X Factor: bootcamp finiti, chi sono le cinque M da battere

È il turno dei bootcamp per le band di Manuel Agnelli e gli under uomini di Emma. I Melancholia svettano su tutti, i giudici commettono due giganteschi errori di valutazione e, di sicuro, in questa edizione le ragazze sono più brave dei ragazzi.

16/10/2020 - 10:14 Scritto da Simone Stefanini

Gli ultimi bootcamp di X Factor servono per decidere chi andrà agli home visit tra le band, gestite da Manuel Agnelli e gli under uomini di Emma. Per chi non ne masticasse di icsfactorese, di tutti quelli passati alle audizioni, il giudice ne sceglie cinque, che nella puntata successiva diventeranno tre, che poi andranno ai live. A dirla tutta, questa puntata ha visto talenti e sbadigli in parti uguali, con due incredibili errori di valutazione da parte dei giudici, che mandano a casa due pezzi da Novanta e fanno passare dei meh esagerati.

 

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Partiamo con Agnelli e i suoi gruppi: passano gli Yellow Monday, che quando suonano sembrano un disco. Magari non per forza che comprerei, ma comunque sono molto bravi. Sedia e home visit per loro. Frida e Kyv cantano con la consueta grazia Canzone per un amico di Venerus. Bella scelta, buona esecuzione, i più contemporanei di tutti, Manuel li scarta e sono ancora qui a chiedermi perché. Assurdo che si prendano una sedia i Grate Soul, che sono i Maneskin senza le mammeskin, con una cover liceale di Higher Grund di Stevie Wonder versione RHCP fatta davvero male. Fortunatamente vanno a casa i Gravity Sixty con una cover colma d'imbarazzo di Regina di cuori dei Litfiba, mentre grandi applausi dal divano per i Little Pieces of Marmelade, che suonano un inedito che sa di Butthole Surfers pieni d'acido. Adorazione. Manuel si lascia andare a una critica ai colleghi dell'underground, che non vogliono partecipare al cambiamento portando musica alternativa in tv. Da ritornarci sopra per approfondire.

 

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È il turno di The Charlestons, che rifanno un pezzo brit, tutti vestiti brit, con gli strumenti brit, sembrano cosplayer del Lucca Comics. Prima sedia e poi a casa. I Vvend non mi piacciono, capisco il progetto ma mi sono stancato dei cantanti stonati. Fanno Fabio Concato, sedia e poi a casa. I Fratelli Taddei male malissimo e vanno a casa senza neanche una sosta sulla sedia, così come i Trillici, che di certo brillano meno che alle audizioni. I Wime sono un progetto davvero figo, con un'identità e un bel quoziente di stranezza, che li fa brillare lì nel mezzo: fanno una cover di Tha Supreme, prendono il posto dei finti Maneskin sulla sedia. Tornano i Manitoba con una canzone più debole della volta scorsa. Hanno un sacco da crescere ma sarebbe criminale non portarli agli home visit, e infatti ci vanno.

Last but not least, i Melancholia, che in questo X Factor sembrano gli ospiti internazionali. Cantano Alone, un loro inedito e fanno venire dei brividi assurdi. Non solo home visit, ma mi gioco alla SNAI la loro presenza in finale. La cantante ha una voce che, con naturalezza, arriva altissima e torna greve, facendomi impazzire. Poi (se non ho capito male) parlano di morire da soli, come si fa a non volergli molto bene?

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Band fatte, passiamo a Emma e i suoi maschietti, che sono un po' meno convincenti delle loro colleghe ragazze. Will rappa e mi fa venire sonno: sedia e poi a casa. Enrico Errani fa una bella versione di Woman dei Mumford & Sons e si merita la sedia: è una delle voci più belle di questa edizione. Il primo rapper è J-One, si prende la sedia ma non mi convince, poi arriva Mario Cirincione, che canta di nuovo over the top ed è pronto per un musical, meno per un programma di pop: sedia e poi a casa. Michael Blade, col nome che sembra un cacciatore di vampiri, fa Back to Black di Amy Winehouse, ma è sempre impostato e pure un po' in paranoia, Emma lo cazzia, gli dà la sedia e poi a casa. Filippo Santi canta Gaetano di Calcutta, in una splendida versione niente di che. Sedia e pure home visit, grande abbaglio questo. Etnico rappa e pure meglio degli altri, ma viene mandato a casa diretto, così come Cri, che canta e balla ma va bene così.

 

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Leo Meconi suona sincero, il suo ambito è il rock folk, si prende una sedia, Huma invece trappa prendendo in giro il suo stesso peso, ma non passa. Roccuzzo è il più interessante della categoria, e la sua versione di Say Something di A Great Big World è di nuovo da brividi: home visit per lui, e vorrei pure vedere. Dylan torna a casa con When We Were Young, Blind rappa un inedito e prende il posto di J-One, poi arriva Blue Phelix che rifà Videogames di Lana Del Ray. Ha un sacco di personalità e una bella voe, benché Agnelli schifi ogni istante della sua cover, si prende la sedia, ai danni di Enrico, e qui Emma la pesta gigante, lasciando dentro almeno due ragazzi assolutamente inferiori a lui, per uno switch inconcepibile che impoverisce la sua squadra.

 

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Enrico Errani e Frida e Kyv sono i grandi esclusi di questa puntata, la prossima settimana ci sono le scelte finali, che leggo ora si chiamano Last Call e non più home visit, ma non preoccupatevi, riuscirò a superare anche questa. Le mie scommesse su questa edizione sono le cinque M da battere: Manuel Agnelli e Manuelito (Hell Raton) per le squadre, Melancholia, Mydrama e Martina (cmq) per la vittoria finale. Nel caso ci prendessi, siate gentili e offritemi da bere.

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L'articolo X Factor: bootcamp finiti, chi sono le cinque M da battere di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2020-10-16 10:14:00

Tag: x factor

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