L'estate, l'adolescenza e i successi del Festivalbar

Per anni il Festivalbar è stato sinonimo di estate, contribuendo a trasformare tanti brani (anche non vincitori) in grandi classici

Festivalbar (logo)
Festivalbar (logo)

Per chi è cresciuto negli anni ottanta, il Festivalbar ha sempre annunciato l’arrivo dell’estate: nata nel 1964 e basata per anni sugli ascolti nei jukebox, la manifestazione assunse in quel periodo connotazioni diverse, adeguandosi al mercato discografico e alle esigenze televisive. La fine della scuola, le prime storie che duravano il tempo di una stagione -e anche meno-, e la sera in tv la musica del momento, rigorosamente in playback fino al 2002, con tanti artisti che si esibivano ogni settimana in una piazza italiana, da giugno a settembre. Una costante in quei mesi vacanzieri, tra le settimane al mare e quelle a casa dei nonni, i progetti per il futuro che sembrava lontanissimo e le compilation su cassetta con dedica, frutto di lunghe selezioni e registrazioni approssimative. Il vincitore della kermesse veniva allora stabilito dai risultati delle vendite e dal numero di passaggi in radio e tv, e sarebbero stati poi introdotti nuovi riconoscimenti per le rivelazioni e gli album: ma quello che contava davvero, per i partecipanti, era indovinare il pezzo giusto, il tormentone, il brano irresistibile da canticchiare in auto coi finestrini abbassati, quello che nelle succitate compila non poteva mancare. Il Festivalbar ha accompagnato con leggerezza le nostre estati fino al 2007, quando il format dimostrò ormai di aver perso appeal, registrando un calo di ascolti per poi chiudere per mancanza di fondi, e ci ha regalato tante canzoni divenute nel tempo grandi classici dal sapore nostalgico di mare, flirt e prime sbronze. Se tra i vincitori troviamo brani come “Fotoromanza” di Gianna Nannini o “Mare mare” di Luca Carboni, che fanno parte del nostro background come le foto da bambini o i lunghi giri in motorino -che i tuoi non te lo compravano per paura ma tu andavi con quello degli altri-, ce ne sono molti che non si aggiudicarono il primo posto ma restano altrettanto simbolo di un’epoca, una stagione, tante adolescenze che diventavano terreno di scontro e di continua scoperta, anche nella musica.

Tra tanti memorabili brani ne ho scelti otto, ognuno col suo peso specifico nella storia italiana, non solo musicale: pezzi catchy, ricchi di salsedine e baci rubati, leggeri e orecchiabili e spesso senza pretese, ma legati a un momento della vita a doppio filo, colonna sonora di anni dalle costanti tinte pastello, di scelte facili e cambiamenti complessi, per ripercorrere in pochi passaggi l’essenza di quelle lunghe estati in cui tutto doveva ancora arrivare, e ogni piccolo sogno o innamoramento meritava il giusto sottofondo. Una compilation di memoria condivisa, una playlist  di quello che eravamo, con leggerezza.

Righeira - Vamos a la playa

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Nel 1983 il Festivalbar viene trasmesso per la prima volta sulle reti Fininvest: la manifestazione itinerante gira l'Italia per tutta l'estate chiudendo con due serate all'Arena di Verona, e a condurre ci sono Claudio Cecchetto, Marina Perzy e Vittorio Salvetti. Vince Vasco Rossi con "Bollicine", ma è impossibile non citare i Righeira che con la loro "Vamos a la playa" colorarono le vacanze di un Paese intero, diventando un classico senza tempo. 

