La fine dell'estate: chi ha vinto la battaglia dei tormentoni e considerazioni sparse

La musica italiana si è impadronita della classifica, anche a rischio di suonare tutta uguale

still dal video di Fred De Palma e Ana Mena
still dal video di Fred De Palma e Ana Mena
05/09/2019 - 09:53 Scritto da Simone Stefanini

Dimmi cosa ascolti e ti dirò chi sei. Potrebbe iniziare così la nostra serena analisi della classifica FIMI dei singoli più ascoltati online. C'è stato un tempo in cui la top 10 - 30 - 50 era il pane quotidiano di ogni ascoltatore di musica medio, che fosse interessato alle mode e alle nuove uscite. Oggi la passione per le classifiche si è un po' affievolita, vista la vastità (non di quella cosa che avete pensato) delle proposte musicali e la fruibilità immediata online, ma la top qualcosa riesce sempre a raccontare una storia, se sappiamo leggerla facendo un passo laterale, senza tifare per nessuno, come fosse uno dei tanti sondaggi di Masia durante la maratona Mentana.

La classifica va dal 23 al 28 agosto 2019 e si riferisce alle canzoni più ascoltate, così capiamo chi ha vinto la guerra dei tormentoni che questa estate hanno invaso radioline e casse bluetooth in giro. Calcutta con Sorriso (Milano Dateo) si piazza al 50° posto, ma il suo non è un tormentone reggaeton quindi ci sta che non sia altissimo. Strana la posizione di Elettra Lamborghini feat. Sfera Ebbasta con Corazón Morado al 49°, che se non è una hit cesellata per l'estate quella, ditemi voi cosa. Salendo troviamo Gazzelle con Polynesia al 44°, l'immortale Salmo feat. Nstasia con Il cielo nella stanza al 42°, gli eterni Boomdabash col pezzo sanremese Per un milione al 40°, in classifica da 30 settimane senza soluzione di continuità e il doppio Coez con È sempre bello e Domenica rispettivamente al 34° e 33° posto. Ultimo ne piazza un sacco in classifica, anche se al momento la più alta è Piccola stella al 32°, sotto Elisa e Carl Brave con Vivere tutte le vite al 31°.

 

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La salita verso la vetta vede Senza pensieri di Rovazzi con Loredana Berté e J-Ax al 25°, Marylean di Machete, Salmo & Nitro feat. Marracash al 23°, Maradona Y Pelè dei Thegiornalisti (che apparentemente non sono riusciti a bissare i successi top delle scorse estati) al 22° e, ancora dal Machete Mixtape 4, Ho paura di uscire 2 di Machete, Salmo e Lazza al 19°. Calipso di Dardust feat. Sfera, Mahmood e Fibra sempre al 15°, Baby K con Playa nessuno la schioda dalla Top 20 e infatti a fine estate è sempre al 14°, Shade con la sua innocua Hit dell'estate al 13°, J-Ax con Ostia Lido è la vecchia volpe che sta in classifica anche senza Fedez e si piazza al 10°, il rinato Irama con Arrogante al 9°, sempre Machete, ver* vincitor* dell'estate (con Dani Faiv & Tha Supreme feat. Fabri Fibra) con Yoshi all'8°, l'onnipresente e spesso urticante Mambo salentino dei Boomdabash con la Amoroso resiste al 7° e Margarita della coppia d'oro Elodie + Marracash al 6°.

 

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Come novelli Maurizio Seymandi, guardiamo la top 5 tenendo a mente che si tratta della classificona totale, non di quella solo italiana. Takagi & Ketra, Omi e l'inossidabile Giusy Ferreri con Jambo appaltano la posizione numero 5, l'insopportabile Señorita di Shawn Mendez & Camila Cabello scende al 4° posto ed è l'unico pezzo straniero in alto, preceduto da Chiasso di Random & Zenit in terza posizione. I due pezzi dell'estate rispettivamente nelle prime due posizioni da 13 settimane sono Dove e quando di Benji & Fede e Una volta ancora di Fred De Palma feat. Ana Mena. Degli altri centomila tormentoni che hanno letteralmente tormentato le nostre vacanze non ve n'è più traccia, spariti come i ti amo scritti sulla sabbia d'agosto (e scusate la poesia).

 

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Cosa si evince da questa classifica? Intanto un dato incontrovertibile: la musica italiana è di nuovo padrona della top 10 e questa sembra una tendenza che durerà per un bel po'. Secondo dato: i teenager sembrano essere gli unici ascoltatori di musica oppure, dato ben più inquietante, gli italiani d'agosto tornano tutti teenager e vogliono solo musica preconfezionata per la festa. Ritmi di blando reggaeton con cui si possa muovere la culita senza troppi pensieri, oppure storie d'amore finite malone su base hip hop melodico, per affidare il cuore spezzato alla strada. 

Le canzoni italiane che ancora resistono in classifica sono tutte piacione, nessuna esclusa. Equilibri pressoché perfetti, illusione fallace di essere nati in Spagna o in Sud America, importazione internazionale massiva del featuring, compressione radiofonica al limite del jingle pubblicitario, semplificazione chirurgica dei modelli d'ispirazione originale (trap, rap, latino, indie, reggaeton) per renderli accessibili trasversalmente. Alcuni pezzi sono quasi intercambiabili tra di loro: stessi bpm, stesso ritmo, potresti cantare la strofa di uno e il ritornello di un altro senza farci troppo caso. Alla classifica mancano del tutto i generi che solo 10 anni fa si impadronivano delle migliori posizioni: il pop classico, la dance, il pezzo rock che funziona, il lento che fa piangere milioni, la one hit wonder di un artista spuntato da chissà dove, che alla fine dell'estate se ne torna da dove era venuto.  Di solito, quando si pettinano troppo i generi per renderli radiofonici, si vince e si perde allo stesso tempo. Staremo a vedere quale sarà il futuro del pop rap, della trap e dell'indie pop in questo inverno che sembra promettere sperimentazioni formali e linguistiche, ritorni più o meno alle chitarre e, di sicuro, la chiusura di un cerchio.

 

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L'articolo La fine dell'estate: chi ha vinto la battaglia dei tormentoni e considerazioni sparse di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2019-09-05 09:53:00

COMMENTI (2)

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  • mario.miano.39 5 anni fa Rispondi

    Diciamo che qui stiamo parlando del popolare spiaggia pura gelato al limon. Anzi che c'è qualcosa di ascoltabile! Non è che uscendo dalle classifiche le cose vadano tanto meglio. Ormai esce così tanta musica ed anche fatta discretamente ma che assomiglia a milioni di cose sentite e per distinguere una canzone veramente potente ci vuole una dedizione e un tempo che spesso mancano. Per quel che può fregare i miei tormentoni sono stati 17 di Madame (la migliore dell'anno so far senza concorrenti) e l'incredibile inaspettato strike di Tiziano Ferro con la sottovalutatissima "buona cattiva sorte" che è uno dei picchi produttivi di Timbaland da sempre.

  • follucida 5 anni fa Rispondi

    non avevo mai sentito il pezzo di Fred De Palma, che poi, chi è?! Che fortuna!