Come Jimi Hendrix ha cambiato la vita ai musicisti italiani

Il chitarrista è morto il 18 settembre di 50 anni fa, lasciando un'eredità che va ben al di là dei suoi 4 dischi. Anche nel nostro Paese, dove tenne tre date nel '68 folgorando chiunque fosse nei paraggi. Il racconto di Enzo Gentile, autore del libro "The Story of Life"

Dettaglio della copertina di "The story of life", di Enzo Gentile e Roberto Crema
Dettaglio della copertina di "The story of life", di Enzo Gentile e Roberto Crema
18/09/2020 - 10:08 Scritto da Vittorio Comand

Sono passati cinquant’anni da quando il mondo ha perso quello che per molti è considerato il più grande chitarrista di tutti i tempi, un titolo che ancora oggi non è stato scalzato da nessuno: era il 18 settembre 1970 quando James Marshall Hendrix, noto in tutto il mondo come Jimi, moriva sotto gli occhi della sua fidanzata, Monika Danneman, nella sua stanza al Samarkand Hotel di Londra. La leggenda di Jimi Hendrix ha ispirato intere generazioni di musicisti – e non solo – dagli anni ’60 a oggi, rimanendo una figura talmente iconica e affascinante da resistere solidamente alla prova del tempo.

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“Nel 1968, Hendrix ha fatto un tour di tre date in Italia, a Milano, Bologna e Roma, con circa 2500 persone per concerto”, ci ha raccontato Enzo Gentile, figura enorme del giornalismo musicale italiano e minuzioso conoscitore della vita di Jimi Hendrix. “Si tratta di numeri abbastanza piccoli, ma tutti quelli che si sono trovati lì hanno percepito che fosse in atto una rivoluzione. Sono concerti che hanno segnato la vita dei presenti, dopo quel tour c’è chi ha iniziato a suonare, chi ha intrapreso la carriera giornalistica, sono entrati in un circolo per cui si diventa hendrixiani senza più smettere di esserlo”.

Enzo Gentile ha pubblicato diversi libri in cui parla di vari fenomeni della musica rock, tra cui il fondamentale Dizionario del Pop-Rock assieme ad Alberto Tonti. A luglio è uscito The story of life – Gli ultimi giorni di Jimi Hendrix, scritto da Gentile assieme a Roberto Crema, uno dei massimi esperti italiani su Jimi Hendrix. Mentre sull'incredibile parabola di Hendrix è possibile trovare intere biblioteche – solo recentemente è uscita questa interessante monografia al riguardo –, la particolarità del volume di Gentile e Crema è che si concentra sull’ultimo mese di vita del chitarrista americano, cercando di svelare i misteri che si celano dietro la sua morte. “Abbiamo pensato fosse giusto far luce sulla vita di un artista che per tutta la sua carriera è stato additato abusare di droghe che poi, al momento dell’autopsia, non si sono rivelate”, ha detto Gentile. “Abbiamo fatto un’inchiesta verità su un periodo di cui molti hanno parlato senza sapere nulla”.

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Dopo la scomparsa di Hendrix, uno dei grossi problemi che emerge è legato all’eredità economica della sua produzione discografica. “L’eredità è passata prima per le mani del padre e poi della sorellastra, che ha fatto un ottimo lavoro dal punto di vista del riordino e della conservazione, ma è stato escluso di ogni diritto Leon, l’unico fratello di Jimi”, ci ha spiegato Gentile. “È invece incommensurabile l'eredità artistica: solo con quattro dischi in studio, a cui si sono aggiunti negli anni demo, live, bootleg e altro, ha creato un mix di blues, funk e psichedelia ancora oggi impareggiabile, anche a livello di numeri è un qualcosa che non è mai successo a un grande morto del rock”.

All’interno del libro, il quarto realizzato da Gentile sulla figura di Hendrix, ci sono interventi sia di artisti internazionali, come George Benson e Eric Burdon, che italiani, tra cui Fabio Treves, Paolo Fresu e Franco Mussida. “Gli interventi che abbiamo selezionato non sono relativi al tipo di musica che hanno sonato quegli artisti ma alla loro relazione con Hendrix. Treves, per esempio, era tra i pochi italiani ad averlo visto live all’isola di Wight, Fresu ha chiamato il suo quartetto Angel Quartet in onore della canzone omonima”. Anche per questo, secondo Gentile, liquidare Hendrix come un artista rock è riduttivo: “Andando a fondo non è così sorprendente scoprire che le sue canzoni sono state rivisitate da formazioni di musica classica, quartetti d’archi, pianisti, artisti di ogni matrice, perché erano composizioni che avevano una visione molto speciale che va oltre i tre minuti della canzone stessa”.

E in Italia, quanto è stata forte la scossa causata dal terremoto Hendrix? Risponde sempre Gentile: “All’epoca i chitarristi hanno iniziato a guardare a lui come punto di ispirazione. Bambi Fossati dei Garybaldi era un po’ l’Hendrix italiano, proponeva sonorità simili, anche Nico di Palo nei primi dischi dei New Trolls aveva un impianto psichedelico molto interessante. Detto questo, noi eravamo distanti anni luce: quando lui muore non era ancora uscito il film sul concerto di Woodstock che è stato un po’ l’interruttore per tutti”. E in effetti, confrontando le realtà dell’epoca, il baratro culturale è evidente. “Pensa che nel momento in cui Hendrix muore, in Italia nascono i Cugini di Campagna. La PFM e tutto il filone prog arriverà dopo, noi in quel momento eravamo all’anno zero”.

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E per quanto riguarda il presente, c’è qualcuno di vagamente avvicinabile? Secondo Gentile, no. “Non conosco bene le band della nuova nidiata rock italiana ma quello che corre mi sembra di altro genere, la sua musica mi sembra lontanissimo da quel che si produce in Italia nel mainstream. Faccio fatica a trovare qualcuno che abbia anche lo spirito, perché non si tratta esclusivamente di stesse sonorità, conta molto anche l’attitudine”. Però, Hendrix è ancora oggi un’icona impossibile da scalfire. “Insegnando all’università, ho visto che ci sono molti ventenni che magari non ne conosco pienamente la storia, ma hanno perfettamente in mente la sequenza di Woodstock in cui suona l’inno americano, o quella a Monterey in cui brucia la chitarra. Sono immagini potentissime, che negli anni sono diventate ancora più forti e da cui si ricava che non fossero solo una vetrina, erano supportate da una vera sostanza. Hendrix è stato qualcosa di sensazionale, una trasformazione radicale della musica rock”.

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L'articolo Come Jimi Hendrix ha cambiato la vita ai musicisti italiani di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2020-09-18 10:08:00

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