Patrimonio UNESCO, non mi unisco!

Nel 2019 vale tutto, e questa canzone è la colonna sonora di questa giornata

22/01/2019 - 17:38 Scritto da Vittorio Farachi

La notizia del giorno non è proprio a tema musica italiana, non strettamente almeno. Lino Banfi è stato presentato da Luigi Di Maio come rappresentante del governo all’interno della Commissione UNESCO. Questo non significa che la gestione del patrimonio culturale italiano spetti a Nonno Libero, esiste comunque un consiglio direttivo e non è stato comunicato ancora quale ruolo l’attore andrebbe a ricoprire. Certo è che fa comunque notizia il fatto che Banfi abbia presentato il suo nuovo ruolo con un “basta con tutti questi plurilaureati nelle commissioni, io porterò un sorriso”. Bello il sorriso, per carità, ma in una commissione tecnica di quel tipo forse rinunciare alla risata per la competenza non sarebbe una cattiva idea.

Ma se questa era la dovuta premessa, il senso di questo articolo non è direttamente parlare della questione. Un po’ di tempo fa alle orecchie della redazione è arrivata una cosa strana, di quelle che non capisci neanche alla terza volta se è una figata o una cagata pazzesca. UN3SCO dei Rathauz probabilmente è entrambe le cose, e se oggi abbiamo avuto la conferma che davvero nel 2019 vale tutto allora sì, questa è la colonna sonora del giorno. 

video frame placeholder

Con una buona probabilità, se hai visto il video qui sopra, stai ancora pensando "che cazzo è sta roba". Ora puoi scegliere di riguardarlo quante volte vuoi, ma è molto difficile che tu riesca a capirci qualcosa. Video super contemporaneo e cappucci Versace, flow da trap boy di provincia. Nello stesso video però anche tutti i riferimenti pseudoesoterici e satanisti da adolescente in fissa con Burzum. Sta cosa è strana forte, e per quanto curioso e interessante e diverso tutto questo è difficile da definire bello. Ma è innegabile il magnetismo di uno scontro culturale fortissimo, come se la trap e il black metal scandinavo avessero avuto un rapporto occasionale da ubriachi, in maniera approssimativa, confusa e probabilmente pentendosi la mattina dopo. Neanche a dirlo, dietro questa roba esiste un'intera scena. 

Cosa ci insegna questa giornata, quindi? Che finchè il riscaldamento globale o una guerra per le risorse del pianeta non ci darà qualcosa di più serio a cui pensare, nel grande tragicomico paese in cui stiamo vivendo, siamo ancora dentro un momento di sperimentazione e creatività e futuro. Che anche se il risultato poi è una ciofeca c'è chi, in ogni genere, non solo ha creato un nuovo linguaggio, ma sta cercando di innestarlo dentro cose ancora più nuove. Oltre le battute e le ironie quindi, i Rathauz sono davvero da tenere d'occhio, se non altro per il merito di essere genuinamente fuori di testa. Certe cose poi non dobbiamo ascoltarle per forza, ma è bello sapere che esistono. E che le pazzie e i clash culturali sono interessanti, che è bello mescolare le cose. Dove? Nell'arte, nella musica, nelle opere d'ingegno. Queste sono tutte cose che possono essere riempite anche solo da un sorriso. Quando però bisogna decidere chi deve garantire la sopravvivenza e lo sviluppo delle stesse, forse è meglio un sorriso in meno ed un po' di competenza in più. 

 

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L'articolo Patrimonio UNESCO, non mi unisco! di Vittorio Farachi è apparso su Rockit.it il 2019-01-22 17:38:00

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