Bais, come Enzo Maiorca sul divano di casa

Come l'amato Battisti, con il nuovo disco il ragazzo di Bassano ci propone un tuffo dove l'acqua è più blu. Solo che con "Apnea", perfetto lavoro pop-soul da nuova quarantena imminente, il ritorno a galla avviene parecchio tempo dopo

Bais in barca - foto di Lorenzo Marzi
Bais in barca - foto di Lorenzo Marzi

È uscito Apnea, il primo ep di Luca Zambelli Bais, in arte solo Bais, cantautore cresciuto a Bassano del Grappa e trapiantato a Milano. Cinque tracce che ci portano a fondo in un mare tra il soul e il pop, un salto a precipizio da uno scoglio senza la minima paura di affondare. Se qualche mese fa ci avevamo visto un po’ di Mac DeMarco, Apnea offre molti più spunti rispetto ai tre singoli usciti finora. A spiccare c’è il gusto r’n’b alla Venerus negli arrangiamenti, ma anche un occhio verso la musica italiana degli anni ’70 e il neo soul sensuale di D’Angelo.

"Apnea indica un’immersione dentro di sé alla scoperta di nuovi universi", ci ha spiegato Bais quando l’abbiamo contattato. "Oltre al tema del respiro c’è quello del tempo: come in una vera apnea, ad un certo punto devi tornare su per prendere fiato, non si può vivere in un’eterna introspezione". Un disco molto personale che però vede anche la partecipazione come ospite, in Alghe, dell'eclettico Tatum Rush. "Mi è sempre piaciuto, ha un modo molto particolare di scrivere e riesce a creare dei paesaggi suggestivi. Quando si è prospettata la possibilità di fare un feat ho pensato subito a lui".

Bais - foto di Lorenzo Marzi
Bais - foto di Lorenzo Marzi

Per Bais, Apnea indica un periodo che stava e tutt’ora sta vivendo e che si riflette anche nella bellissima foto di copertina, in cui chi guarda ha la percezione di trovarsi sott’acqua. "Volevo comunicare una confusione di punti di vista. C’è una figura che si sfalda sulla superficie dell’acqua fino a perdere i connotati, mentre lo sfondo è in bilico tra un paesaggio spaziale e un fondale marino". Tutto l’ep è definito dallo stesso Bais come un "disco acquatico": "Ascoltandolo e suonandolo mi fa immaginare colori e sensazioni proprie di un mondo sommerso, avvolto dall’acqua, mentre dall’alto la luce filtra tra le increspature".

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L’acqua è un elemento che Bais riporta di continuo in varie forme nella sua musica: l’avevamo già visto immergersi nel video di Milano l’anno scorso, mentre in Apnea è l’elemento più ricorrente, con tanto di omaggio a Le mille bolle blu in Mina. Un richiamo che arriva dalla sua Bassano del Grappa, dove Bais è cresciuto. "Oltre al prezzo irrisorio dell'alcol", ha detto in tono scherzoso, "la cosa che mi manca di più di casa mia è il fiume. Per me è una cura, mi fa stare bene, quando sono stressato mi basta fare una passeggiata lungo l'argine per ripigliarmi".

 
 
 
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È come bere

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Apnea è iniziato a nascere appena prima della quarantena, periodo in cui Bais ha avuto il tempo di guardare dentro di sé e scrivere, scrivere e scrivere. Ma anche di suonare: durante il lockdown, sul suo feed ha pubblicato diverse cover di brani degli anni ’60 e ’70, tra cui soprattutto Lucio Battisti. "Ho suonato Ancora tu durante un live streaming e forse è stata quella la cover più emozionante per me, anche per il fatto che era una grande azzardo e avevo paura del lancio di pomodori (ride, ndr)", ci ha raccontato Bais. "Invece, una sera ho guardato Blue Velvet di David Lynch e mi è rimasta in testa la canzone omonima per una settimana, così un giorno ho deciso di suonicchiarla perché mi uscisse dalla testa. L’ho fatto un po’ per gioco, per riempire le giornate down della quarantena".

 

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L'articolo Bais, come Enzo Maiorca sul divano di casa di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2020-10-21 12:30:00

Tag: album

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