Alessandro Cortini, il genio che tutto il mondo (incluso Trent Reznor) ci invidia

Alessandro Cortini: i Nine Inch Nails, il suo ultimo album solista, tutto il resto

Foto © Emile Elizabeth
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Qualche giorno fa alla Rough Trade di East London ho notato con orgoglio il manifesto che pubblicizza "VOLUME MASSIMO", il nuovo album di Alessandro Cortini uscito a fine settembre per Mute. Poco prima di trovarne la copertina in formato billboard, mi era capitato di parlare della bellezza del disco via chat con alcuni amici con cui vado ogni anno al Primavera Sound e con cui scambio "consigli musicali". Mi sono ritrovata a riflettere sul fatto che uno dei geni della musica contemporanea italiana sia conosciuto soprattutto tra chi alla musica si dedica con attenzione, la consuma come una necessità primaria alla base della piramide di Maslow, ma non dal pubblico dei grandi concerti.

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Eppure ai grandi concerti Alessandro Cortini è abituato: bolognese di nascita, si trasferisce una decina di anni fa in California per studiare musica, fonda una sua band, i modwheelmood, concentra la sua attenzione su tastiere e sintetizzatori e fa un grosso lavoro di ricerca e sperimentazione in altre band come i Puscifer dell’attuale cantante dei Tool e nei Ladytron che hanno girato il mondo in lungo e in largo per i festival più disparati.  Ho letto in una delle poche interviste che ha rilasciato che non ama essere in tour perché del mestiere del musicista preferisce essenzialmente il momento della composizione.

Nel 2005 incontra Trent Reznor che si innamora del suo tocco magico e gli chiede di entrare nei Nine Inch Nails per il tour di "Live: With Teeth". Alessandro inizialmente resta tre anni nel gruppo, poi si prende una pausa per dedicarsi a dei progetti solisti. Riconosco in questo il tratto caratteriale di un genio irrequieto che pure essendo in una delle band più stimate al mondo decide di allontanarsene per sperimentare.

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Ha fatto così tante cose che mi sembra impossibile riassumerle senza far perdere a nessuna di queste la giusta sfumatura, ma ecco un accenno per dare un’idea: collabora con Jovanotti per Safari, va in tour con i Muse, pubblica nel 2010 un album di un progetto solista chiamato SONOIO, ma soprattutto, siccome certi amori fanno certi giri immensi e poi ritornano, decide di ricominciare a lavorare con Trent Reznor e i NIN.

Da allora Alessandro è un membro attivo dei NIN e contribuisce alla scrittura dei pezzi in un periodo in cui la band decide di "reinventarsi", come ammette Trent a Pitchfork nel 2013. Il sodalizio artistico riesce così bene che Alessandro diventa membro anche degli How to Destroy Angels di Reznor e sua moglie.

 

video frame placeholder I Nine Inch Nails con Alessandro Cortini a Twin Peaks

Non perde il suo centro, non si allontana mai dai suoi progetti personali e, con un'attitudine poetica, dalla sua lingua madre. I suoi album solisti si chiamano "Forse vol. 1, 2 e 3", "Sonno", "Spie", "Avanti", "VOLUME MASSIMO". Parole chiave evocative di un mondo dai contorni surrealisti che la sua musica è in grado di creare. Sarà anche che l’artwork del suo ultimo disco, mi ricorda "Gli Amanti" di Magritte?

"VOLUME MASSIMO" è un disco da ascoltare con attenzione, intimamente, per lasciarsi lambire dai sussurri di "Amore Amaro" (il primo singolo) o dall’onda morbida e a tratti asfissiante - esattamente la sensazione che si prova quando si ha la tachicardia - di "Batticuore". A inizio dicembre potremo vederlo in Italia a Milano o Venezia. Visto che ormai siamo grandi, lasciamo che sia lui e non Babbo Natale a portare un po’ di magia nelle nostre vite pre-natalizie.

 

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L'articolo Alessandro Cortini, il genio che tutto il mondo (incluso Trent Reznor) ci invidia di CristinaFontanarosa è apparso su Rockit.it il 2019-10-16 14:17:00

COMMENTI (1)

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  • robemartini1 5 anni fa Rispondi

    Ciao Alessandro, complimenti predestinato! Ricordo bene le Tue intenzioni da adolescente, confermate dal Tuo percorso. Un'abbraccio