The Leading Guy: il tour posticipato, l'onestà e il cuore

L'onestà è una dote rara che va al di là del talento: buona fortuna The Leading Guy

The Leading Guy è uno dei più bravi a fare il suo mestiere, che non è neanche facile: quello di cantautore italiano che usa la lingua inglese. Con quella voce e quella scrittura, Simone Zampieri (il guy dietro il progetto) potrebbe andare ovunque, entrare in classifica e fare i sold out facili, ma in Italia, specie in questo periodo, non è sempre facile cantare in inglese e assicurarsi il pienone. Il suo ultimo album, "Twelve Letters" è molto bello, ha confermato le sue potenzialità e ha arricchito il suo suono di arrangiamenti molto curati, che lo hanno portato ad aprire un po' di date del tour di Elisa (che lo adora).

 

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Una soddisfazione, un modo per essere conosciuto da un pubblico sensibilmente differente dal suo, che pare aver apprezzato molto. Quest'anno ha anche cantato in italiano per la prima volta nel tributo "Faber Nostrum", con una bella versione di "Se ti tagliassero a pezzetti", dando prova di quanto potrebbe arrivare anche nella nostra lingua. Con questo pedigree, questa passione e questa bravura, si è lanciato in un tour con la full band nei club più grandi d'Italia, ma il progetto ha avuto qualche imprevisto, che ha perfettamente riassunto in un post che potete leggere nella sua interezza su Facebook:

"Ciao ragazzi.
Con grande dispiacere sono costretto ad annunciarvi che il Twelve Letters Tour verrà posticipato a Gennaio e qui provo a spiegarvi le motivazioni.
Spostare un tour è sempre doloroso, per il pubblico e per l'artista. In questi casi nel mondo musicale si cerca di nascondersi dietro ad una scusa. Io però non ci riesco. In questi 5 anni di The Leading Guy ho sempre messo l'onestà musicale e personale davanti a tutto, e lo farò anche questa volta.
Nei primi tempi ho suonato in pub rumorosi, nei salotti degli amici, nelle gelaterie, ad una sagra del trattore. Crescere musicalmente e fare delle canzoni il mio lavoro mi è costato fatica, ma non ho mai accettato compromessi, ne preso le scorciatoie che mi venivano offerte. Non comincerò adesso, che ho la fortuna di suonare nei più importanti club italiani, per rispetto a me stesso e a tutti i colleghi che ancora lottano per trovare un concerto.

La situazione è questa: quando insieme a Vivo Concerti abbiamo ideato il tour avevo il desiderio di riuscire a portare la mia musica da Nord a Sud, in posti grandi, in cui lo show con la band potesse esprimersi al meglio. Ero consapevole che in alcune città avrei incontrato delle difficoltà, ma non volevo rinunciarvi. Ora però devo fare i conti con un problema che non posso trascurare. Nell'ultimo periodo le vendite dei biglietti a Bari, Napoli, Bologna e Torino hanno raggiunto numeri adatti a venue più piccole e ci costringono a fermarci per riorganizzare il tour. Non è possibile cancellare le singole date perchè la macchina organizzativa di un tour è molto complessa e la logistica è pensata nei minimi dettagli. Ci sono più di 10 persone (tra band e tecnici) da riorganizzare e questo ci costringe a posticipare. Se fossi stato da solo con la mia chitarra la questione sarebbe stata diversa, ma fortunatamente lo show è con la band e voglio che rimanga tale.

...

Fare questo lavoro è una fortuna che non do per scontata. Ho dato tante belle notizie in questi anni e credo sia giusto prendersi le responsabilità per le notizie meno belle.
Io ci sono!!! Spero anche voi.
GRAZIE"

Leggendo le sue parole traspare una dote rara che va al di là del talento: l'onestà. Senza stare a nasconderci dietro un dito, negli ultimi anni abbiamo assistito a una gara tra le nuove band di pop italiano: la corsa ai palasport, alle arene sempre più grandi, al sold out dichiarato due mesi prima, ai due o tre tour per lo stesso album. Una pratica che ha funzionato per alcuni che hanno ingigantito le piume di pavone dietro al culo, ma che ha anche fatto venire un po' di belle nevrosi a chi ha dovuto gonfiare di accrediti le location troppo vuote o di chi ha dovuto cancellare interi tour promozionali per mancanza di biglietti venduti. Nessuno lo ammette mai, al limite si parla di indisposizione dell'artista, di impossibilità per sopraggiunti impegni in studio (e ti pare che quste cose non siano programmate perfettamente dallo staff?) o altri motivi sfuggenti. Poi arriva The Leading Guy e parla chiaro ai suoi fan, ammettendo che per alcune date le cose sono andate bene, per altre (Bari, Napoli, Torino e Bologna) invece un po' meno bene rispetto alla previsioni e quindi, pur con dolore, ha dovuto operare alcune scelte. 

 

Ieri abbiamo contattato Simone per un'intervista in merito ma lui ha preferito non commentare il suo post per non cavalcare il messaggio e le modalità. Abbiamo fatto un paio di chiacchiere in privato sul tema e crediamo di poter permetterci una breve citazione: "Alcune città sono state più difficili mentre le altre confermate stanno andando molto bene, poi per quanto riguarda le modalità della comunicazione, questo è l'unico modo in cui posso farlo, altrimenti stiamo a cantare cose (di un certo livello, aggiungiamo noi) e poi razzoliamo male". Ci scusiamo se abbiamo reso queste parole pubbliche ma pensiamo non ci sia miglior esempio di uno che mette il cuore e l'onestà prima di tutto. Uno tra i più bravi, che se avete perso durante questi anni di indigestione di itpop, dovreste recuperare assolutamente. Buona fortuna per il tour, ci vediamo lì.

The Leading Guy - Twelve Letters Tour 2020:

28 gennaio - Firenze - Spazio Alfieri
29 gennaio - Milano - Santeria Toscana 31
30 gennaio - Trieste - Teatro Miela
31 gennaio - Roncade (TV) - New Age Club
01 febbraio - Roma - Spazio Rossellini

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L'articolo The Leading Guy: il tour posticipato, l'onestà e il cuore di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2019-10-03 09:30:00

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