Andrea Laszlo De Simone, senza smartphone sembra tutto bellissimo

Nonostante tutto la vita va avanti, nelle grandi città deserte e negli angoli sperduti del pianeta. Il cantautore piemontese l'ha voluto raccontare con il suo nuovo brano, "Vivo", accompagnato da un sito in cui ciascuno può creare un videoclip con immagini da ogni parte del globo.

Se vi piace la musica che sembra uscita fuori dal tempo e dallo spazio, influenzata dalla canzone d'autore arrangiata con lo stile di epoche passate, allora avrete amato le più recenti composizioni di Andrea Laszlo De Simone. La sua ultima canzone, dal titolo Vivo, rinnova la sua equazione perfetta, fatta di suoni e melodie che richiamano gli anni '60, quelli del Sanremo con l'orchestra, i microfoni vintage che amplificano le medie frequenze, il coro che culla e, se chiudi gli occhi, t'immagini in una sala a ballarla nello stile del lento.

Le parole sono intime, non banali, poco in linea con quella tradizione. ci dice: "È una riflessione dedicata all'incertezza della vita, senza dimenticare tutto quello che è in grado di offrirci nel poco tempo che abbiamo a disposizione". Di questi tempi è territorio di riflessione comune, ma il suo lancio è stato decisamente inusuale. Vivo è apparsa qualche ora prima di Capodanno in un sito creato apposta, Vivo2021.tv, che è rimasto online per poche ore e ha portato in casa degli ascoltatori le immagini delle piazze delle principali città del mondo, insieme a quelle degli angoli più reconditi, per mostrare la vita del pianeta, che continua nonostante tutto. Il 15 gennaio il sito è tornato online e permetterà agli utenti di scegliere le immagini per creare il proprio videoclip personalizzato.

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È molto interessante come Andrea faccia un uso personalissimo della tecnologia e delle strategie promozionali, che vanno nella direzione opposta rispetto a quella delle logiche commerciali: in un momento storico di drastico calo dell'attenzione da parte del pubblico, in cui le hit durano in media 2 minuti e poco più, ha pubblicato nel 2019 la suite Immensità che racchiude 4 canzoni per un'esperienza d'ascolto di 25 minuti filati di viaggio nello spazio e nei suoni avvolgenti, un ascolto immersivo fuori da ogni schema, disponibile anche suddiviso per canzoni, per gli ascoltatori meno avvezzi al viaggio mentale.

Queste le sue parole in merito alle scelte di promozione: "In realtà io non ci penso proprio. Credo che parlare di questa 'installazione' in termini di marketing sia una deformazione dell’epoca che viviamo e credo che sia una terminologia che rende le cose meno belle e meno oneste di quello che sono. Pare che oggi sia difficile identificare come fine ultimo un certo tipo di armonia. E invece è così, cerco solo quello. Ho cercato di dare vita ad una bella esperienza. Oltretutto come strategia di marketing credo che sarebbe confusa, macchinosa e potenzialmente controproducente. Lavoro intorno al significato e cerco di renderlo più completo possibile, ma lo faccio per me stesso. È il mio personalissimo scopo". Qua sotto, invece, il post che ha pubblicato in occasione dell'uscita di Vivo, parole difficili da non condividere.

Il video è un mezzo sicuramente d'interesse per Andrea Laszlo De Simone, la stessa suite Immensità è uscita anche in versione mediometraggio per il Capodanno del 2019, per un montaggio fatto dallo stesso De Simone che include i video dei quattro capitoli che compongono l'opera: Il sogno, la realtà, lo spazio e il tempo. Giusto per sottolineare che la scelta di strategie alternative a quelle promozionali standard non è avvenuta in epoca covid per portare attenzione al suo lavoro.

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Nell'ultimo periodo, per ovviare alla mancanza di concerti, ogni idea fuori dagli schemi può servire per uscire dal calderone delle uscite del venerdì di Spotify, per emergere e dare qualcosa di più agli ascoltatori, che rischiano di non essere stimolati in alcun modo dalla sterilità delle novità musicali che escono in blocco. Non è un caso se molti artisti provano vie differenti, un po' come avveniva ai tempi pionieristici dell'internet pre MySpace: gli Zen Circus che imbastiscono uno spettacolino tutto matto in diretta su Instagram e Facebook, i Cayman the Animal che fanno circolare il nuovo album con un videogioco in pixel art scaricabile sul telefono, Marco Castello coi live ad personam su Zoom.

Ognuno col proprio stile e i mezzi che reputa più vicini a quello che vuole comunicare, perché a volte non si tratta di mera promozione. Andrea chiosa così: "Lo scopo secondo me non è mettersi in mostra, ma è dedicarsi a quello in cui si crede a dispetto del contesto e delle difficoltà economiche. Non sono un imprenditore, ragiono in un altro modo e con altre priorità".

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L'articolo Andrea Laszlo De Simone, senza smartphone sembra tutto bellissimo di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2021-01-15 10:15:00

Tag: singolo

COMMENTI (1)

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  • facchin.alberto60 3 anni fa Rispondi

    Non so so se mi piace, musicalmente. Più bello di Frank Zappa, ma con quei baffi e capelli corvini me lo ricorda non poco...