Quando la new wave si vestiva con la fotocopiatrice

"Grafika!80!" di Matteo Torcinovich raccoglie l'estetica assurda degli anni'80, in cui bastavano una Xerox e un po' di fantasia per creare un'immagine memorabile. Le copertine di Skiantos, The Great Complotto e Gaznevada, i numeri di Rockgarage, Musica 80, Onda 400 e molto, molto altro

Due adesivi di Trax, tra i progetti multimediali e grafici più caratteristici degli anni '80
Due adesivi di Trax, tra i progetti multimediali e grafici più caratteristici degli anni '80

Era proprio la fine di ottobre quando, nel 1977, nei negozi di dischi inglesi compariva un album dal titolo tanto provocatorio quanto la band che lo aveva registrato. La copertina di colore giallo acceso, ha scritto in nero a caratteri cubitali neri "Never Mind the Bollocks" ed è tagliata da una striscia diagonale fucsia, su cui si può leggere il nome del gruppo, ricavato dalle lettere tagliate da un giornale: Sex Pistols.

Il sommario del numero del febbraio 1980 della fanzine Musica 80
Il sommario del numero del febbraio 1980 della fanzine Musica 80

Circa un anno dopo, nel dicembre del 1978, un ragazzo tredicenne sta camminando per le calli di Venezia, passa di fronte a un negozio di dischi e rimane subito folgorato da questa copertina così colorata. Il suo nome è Matteo Torcinovich, oggi grafico, cofondatore del collettivo artistico Death Tricheco e, prima di tutto, super appassionato di musica, collezionista di vinili e di materiale legato agli anni ’80. Matteo ha appena pubblicato Grafika!80! - Italian New wave, Punk, Dark, Industrial, volume edito da Goodfellas per la collana Spittle in cui ha raccolto tutto il meglio delle produzioni grafiche italiane dell’epoca: fanzine, cassette, dischi, poster, pubblicità, un’infinità di materiale selezionato per il suo valore estetico, aldilà della musica suonata e dei temi trattati.

"È proprio negli anni ‘80 che ho iniziato le mie prime sperimentazioni sonore che includevano anche le elaborazioni grafiche per le copertine e per i manifestini" ci ha rivelato Matteo, parlando di Grafika!80! e di come si sia avvicinato a questo mondo. "Ho fatto studi artistici e per questo, forse, ho sempre nutrito un grande interesse per l’elemento visivo".

Elaborato grafico non utilizzato per la copertina di Bandiera gialla di Ivan Cattaneo
Elaborato grafico non utilizzato per la copertina di Bandiera gialla di Ivan Cattaneo

"Per il libro, ho incominciato riordinando il poco materiale che avevo in casa: ho ritrovato cose delle quali non ricordavo assolutamente della loro esistenza", ci ha spiegato Matteo. "Poi ho ricontattato chi frequentavo all’epoca raccogliendo ricordi e informazioni. È nato un passaparola che mi ha aiutato a trovare nuovi contatti, si è creata una rete di persone estremamente disponibili che mi hanno sommerso di materiali". Sfogliando Grafika!80! ci si imbatte in un universo oggi perduto, dominato da una quantità enorme di band provenienti da tutta Italia. Gaznevada, The Great Complotto, Ivan Cattaneo, Skiantos, Krisma sono solo alcuni degli artisti di cui si possono trovare copertine, manifesti, cassette e quant’altro, una sorta di Louvre cartaceo di uno dei momenti più prolifici della musica alternativa italiana.

Durante gli anni ’80, la scena musicale italiana è in fermento. Arriva il sintetizzatore a rubare la scena sul palco, nascono centinaia di fanzine come Musica 80, Onda 400, Rockgarage – "la numero uno delle fanzine italiane", secondo Matteo – e La pelle muta, l’autoproduzione diventa la parola d’ordine per tutto un movimento underground brulicante e diffuso su tutto il territorio nazionale. "Essere new wave significava tagliare con il passato, c’era un'esasperata ricerca di moderno. In realtà, succede sempre così nell’ambito della moda, della musica e di ogni movimento giovanile, ma in quel momento stavano arrivando i computer e una massiccia produzione di nuovi sintetizzatori. Queste novità tecnologiche hanno contribuito al processo di trasformazione e mutamento tanto ricercato dai giovani di quell’epoca".

L'Ayatollah Khomeini tra corpi femminili sulla copertina di Hard Fashion Girls di Art Fleury
L'Ayatollah Khomeini tra corpi femminili sulla copertina di Hard Fashion Girls di Art Fleury

Oggi una realtà del genere, in un mondo tutto proiettato sul virtuale e sulle interazioni sociali online, non può esistere. O meglio, rischia di svanire nell’etere con la stessa velocità con cui nasce. "Oggi le immagini che servono a far distinguere le estetiche le tendenze le mode contemporanee sono molte e girano in modo vorticoso attraverso i social media, l’inutilizzo di un supporto materiale crea una certa difficoltà di conservazione di queste nuove immagini", commenta Matteo. "Il mio timore è che molta creatività contemporanea, così veloce ad apparire, sarà altrettanto veloce a scomparire senza lasciar traccia".

Matteo ha un rapporto particolare con i computer, tanto da definirsi tecnofobico, come racconta anche all’interno del libro. Nei suoi lavori, l’approccio analogico rimane principale, a cui si unisce però l’utilizzo della fotocopiatrice per distorcere le immagini. "Mi piace 'pastrocciare' con i collage, trovo geniale poter fotocopiare questi elaborati materici riducendoli allo stato bidimensionale di un foglio A4, uniformandoli con la bicromia del toner Xerox e poterli, nell'immediato, riprodurre, ingrandire, rimpicciolire", ci ha detto Matteo. "È un’operazione veloce ed economica di riproduzione".

Disegno originale per la copertina dell'audiocassetta Anthem for Losers di Bi Nostalgia
Disegno originale per la copertina dell'audiocassetta Anthem for Losers di Bi Nostalgia

Il libro di Matteo contiene contributi da parte di Vittore Baroni di Trax, Mirco Salvadori, Giorgia Fileni ed è frutto anche del sostegno di Spittle, l’etichetta discografica di Firenze attiva in un primo momento dal 1984 al 1987, per poi riprendere le pubblicazioni a partire dal 2005. "Quello di Spittle è un lavoro di eccellenza, sta ripubblicando in vinile e cd materiali altrimenti dimenticati. Una nota di riguardo soprattutto per le compilation regionali Voyage Through the Deep 80s Underground in Italy, dietro cui c’èu na meticolosissima ricerca di materiali inediti e mai ascoltati prima".

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L'articolo Quando la new wave si vestiva con la fotocopiatrice di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2020-10-29 12:02:00

Tag: libro

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