Bookit #39: i libri da leggere in primavera

Bookit è la rubrica di Rockit con cui vi consigliamo i libri a tema musica per il vostro tempo libero.

grafica di @beynot
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Con la primavera torna anche l'appuntamento con Bookit, la nostra rubrica dedicata ai libri a tema musicale. Questa volta abbiamo selezionato un poker di quattro novità che ci hanno particolarmente convinto, di seguito le nostre proposte.

Gianni Valentino - Io non sono Liberato

Il libro di Arcana Edizioni è uno dei più interessanti e massicci studi non soltanto sul misterioso artista partenopeo ma anche su un modo di fare musica, e marketing, tipico di questi anni. Infatti Valentino costruisce un’opera solida, anzi solidissima che si avvale di una conoscenza profonda e attenta della lingua napoletana, anche dal punto di vista filologico, sintattico e grammaticale, unito a un’attenzione come pochi per ricostruire il progetto Liberato, ovvero le strategie di comunicazione, le operazioni di svelamento/nascondimento e la “genesi dell’hype” di cui l’artista di cui nessuno conosce l’identità è stato capace. Non è però un discorso che si concentra solo su Liberato ma abbraccia anche la musica partenopea in genere, o meglio, quella musica partenopea che “ce l’ha fatta”, che ha superato i confini nazionali e che ha avuto successo anche e soprattutto all’estero. Ma non finisce qui. Già perché Valentino, nel pezzo forse più riuscito dell’intero libro, realizza un’indagine davvero scrupolosa sulla musica neomelodica, dimostrando anche qui, coadiuvato da una lingua personale e frizzante, di conoscerne a pacchi. Insomma, nonostante il titolo un po’ così, il libro di Gianni Valentino è davvero un libro da avere per chiunque abbia vissuto in questi anni. //Mattia Nesto


Renato Zanganelli - Ma chi erano mai questi Beatles?

Ha ancora senso scrivere un libro sui Beatles nel 2019? Se si è armati della verve di Renato Zanganelli, autore di questo “Ma chi erano mai questi Beatles?” decisamente. Infatti il volume edito da BookTime si segnala per essere al contempo agile e non banale e, soprattutto, in grado di ripercorrere le principali tappe della carriera della band più importante della storia con un piglio personale che non ammorba o annoia mai il lettore ma che anzi lo appassiona e lo sprona ad approfondire di più. Zanganelli, per sua stessa ammissione, è un fan sfegatato dei Beatles e questo suo sentimento emerge praticamente da ogni pagina il che è un bene anche se, talvolta, risulta quasi sovrabbondante. Tuttavia quando si parla di Beatles, diciamo così, si è sempre un po’ portati a essere meno severi, specie quando, come nel caso di questo volume, si ha una così ingente mole di rimandi a luoghi, persone e aneddoti di ieri e di oggi che raccontano la passione e il successo dei ragazzi di Liverpool. Una lettura davvero consigliata per gli espertoni della materia ma anche per i neofiti. //Mattia Nesto


Federico Guglielmi - Siberia. Storia illustrata del capolavoro dei Diaframma

“A volte accadono cose davvero strane, tipo avere successo con le proprie paranoie”. A dirla tutta, diversamente da quanto sostiene Federico Fiumani, nel 1985 e dintorni non è poi così strano avere successo suonando il proprio “freddo dentro”, il freddo dei vent'anni e quello di un'epoca in cui le paranoie, quando non erano nascoste dalla plastica fluo, venivano fieramente celebrate dai suoni glaciali e dalle liriche oscure della New Wave. Raccontare un disco come “Siberia” quindi significa raccontare gli anni '80 e i vent'anni (non solo di chi li aveva negli anni '80). Federico Guglielmi lo fa attraverso le voci – e i volti, grazie al notevole corredo iconografico – dei protagonisti, da Miro Sassolini a Ernesto De Pascale, e finisce per scrivere il romanzo corale di “un'opera a se stante, che sfugge a catalogazioni rigorose”, di una scena musicale, di un momento storico e di un fuoco che vive ancora sotto la neve. //Letizia Bognanni


Vincenzo Martorella - Ascoltare/scrivere. Manuale (improprio e antologico) di critica musicale

Nell’era della digitalizzazione di massa, nel regno incontrastato delle opinioni, di fronte a un pubblico indistinto, bulimico, disattento, il critico musicale è morto? “Ascoltare/Scrivere. Manuale (improprio e antologico) di critica musicale” (Ottotipi Edizioni) prova a rispondere anche a questo interrogativo. Esistenziale, verrebbe da dire. La questione, nient’affatto scontata, è: il critico musicale ha ancora diritto di esistere, o è una specie in via di estinzione, minacciato sempre più dalla crisi dell’editoria cartacea, dall’affanno dell’industria musicale e dal potere del Web? Vincenzo Martorella (per chi non lo conoscesse, uno storico della musica e un critico musicale di prima grandezza, già direttore editoriale di Jazz.it, ora docente all’università e in vari conservatori) ritiene che, domani, come oggi, e come ieri, si continuerà a parlare di musica, e che la critica musicale, per continuare a vivere, deve rinnovarsi, mantenendo però fermo un punto: la competenza. Diviso in due parti - una teorica che affronta queste e molte altre questioni, diffondendosi anche in colti approfondimenti e riflessioni di carattere filosofico, storico, sociologico, e una di taglio pratico, in cui sono raccolti anche scritti dell’autore, come esemplificazioni di tipologie di articoli musicali - questo è un libro per chi ama la musica, e ha il desiderio (e la forza, e la pazienza) di impegnarsi ad analizzare il ruolo e il senso del giornalismo musicale, anche se non è del mestiere. //Libera Capozucca

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L'articolo Bookit #39: i libri da leggere in primavera di Redazione è apparso su Rockit.it il 2019-04-30 13:30:00

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