Luca Carboni - Ci stiamo sbagliando

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Nel 1984 il patron Salvetti deicde di non presentare più la kermesse, lasciando al timone Claudio Cecchetto e Ramona Dell'Abate e riservandosi solo la produzione dell'evento. Ad aggiudicarsi la vittoria in quell'anno fu Gianna Nannini con "Fotoromanza", ma c'era un cantautore che aveva da poco pubblicato il suo primo album, e che conquistò il Disco Verde -premio riservato ai giovani- con "Ci stiamo sbagliando", pezzo della vita che a distanza di 35 anni ha ancora quel suo fascino da estate malinconica: una hit di Luca Carboni che sembra non invecchiare mai.

Giuni Russo - Alghero

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Giuni Russo si era aggiudicata il Disco Verde nel 1982 con "Un'estate al mare", forse il brano più nota di un'artista straordinaria dall'interpretazione unica. Torna al Festivalbar nel 1986 con "Alghero", brano che non ottenne un successo immediato ma che negli anni divenne un evergreen. A vincere quell'anno fu Tracy Spencer con "Run to Me", una delle tante scoperte di Cecchetto che di nuovo presenta la manifestazione, insieme a Susanna Messaggio. Per la prima volta viene premiato anche un album con la neonata sezione 33 giri: ad aggiudicarsi il titolo è Eros Ramazzotti con "Nuovi eroi".

Sabrina - Boys

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L'estetica anni ottanta, la prosperità e l'edonismo, la bella vita, concentrati in un singolo (e video) che racconta un'epoca: "Boys" di Sabrina Salerno è in qualche modo il simbolo di un decennio, una scoperta per adolescenti in piena esplosione ormonale da bella stagione. Nel 1987 sul palco del Festivalbar la sfida diretta con la sua rivale di décolleté Samantha Fox, in un'edizione vinta da Spagna con "Dance Dance Dance".

Zucchero - Diavolo in me

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Nel 1989 esce "Oro, incenso e birra", uno dei dischi di maggior successo di Zucchero -per sette anni l'album italiano più venduto nel mondo, con oltre 8 milioni di copie vendute- e in quell'anno l'artista emiliano partecipa al Festivalbar con "Diavolo in me", che trascina l'estate ma non riesce a battere "Ti pretendo" di Raf, che si aggiudica quell'edizione. A vincere nella sezione 33 giri Edoardo Bennato con "Abbi dubbi", contenente l'hit "Viva la mamma".

883 - Hanno ucciso l'uomo ragno

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Nel 1992 gli 883, lanciati da Claudio Cecchetto, pubblicano il loro primo album "Hanno ucciso l'uomo ragno": con l'omonimo brano partecipano al Festivalbar -vinto quell'anno da Luca Carboni con "Mare mare"- facendolo diventare uno dei tormentoni di quell'estate, e iniziando una carriera (prima in due, poi di Max Pezzali da solista) che sarebbe durata a lungo, e l'anno successivo si aggiudicano il premio come miglior album con "Nord Sud Ovest Est". 

Jovanotti - Ragazzo fortunato

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"Ragazzo fortunato" di Jovanotti è un singolo estratto dal suo sesto album "Lorenzo 1992", e con cui l'artista partecipa al Festivalbar del 1993 -in gara anche in coppia con la Nannini con "Radio baccano". Vince Raf con "Battito animale", in un'edizione che lancia due tormentoni internazionali: "What is Love" di Haddaway -sigla di chiusura del programma- e "All That She Wants" degli Ace of Base.

Samuele Bersani - Freak

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Dopo aver partecipato con "Chicco e Spillo" nel 1993, Samuele Bersani torna al Festivalbar nel 1995 con "Freak" e "Spaccacuore", due brani tratti dal suo secondo album "Freak". Vincono in quell'anno  gli 883 con "Tieni il tempo", anche se il primo classificato fu Gianluca Grignani, che rifiutò il premio contestando l'uso del playback: ma chi non ricorda il progetto di esportare la piadina romagnola in India, protagonista anche del video?

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L'articolo L'estate, l'adolescenza e i successi del Festivalbar di margherita g. di fiore è apparso su Rockit.it il 2019-06-11 11:25:00

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