Come sapete, dal primo luglio entra in vigore il biglietto nominale per evitare bagarinaggio agli eventi live, che sono un affare sempre più fiorente in Italia (tutti i numeri del business dei grandi eventi qui). Per tornare brevemente sull'argomento, i concerti e gli eventi che ospiteranno più di 5000 persone dovranno vendere solo biglietti nominali che, come dice il nome, recheranno sopra il nome dell'acquirente e non potranno essere rivenduti se non tramite i canali ufficiali.
Una vera rivoluzione che però non piace a tutti: L'associazione Assomusica, che comprende organizzatori e produttori degli spetacoli di musica dal vivo ha contestato la norma introdotta dal parlamentare 5 Stelle Sergio Battelli, inserita nella recente Legge di Bilancio. Questo il pensiero del Presidente di Assomusica Vincenzo Spera: "Siamo contrari a ogni forma di bagarinaggio, ma i consumatori devono sapere che con i costi dei biglietti aumenteranno, cambiare il nome dell'utilizzatore non sarà una procedura veloce e si creeranno più code agli ingressi per i controlli". In più, sottolinea che i biglietti nominali già introdotti per le partite di calcio non sono riusciti a debellare la piaga del bagarinaggio.
Secondo Assomusica, si dovrebbero colpire più duramente i siti di secondary ticketing che continuano indisturbati a vendere biglietti si spettacoli (spesso sold out) a cifre astronomiche, limitando il ricarico al massimo del 20% del valore del biglietto, oppure chiuderli direttamente, rendendo davvero illegale la pratica del bagarinaggio. Anche TicketOne, in un comunicato rivolto all'AGCOM, chiede che vengano rispettate le leggi perché i 3 siti di secondary ticketing e i bagarini fuori dai concerti continuano ad operare in totale tranquillità, alla faccia edegli esposti e delle normative. Anche per il colosso di vendita dei biglietti online, l'entrata in vigore del biglietto nominale sarà una misura invasiva e onerosa nei confronti di pubblico e operatori del settore, ma non riuscirà a fermare il bagarinaggio.
Se il costo del biglietto lieviterà sarà un problema enorme, dal momento che già adesso i grandi eventi hanno dei prezzi proibitivi. Come già ampiamente dettagliato, per un evento con area pit e posti in piedi, oggi si va dai 60 agli 80/100 € del solo biglietto. Se aggiungiamo tutte le spese accessorie (viaggio, vitto, pernottamento, merchandising e tutto il resto), il concerto diventa davvero una roba da ricchi. Un ulteriore aumento del biglietto rischierebbe di far collassare un business che invece al momento funziona a gonfie vele.
Roberto De Luca di Live Nation Italia ha provato i biglietti nominali per le due recenti date romane di Ed Sheeran, ma sembra non sia andata benissimo: ha ricevuto 3000 email di lamentela da parte del pubblico e ci fa notare che pagare cento persone per un'ora di controlli è molto costoso per la produzione. Come se non bastasse, la costruzione del palco dovrà essere velocizzata, perché per evitare code i cancelli saranno aperti prima del previsto e anche quello costituirà un costo superiore. I bagarini intanto se ne fregano e sui siti di secondary ticketing ci sono già dei biglietti nominali in vendita.
A leggere tutte queste perplessità, l'introduzione del biglietto nominale potrebbe rivelarsi una di quelle cose all'italiana che giustificano il detto "fatta la legge trovato l'inganno": produzioni più costose, file più lunghe, bagarini indisturbati e, dulcis in fundo, biglietti più cari. Non ci resta che attendere che la norma funzioni a pieno regime, per capire se sarà o meno utile per fermare l'illegalità e rendere i concerti più agevoli al pubblico.
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L'articolo Il biglietto nominale potrebbe costare di più di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2019-07-04 10:50:00
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