Moci e la nostalgia inconsapevole del 1997

Il disco d'esordio del cantautore romano, "Morbido", ci offre l'occasione per fare un viaggio indietro nel tempo di 23 anni. Dieci canzoni in cui si nascondono il cinema di Miyazaki, le punizioni di Roberto Carlos, le avventure di Harry Potter e molto altro

È uscito "Morbido", il disco d'esordio di Moci
È uscito "Morbido", il disco d'esordio di Moci
28/10/2020 - 11:30 Scritto da Mattia Nesto Moci 1

Ve lo ricordate il 1997? Probabilmente, molti di voi no: in Italia eravamo al primo governo Prodi, Dario Fo vinceva il Nobel per la letteratura, venivano pubblicati Tabula rasa elettrificata dei CSI e Hai paura del buio? degli Afterhours, al cinema si potevano andare a vedere La vita è bella, Tre uomini e una gamba o Ovosodo e, sul finire di maggio, nasceva questo sito.

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Sempre nel 1997 veniva alla luce Marco Colagrande, aka Moci, giovane cantautore romano che ha appena pubblicato Morbido, il suo disco d’esordio. Le dieci tracce di Morbido, pur in non volendolo, ci hanno ricordato alcuni degli elementi che hanno segnato di più quel magico anno: dai Radiohead a Harry Potter, dal calcio a Miyazaki, Moci ci ha fatto fare un inaspettato viaggio indietro nel tempo di 23 anni. Non ci credete? Ve lo dimostriamo subito.

Partiamo dal cosiddetto elefante nella stanza, il disco che più di tutti ha marchiato il 1997: Ok Computer dei Radiohead. In entrambi i casi, la partenza è simile, visto che sia Moci che Thom Yorke e compagni partono da un alternative rock di matrice convenzionale per poi approdare verso altri lidi. Ma se i Radiohead si buttano verso un tipo di musica ancora oggi quasi inesplorata, Moci propone un cantautorato che mescola i grandi della tradizione italiana con le nuove leve della musica indie e emo-trap.

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Final Fantasy VII è uno dei videogiochi, se non addirittura delle opere dell’ingegno umano, più sconvolgenti che abbiamo mai conosciuto. Tra i tantissimi ingredienti che fanno di quel gioco – di cui è uscito un remake lo scorso aprile – un capolavoro, c’è anche un romanticismo di fondo talmente forte da guidarci anche nelle scelte affettive degli anni a venire. Impossibile, quindi, non percepire una "corrispondenza d’amorosi sensi" – come direbbe Foscolo – in un pezzo come la title track Morbido, che gioca sulla tenue e soffice linea tra il dolce e il romantico, senza mai diventare stucchevole. Sia FFVII che Moci sono in grado di farci sentire dei cuori di panna senza vergogna.

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Magari starete pensando: "che pizza questo Moci, tutti colori pastello e sguardi trasognati". E invece no, perché il ragazzo del 1997 ha uno "spirto guerrier ch'entro gli rugge" – di nuovo Foscolo, scusate, ora la smetto – che si manifesta nel suo modo deciso, tosto e consapevole di fare musica con uno stile personale e riconoscibile. La stessa grinta della Principessa Mononoke che, sempre nel ’97, ci faceva sognare al cinema con la sua sete di vendetta e il desiderio di non arrendersi mai.

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Se dovessimo spiegare l’ unicità di Moci, la si potrebbe definire come un’unione tra la poetica di Colombre e le sonorità beat degli anni Sessanta, con temi e personaggi contemporanei. Moci, riesce a fondere diversi piani temporali, torcendoli a suo piacimento, come si può subito cogliere in Telegiornale. Un po’ come Roberto Carlos quando, il 3 giugno 1997 contro la Francia, calciava con le tre dita del suo piede sinistro una punizione impossibile, tra le più iconiche della storia del calcio, tanto da farci credere di essere finiti in una puntata di Holly & Benji

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Nel 1997, un maghetto occhialuto e con la cicatrice a forma di fulmine in fronte iniziava la sua avventura editoriale: viene pubblicato Harry Potter e la pietra filosofale, il primo capitolo della saga che ha sbancato le librerie e i cinema di tutto il mondo. Si tratta di libri autentici e immediati, allo stesso modo con cui Moci si afferma con le sue canzoni. Pezzi semplici e sinceri, come le avventure di Harry e dei suoi amici a Hogwarts, con cui molti di noi sono cresciuti. E che, nonostante siano passati più di vent’anni, non ci stanchiamo mai di rileggere.

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L'articolo Moci e la nostalgia inconsapevole del 1997 di Mattia Nesto è apparso su Rockit.it il 2020-10-28 11:30:00

Tag: album

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