cecilia: la musica è una palette di rosa tra le parole Rhythm e Blues

Il colore domina le copertine di "Baltico", come degli altri singoli che porteranno al primo EP della cantautrice lucchese. Dove ogni nota corrisponde a una diversa emozione

cecilia, foto stampa
cecilia, foto stampa

“Scrivo canzoni nostalgiche per cuori nostalgici”. Si presenta così la cantautrice lucchese Cecilia del Bono, in arte cecilia, rigorosamente in minuscolo. Il 29 maggio scorso questa giovane musicista ha pubblicato un nuovo singolo, Baltico, per Futura Dischi/Sony Music. “Credo che la musica sia condivisione ed è bello sentirsi più vicini nei momenti più complicati”, questa la motivazione dietro la scelta di pubblicare un brano in questo periodo di lento ritorno lento alla normalità.

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Nel raccontarci come è nato, cecilia ammette: “È un brano che ho scritto nel 2018 e avevo molta voglia di farlo ascoltare, affronta il tema del distacco e della distanza in una relazione quando si sente di non essere più connessi con l’altra persona. Gli atteggiamenti tossici, le incomprensioni e i comportamenti morbosi ti possono farsentire a largo in un mare freddo. Ho immaginato una scena che avevo vissuto poco tempo prima: due persone che nell’apice di una discussione, si guardano negli occhi e si accorgono di non riconoscersi più”.

All’inizio del suo percorso artistico, la cantautrice sentiva la lingua italiana lontana, trovandosi maggiormente a proprio agio con l' inglese, preponderante anche gli ascolti che ne hanno influenzato la scrittura. “È iniziato tutto nel 2015 con l’uscita di Timeless, il mio primo EP dal sound Nu Soul. Timeless è stato il risultato di tutto lo studio, gli ascolti e le influenze degli anni passati. Cantavo e scrivevo in inglese e le melodie che immaginavo si adattavano naturalmente a quel linguaggio, permettendomi di fare ricerca sul suono”.

La musica italiana è entrata nelle orecchie di Cecilia in un momento difficile della sua vita, dove si è ritrovata in possesso di molto tempo libero e di un’agenda, utile per appuntare i pensieri che le passavano per la testa. “In quel periodo ho conosciuto Danny Bronzini, da un consiglio su una canzone che abbiamo finito di scrivere insieme è nata un’amicizia. Il progetto di oggi secondo me è la fusione dei miei momenti musicali. L’aiuto di Danny e Peppe Petrelli è stato fondamentale: insieme abbiamo sperimentato un’idea sonora e cercato un sound senza preoccuparci del genere. Le canzoni mostrano infatti sfaccettature diverse fra loro e questa è la caratteristica che preferisco, perché sento esprima anche tanto di me”.

Eccoci così arrivati a questo nuovo percorso, nel quale cecilia decide di svoltare e iniziare a scrivere testi in italiano, mantenendo però le sonorità che le appartengono sin da piccola, R&B e musica brasiliana. “C’è un legame chimico fra me e la musica brasiliana. Ha fatto parte della mia infanzia ed è tornata successivamente. Mi sento profondamente legata all’atteggiamento nostalgico che le melodie i testi e la scelta degli accordi suggeriscono: quella sensazione più comunemente conosciuta come saudade”.

Così continua: “Sono cresciuta ascoltando la Black Music, ho studiato e approfondito quel tipo di linguaggio negli anni, passando dal Jazz tradizionale al Gospel, al Soul, Nu Soul e l’R&b. Questi generi occupano una grande fetta nei miei ascolti ed è possibile che abbia trasferito le mie influenze in quello che scrivo, e nel modo in cui lo suono e lo canto”.

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Un elemento aggiuntivo di grande importanza per questa giovane artista è stato l’aver conseguito il Bachelor of Arts all’Università di Bedfordshire (UK), l’ambiente accademico le ha permesso di poter creare situazioni di incontri con persone con le quali potersi confrontare,studiare e suonare insieme. E poi lavorare al fianco di professionisti in grado di farla maturare, rendendo un percorso di studi, come dovrebbe sempre essere, stimolante e significativo. “Sono dell’idea che senza un ascolto attivo, curiosità e propensione verso l’esplorazione non sarebbe stata la stessa cosa. In questo senso credo che il valore aggiunto lo dia la modalità con cui la musica viene ascoltata, percepita e assorbita, autodidatta o no”.

E sui generi musicali, che ci dice?: ”La catalogazione la capisco, ma non la comprendo. Mi spiego meglio: capisco che possa essere un modo per distinguere i vari artisti, per le etichette stesse e per caratterizzare un immaginario che porti gli ascoltatori a riconoscere una scena musicale, ma non comprendo l’imposizione di limiti stilistici, soprattutto verso gli emergenti. Siamo in continuo cambiamento ed è cambiando e sperimentando che ci si definisce. Più che un contenitore di genere, servirebbe un contenitore di sincerità e piuttosto che una categorizzazione di stile sarebbe opportuno farne una sul piano dell’autenticità”.

“Ciao come stai, sembra una vita fa oramai”, erano le prime parole di Monterey, brano pubblicato lo scorso dicembre dalla cantautrice lucchese all'interno di questo progetto. Nato da una mail rimasta nella casella delle bozze, viene raccontata una separazione voluta ma agli ascoltatori è lasciata la libera interpretazione, potendosi immedesimarsi nel brano ed estendere il significato a seconda di come si sentano. A marzo, era arrivatoKarma il secondo singolo, che nasce da un momento di speranza ed ingenuità che al momento forse non è più così presente, come emerge dalle parole della ragazza durante l’intervista. Come poter darle torto, in un momento come questo dove cerchiamo di prendere coscienza di quello che è successo per provare a rialzarci, forse un po’ più disillusi rispetto a qualche mese fa.

Tutti e tre i singoli, Baltico compreso, hanno delle copertine che trasmettono delicatezza e femminilità, grazie alla presenza di una palette delle diverse sfumature del rosa che si incastra bene con il sound delle canzoni. Il primo EP di cecilia sarà composto da 5 brani, in questo periodo sta lavorando alla conclusione degli ultimi due.

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“Le canzoni pubblicate, più quelle in arrivo, fanno parte di una selezione che ho fatto nel tempo e sono quelle che ho scritto di getto: il passaggio è questo evento - emozione - musica. Di solito ad ispirarmi sono le sensazioni più dolorose che cerco di smaltire: in quell’istante nasce tutto. Altre volte invece lascio che la musica mi ispiri: mi metto davanti allo strumento e comincio a suonare, ascolto dischi, confronto le produzioni, riguardo sulle note delle frasi che ho annotato e da lì inizia il processo".

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L'articolo cecilia: la musica è una palette di rosa tra le parole Rhythm e Blues di Enrica Barbieri è apparso su Rockit.it il 2020-06-16 10:36:00

Tag: singolo

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