Sorrowland, l'importante è finire

Per quanto affranti dallo scioglimento della band romana, la notizia ci porta a riflettere sull'arte come necessità e pulsione (e mai come obbligo o cachet). Ma per quanti vale oggi?

- Foto di Sara Cauli

Ognuno di noi, chi più chi meno, ha dovuto fare i conti con qualcosa che finisce. Che sia la fine di una relazione, la fine di un’amicizia, la fine di un’esperienza lavorativa o della condivisone di un appartamento. Da qui, dal “senso della fine” occorre partire per analizzare il post che i Sxrrxwland hanno pubblicato ieri sui loro canali social, per annunciare la fine della loro esperienza come gruppo. Il trio romano composto da Osore, Gino Tremila e Giovanni Vipra saluterà i propri fan con due concerti d’addio a Roma e Milano.

 
 
 
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Non c’è un modo facile di dirlo, allora lo diciamo e basta: Sorrowland si ferma qui. Per sempre, o per il momento, chi lo sa. In questo anno dall’uscita del nostro EP sono successe tantissime cose, dall’incontro con artisti e addetti ai lavori con i quali abbiamo scambiato reciproca stima, all’amore e l’empatia di un pubblico così affezionato da superare ogni nostra aspettativa. È proprio per rispetto nei confronti di tutte queste persone eccezionali che sentiamo di dover essere totalmente sinceri. Molti stavano aspettando un disco che non arriverà, perché ci siamo resi conto di voler consegnare un lavoro per il quale -al momento- non avevamo la concentrazione e l’esperienza necessari. La musica e l’arte in generale sono sempre stati il nostro obiettivo al di là delle strategie e dei numeri social, e chi ci conosce lo sa. Semplicemente, al momento, sentiamo il bisogno di intraprendere dei percorsi individuali che forse un giorno si rincontreranno: l’abbiamo deciso mantenendo l’affetto che tiene uniti tutti e tre, dato che nei lavori che stiamo preparando, saremo reciprocamente presenti. La nostra breve storia è stata un’intensissima montagna russa, e abbiamo bisogno di quegli stessi sbalzi per potervi comunicare con la stessa forza le cose che arriveranno. Sorrowland non è Osore, Tremila e Vipra, ma un sentimento che accomuna noi e tantissime altre persone, per cui continuerà a vivere e tenerci legati finché vorremo. Forse a volte abbiamo solo bisogno che -in mezzo a così tante esperienze inconsistenti- il dolore, la separazione, la morte, siano reali. Se vorrete, li celebreremo insieme, con due live d’addio: uno a Roma e uno a Milano. Per tutto il resto, e per chi vuole sapere come andrà a finire: ci vediamo dall’altra parte. Ciao, Giovani Predatori. Grazie per tutto. SXR

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La notizia ha spiazzato in molti, anche in considerazione del fatto che, sia a livello di arrangiamenti, basi e, soprattutto, testi i Sxrrxwland si erano sin da subito contraddistinti per una cifra di originalità piuttosto rara. Eppure i tre hanno deciso, dopo il fortunato ep d’esordio per Asian Fake Buone Maniere per Giovani Predatori, di chiuderla qui. 

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 Io metto croci sulle cose, croci sulle cose

Croci sulle cose fin quando sto in una cattedrale

“Cattedrale”

 

La musica e l’arte in generale sono sempre stati il nostro obiettivo al di là delle strategie e dei numeri social, e chi ci conosce lo sa" le loro parole. "Semplicemente, al momento, sentiamo il bisogno di intraprendere dei percorsi individuali che forse un giorno si rincontreranno”. Niente soldi, ma quella che nell’Ottocento presenteremmo come una sorta di “ritratto dell’artista da giovane”. E proprio questa matrice di “Art pour l'art”, ovvero di arte che trova il proprio senso di essere proprio a partire dall’essere indipendente da tutto e da tutti (dalla didattica, dal mero guadagno sino alla funzione morale), che emerge dalle parole dei Sxrrxwland ci ha piacevolmente colpito. 

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Con il mondo in mano faccio a pezzi un iceberg

Lacrime calde fanno il collo il Gange

Coi fratelli Dostoevskij fanno notti bianche

“Facebook”

 

E bravi pure per aver scelto come “titolo” dei loro due concerti finali Danse Macabre. Nuovamente tornano i riferimenti escatologici cari alla penna di Vipra: quel cosiddetto “vampirismo” che in realtà dalla scontata teoria dei “non morti” si tramuta nel concetto di “non vita”, molto più profondo e appagante. E questa, bellissima e tristissima “teoria dei sentimenti” ritorna successivamente nelle parole dei tre: “Sxrrxwland  non è Osore, Tremila e Vipra, ma un sentimento che accomuna noi e tantissime altre persone, per cui continuerà a vivere e tenerci legati finché vorremo”.

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Potrei morire adesso nelle Adidas, a volte capita

Mi dicono: "Tu diglielo, lei capirà"

Ma tanto io lo so che lo sai già che

Che siamo sempre dentro te come le lacrime

“Cassandra”

 

Ecco perché abbiamo voluto intitolare questo pezzo come il titolo di una sublime canzone di Mina, scritta da Cristiano Malgioglio (il cui titolo originale però, molto più “spinto”, era L’importante è venire). Perché “i giovani predatori tristi” hanno dato una lezione di classe e coscienza d’artista al panorama musicale italiano. Non sappiamo i tre cosa daranno dopo, né in che vesti li ritroveremo. Sta di fatto che in quella bellissima e brevissima stagione abbiamo ascoltato a manetta i loro pezzi e, di sicuro, non la smetteremo ora che si si sono sciolti (forse) definitivamente. “Per tutto il resto, e per chi vuole sapere come andrà a finire: ci vediamo dall’altra parte”, il loro saluto. In fondo tra la cattedrale di Anor Londo in Dark Souls e la Prenestina non c’è tutta questa distanza, no? 

Bella.

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L'articolo Sorrowland, l'importante è finire di Mattia Nesto è apparso su Rockit.it il 2019-11-12 12:00:00

Tag: opinione

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