quel concetto: è ingombrante e sembra pesante, eppure è leggera poiché piena d'aria: insomma un elemento che è riuscito a dare quel giusto tocco surreale, che è sempre presente nella nostra scrittura e nel nostro immaginario.

(credit: Paul Fuentes)

A proposito del video, è stato girato da Giacomo Triglia che ha lavorato con molti nomi tra cui Colapesce, Afterhours e altri. Com'è stato lavorare con lui?
Abbiamo lavorato con un grande professionista, che ha saputo metterci immediatamente a nostro agio. Sapeva esattamente cosa fare in ogni momento delle riprese, e questo ha sicuramente contribuito a far lavorare in maniera coordinata e fluida il nostro team di lavoro. Ci è servito tanto lavorare con Giacomo per avere chiari alcuni retroscena delle riprese dei videoclip, ne abbiamo fatto tesoro e tutto questo siamo sicuri che ci servirà in futuro. È stata una prima grande esperienza, magari collaboreremo di nuovo. Chi lo sa?

(credit: Gary Baseman)

Anticipateci qualcosa sull'album che verrà.
Sarà un insieme di sapori, di storie tutte diverse tra loro ma unite da un unico filo conduttore. Il nostro desiderio è quello di creare un album che contenga delle canzoni che siano legate tra loro, che abbiano colori diversi ma su uno stesso sfondo a tinta unica. L’uscita dell’album sarà anticipata da altri singoli, il primo dei quali uscirà fra un po’ di giorni, quindi rimanete sintonizzati.

(credit: Annique Delphine)

La domanda è d'obbligo: siete mai stati in Africa o al di là dell’Africa.
Qualcuno di noi è stato in Africa. Ma concettualmente parlando credo che tutti siamo stati al di là dell’Africa, altrimenti non ne potremmo parlare. Non sappiamo esattamente dove sia, ma sappiamo come si ci arriva e, se volete impiegare meno tempo, ci sono le scorciatoie.

(credit: David Alabo)

 

 

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L'articolo Foto Profilo: Fancies di Francesca Marini è apparso su Rockit.it il 2018-07-12 08:39:00

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