Viadellironia, per resistere alle mode

"Le radici sul soffitto", prodotto da Cesareo, è il primo disco di queste quattro ragazze bresciane, che fanno un rock venato di malinconia e "inadeguatezza". E spunta persino Edda con il suo feat. di "Ho la febbre"

Viadellironia, foto di Dorothy Brawl
Viadellironia, foto di Dorothy Brawl

Viadellironia è un quartetto rock formato da Maria Mirani, Giada Lembo, Marialaura Savoldi e Greta Frera. Sottolineo rock perché, oggi, questa parola è così fuori moda da fare il giro e risultare rivoluzionaria. Sono uscite da poco con un album dal titolo Le radici sul soffitto, prodotto da Cesareo, storico chitarrista degli Elio e le Storie Tese, e dentro ci sono dieci canzoni che toccano tutte le sfumature del rock italiano, da quelle più Afterhours alle più new wave,  dal dream rock in stile Cranberries a sonorità più soft. I testi guardano in faccia il cantautorato italiano.

Il nucleo della band si è conosciuto sui banchi di scuola, poi si è aggiunta Maria, la cantante, a scombussolare i piani: "Suoniamo insieme da 5 o 6 anni, da 3 con la formazione attuale. Abbiamo iniziato a lavorare al disco due anni fa, con Cesareo è stato il primo rapporto di produzione che abbiamo mai avuto ed è stato un approccio morbido, di levigatura, per equilibrare i pezzi".

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Il singolo dell'album si intitola Ho la febbre e presenta un feat. con Edda, che impreziosisce la canzone con la sua voce incredibile, che riconosci alla prima nota. A febbraio di quest'anno, avevano suonato anche una cover molto bella di Zigulì, a riprova di quanto siano ammiratrici del suo lavoro: "Edda piace a tutte e quattro da molto tempo e lo seguiamo in maniera abbastanza cronica. Abbiamo scoperto per caso che lui e Davide (Cesareo) da adolescenti erano amici, e gli abbiamo proposto il pezzo. Si è anche sacrificato per il videoclip!"

I testi dell'album non sono mai disimpegnati, Maria ce li spiega così: "Il filo conduttore è una specie di senso di inazione da cui si vorrebbe scappare. Il rapporto con la morte ricorre all'interno del disco, che vediamo da una parte come una forma eversiva di approccio alla vita, dall'altra il senso di fatica del livello antisociale della morte. In parole povere, la tristezza comporta di essere molto poco attivi. Mi interrogo su come fare a mantenere la mia malinconia e allo stesso tempo trovare una posizione nel mondo". 

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Un concetto piuttosto attuale, specie in questo momento di secondo lockdown (più o meno) morbido, in cui le persone di tutto il mondo hanno il loro bel carico di pensieri: "C'è stata in effetti una strana coincidenza di tempistiche, l'album non è stato scritto durante la pandemia ma prima di questo periodo orribile. Non ci permetteremmo mai di creare ponti effettivi con la morte reale, si parla per metafore ma andiamo in punta di piedi rispetto al periodo e alla coincidenza storica".

Parlando per provocazioni, un album rock nel 2020 è assolutamente fuori moda, ma sembra che la vivano bene, senza troppi pensieri: "So bene che il sound può sembrare inadeguato al momento, ma è una preoccupazione un po' mondana. È talmente difficile trovare un linguaggio musicale che regga e quando lo abbiamo trovato, quando abbiamo cristallizzato il linguaggio, ci siamo dette 'chi se ne frega!'".

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Non ho voluto affrontare finora un elefantino nella stanza, perché in realtà è anacronistico anche solo pensare di vedere quattro ragazze che suonano e stupirsene, come fosse ancora un mondo in cui i maschi avessero più diritto: "È una cosa che quasi sempre viene notatata e sottolineata, siamo conaapevoli che abbia in qualche modo un rilievo, e ovviamente la pensiamo come te. Il femminile ha di per sé una lunga serie di sotto generi, di diversità. Negli anni c'è stata questa ricorrenza di stupore, ma noi non rivendichiamo il fatto di essere quattro donne che suonano e, per quanto siamo incazzate per le varie ingiustizie nella società, non ne facciamo uno stendardo. A volte troviamo un po' di sufficienza prima di suonare ed è abbastanza fastidioso, ma non ci fossilizziamo sulla cosa".

Paradossi di questo 2020, l'album di Viadellironia doveva uscire durante la prima parte della pandemia e poi... "Abbiamo posticipato l'uscita per poter suonare live e ci siamo trovate nella stessa condizione di prima (ride). Non è cambiato niente a parte la stagione. Speriamo che in primavera si riapra, così possiamo ripartire in quella fase a suonare, non vidiamo l'ora!"

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L'articolo Viadellironia, per resistere alle mode di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2020-11-24 10:09:00

Tag: album

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