Compilation di Rockit 1.04: un viaggio senza autocertificazione

Dall'afrobeat di Chris Obehi ai deliri zappiani dei Manual for Errors, dalle furiose chitarre dei Frana al nostalgico mellotron di Leyla El Abiri: una selezione che ci porta da Atlantide a Urano

Come ci eravamo lasciati, così ci ritroviamo. Con della bella musica, varia e che difficilmente troverete in heavy rotation il sabato mattina. Ecco la Compilation di Rockit Vol. 1.04.

Dal rap all'afrobeat, dal funk al pop, dal folk al prog, la Compilation – con la bellissima copertina di Francesco Frizzera – ci porta a sentire voci, suoni e melodie di ogni genere e provenienti da tutta Italia, selezionati tra quelli caricati sul nostro portale. Per potere essere presi in considerazione nelle compile future, basta registrarsi sul nostro sito e caricare la vostra musica. Non importa che sia un singolo, un ep o un album intero: se avete qualcosa di valido da proporre, saremo noi a farci vivi.

 

Qua sotto trovate tutta la tracklist della Compilation di Rockit Vol. 104, che potete ascoltare direttamente all'inizio dell'articolo. Le compilation passate, invece, sono tutte qui. Buon ascolto!

Chris Obehi – Mr. Oga

Nato in Nigeria nel 1998, ma palermitano d’adozione, Chris Obehi unisce i suoni della sua terra con la musica tradizionale siciliana e il cantautorato pop folk. Che Chris sia un connazionale di Fela Kuti e Tony Allen lo si sente in Mr. Oga, tripudio di afrobeat frenetico e irresistibile.

Frana – Herpes Zoroaster

Mentre Idles e Fontaines D.C. si godono un 2020 strepitoso e gli Shame cacciano un disco ottimo già alle prime battute del 2021, in Italia i Frana seguono la lezione del nuovo punk inglese alla perfezione. Herpes Zoroaster è un pugno sul naso di una violenza esplosiva.

Javarnanda – Civilization

Un viaggio che dagli abissi del mare alla ricerca di una civiltà perduta ci porta nello spazio siderale: Javarnanda, nel suo Atlantida, intreccia un percorso elettronico che si prestano bene sia ai fondali marini che alle orbite del cosmo, di cui Civilization è una delle tappe più suggestive.

Leyla El Abiri – Bigiotteria

Rapporti affettivi effimeri, che nel giro di poco tempo si sfaldano: è questa la bigiotteria che Leyla El Abiri, cantautrice genovese classe ’99 descrive nel suo ultimo singolo, accompagnata da un nostalgico e malinconico mellotron, vero protagonista del brano.

Phill Reynolds – Time Is Now

Una melodia pigra, borbottata dalla voce di un Tom Waits con meno gin e fumo in corpo, lungo le strade di Durham, in North Carolina, con una chitarra in mano. È così che ci immaginiamo Phill Reynolds mentre ascoltiamo Time Is Now, dal suo ultimo A Sudden Nowhere.

Blue Rimmel – Marta

Se prendessimo l’intro di Start!, dei Jam, e lo appiccicassimo a Boys Don’t Cry dei Cure, il risultato non sarebbe troppo distante da Marta delle Blue Rimmel. Con la differenza che Robert Smith nascondeva le sue lacrime, mentre Marta cerca sempre di "avere un pretesto per piangere".

Chester Gorilla – Uranus

Che musica si ascolta su Urano? Se seguiamo il viaggio interplanetario sulla Mothership dei Parliament, probabilmente il funk. Chissà se i Chester Gorilla hanno chiesto in prestito l’astronave a George Clinton per trovare l’ispirazione giusta.

Gente – Scatola

In un mondo iperconnesso in cui ci si preoccupa troppo del giudizio degli altri, la soluzione è "pensare di meno". Gente fa un buco nella Scatola in cui siamo chiusi, per farci entrare un raggio di sole tra l’urban, il soul e il rap, sulla scia di Frah Quintale e Ghemon.

Loge – Solo un nome

Un flusso di coscienza introspettivo e nostalgico, in cui Loge racconta il suo percorso fino a oggi, riversando tutto gli ostacoli e le sofferenze che ha dovuto affrontare. E di quanta strada abbia ancora da fare prima di superare i suoi demoni.

Cristallo – Casa di vetro

Un brano delicato e apparentemente spensierato, che nella seconda parte nasconde un animo funereo e lugubre: la lucente e fragile Casa di vetro di Cristallo non è idilliaca come sembra, ma è infestata da fantasmi che siamo noi stessi a creare.

Manlio Maresca – Horror Spices

Giochi rumorosi le cui regole sono spiegate su un manuale per gli errori. Il chitarrista Manlio Maresca, discepolo di Zappa e Captain Beefheart, immerge i suoi intricati deliri compositivi nel noise e nell’hardcore anni ’90, ottenendo un folle giocattolo pronto a detonare.

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L'articolo Compilation di Rockit 1.04: un viaggio senza autocertificazione di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2021-01-25 10:00:00

COMMENTI (3)

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  • fiz 3 anni fa Rispondi

    @Luz_demivie ma perchè dev'essere su Spotify scusa?
    è un prodotto editoriale di Rockit con la musica caricata su Rockit
    mica lavoriamo per Spotify

  • consuelo.corazza 3 anni fa Rispondi

    Comunque ci sono alcune canzoni che sono italiane non sono solo canzoni straniere . Ci sono alcune canzoni di tanti generi

  • Luz_demivie 3 anni fa Rispondi

    Ma Spoty no? Mannaggia.